La Storia

Giornata di Fine Giubileo 2000

Giovanni Paolo II pochi secondi prima di chiudere la Porta Santa nella cerimonia di chiusura del Giubileo, 6 gennaio 2001 (MASSIMO SAMBUCETTI/AFP/Getty Images)

Vent’anni, fa in Piazza San Pietro Roma oltre che celebrare la grande giornata di Epifania, Papa Giovanni Paolo II chiuse la Porta Santa del Giubileo, iniziato l’anno precedente con il Nuovo Millennio.

Egli firmò la Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte che con l’invito Duc in altum, nella quale si chiedeva alla popolazione di porsi nuovi obiettivi, come Gesù fece a Pietro: la Chiesa si dichiarava preparata ad affrontare le sfide di una nuova era, segnata, come oggi possiamo, con rammarico, constatare, da altre tipologie di guerre e di sofferenze, però, più possibilità, sia di strumenti sia di canali, di stringere un accordo.

Con l’arrivo di Papa Francesco, otto anni fa, la Chiesa è tornata sui passi iniziati da Giovanni Paolo II, valorizzando i principi su cui si basa da sempre se alcune leggi sono state modificate è per seguire i cambiamenti della società e proseguire un Cammino di Fede unito.

Il Giubileo del 2000 viene ricordato come uno di quelli più sentiti nella storia della Chiesa anche perché fu il primo, grazie alle innovazioni in più settori, a riunire giovani e adulti, da ogni parte del mondo.

Tra il 15 e il 20 agosto del medesimo anno, il Papa si dedicò, in particolare, alle nuove generazioni, adolescenti in cerca del volto di Cristo: la fede non è vederlo fisicamente, ma immaginarlo e pensarlo nelle preghiere.

I cosiddetti Papaboys, espressione ancora oggi in uso, furono più di due milioni e, alla fine dell’esperienza, essi si spostarono negli spazi universitari di Tor Vergata, per una lunga veglia di preghiera.

Invece, per riassumere in note, ai giovani di oggi, quale grande personaggio fu Karol Wojtyla propongo di ascoltare il brano Un uomo venuto da molto lontano, dell’eccezionale cantautore Amedeo Minghi.

A metà di esso e sorgente la frase “…ma dentro i suoi occhi un dolore profondo, vedere il cammino diverso del mondo”. L’anno, ormai, alle spalle ci ha tolto tempo per pensare alle frivolezze e, in una parentesi personale, anche se sfiduciata da molti egoisti, voglio credere che abbiamo avuto il tempo di elencare i buoni propositi volti a una nuova gestione della nostra esistenza.

Papa Giovanni Paolo II era amato anche da molti non credenti: questo dovrebbe essere un ulteriore spunto per formare una Comunità finalmente unita e col minor numero di discriminazioni possibile.

 

 

 

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