Nel previsto e tanto agognato risveglio e ripresa dell’Italia, l’istruzione rappresenta, a quanto dicono i nostri amati politici, una parte ed un settore molto importante. Ma credo che tutto ciò sia siano soltanto parole, che di fatti ad oggi, se ne sono visti molto pochi. Già per il nuovo anno scolastico 2021/2022 che partirà a settembre prossimo è prevista una nuova carenza di insegnanti, soprattutto per quanto riguarda i docenti di sostegno. Ma un altro punto dove l’ Italia ha certamente il primato in Europa è quello della mancanza di istituti scolastici idonei per accogliere in piena sicurezza i nostri ragazzi. Dal 1990 in Italia, ne sono state costruite pochissime, tanto da essere contate sulle dita di una mano. L’ edilizia scolastica, declamata dai governi,non è mai stata attuata, per mancanza di fondi o perché gli stessi venivano dirottati su altre opere pubbliche. E a patire tutto questo è sempre la scuola e l’istruzione pubblica!. La tristissima ed amara, ma vera realtà, è che le scuole italiane in stragrande maggioranza continuano a essere fatiscenti. E assolutamente non sicure per l’utenza di alunni ed insrisparmio.Anche dove sono stati effettuati lavori di ristrutturazione a risparmio, spesso accade che calcinacci e tegole cadano nelle aule, sui banchi. Per non parlare dei servizi igienici in condizioni poco igienici al di là di ogni sanità . Spesso molte aule vengono dichiarate pericolose ed inagibile, senza che nessuno si sia mai prodigato a farne delle nuove. Situazione penosa ed inaccettabile, vedere che buona parte della nostra Italia non abbia ancora chiaro il concetto di istruzione. Governi, assolutamente inadempienti sulle promesse fatte, per quanto riguarda l’edilizia scolastica,tanti progetti, tante parole e promesse, ma di fatti se ne sono visti veramente pochi se non nulli. Scuole materne ed elementare,ove i piccoli alunni sono costretti a portarsi da casa la carta igienica e sapone per lavarsi le mani, perché gli istituti sono privi di fondi sufficienti per queste minime e primarie esigenze. Mi è caro rimarcare, ma doveroso dire ancora una volta ,che le nostre scuole di ogni ordine e di grado sono insicure. Chiunque può entrare quando vuole, non essendoci controlli che garantiscono la sicurezza, accertamenti che devono essere fatti da personale competente, che sia un carabiniere o poliziotto o chiunque abbia affrontato un addestramento tale per garantire sicurezza nel ambito scolastico. Come già detto non aspettiamo il fattaccio per correre al riparo, purtroppo se ne sento tante in giro per il mondo che sarebbe meglio un organizzazione migliore per non piangere dopo. Analizzando le singole città, si può affermare che le scuole funzionanti sono davvero poche, quindi non richiederebbero neanche troppi organi delle pubblica sicurezza. I genitori che mandano i loro figli a scuola si aspettano che venga fornito a loro non solo una buona istruzione scolastica ma anche un luogo sicuro e presente per l’ esigenze di ogni famiglia. Ma di chi è la responsabilità? Sicuramente buona parte va attribuita ai dirigenti scolastici che non si fanno carico di questo problema e non si rivolgono alle autorità preposte al fine di avere le opportune competenze e garanzie. Per non dire che, esiste la mancanza di un ambulatorio medico, con infermiere competente, che dovrebbe trovarsi all’interno dell’Istituto, soprattutto in quelli che registrano una numerosa utenza di ragazzi, pronti ad intervenire, e valutare ogni situazione che coinvolge alunno al meglio.Mi sembra di parlare di cose che dovrebbero essere assolutamente normali e ma che in realtà continuano a non esistere. L’ istruzione devi essere fatta, svolta, in ambienti sicuri e pienamente accettabili dal punto di vista didattico e organizzativo. Continuiamo a vivacchiare nella speranza che nulla succeda, ma non è questo ne il modo, ne la maniera di guardare al futuro dei nostri giovani, continuando a riempirci la bocca di riforme di miglioramenti che al momento, grazie al disinteressamento del governo restano solo dei miraggi. Alle famiglie l’invito di svegliarti ed a chiedere e pretendere quanto loro aspetta e che spetta ai loro figli.
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L’istruzione e le scuole rimangono un grosso problema
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