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Videogiochi: i tre migliori “must have” del 2020

l 2020 sta per terminare e sarà ricordato nei libri di storia come l’anno del COVID-19. Purtroppo a causa di questo virus abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini e siamo stati “forzati” per ovvi motivi a passare molto più tempo del solito in casa. Questo mi ha dato modo, oltre che ad adempiere ai miei impegni scolastici, di approfondire la mia conoscenza su alcuni videogiochi e di stilare le mie personali recensioni.

Iniziamo con il gioco direi più gettonato al mondo: FIFA 2020 per console XBOX ONE prodotto da EA Sport. La più grande novità presente in FIFA 20 è la nuova e pubblicizzatissima modalità storia del titolo, che prende il nome di Volta Football e he rappresenta una più che degna sostituzione della precedente il Viaggio, story mode degli scorsi tre FIFA con protagonista l’ormai iconico Alex Hunter. In Volta Football vestiremo i panni di un giovane e talentuoso giocatore di street football, liberamente personalizzabile nell’aspetto, che entrerà a far parte del team di Jayzinho, stella del calcio da strada realmente esistente che ha prestato le sue fattezze ad EA Sports insieme ad altri suoi meno noti colleghi; il protagonista si ritroverà a cercare nuovi talenti utili per migliorare la sua squadra, che sta rischiando seriamente di non qualificarsi ai mondiali di street football dopo essere stata scossa da un gravissimo infortunio occorso allo stesso Jayzinho. Le partite che ci ritroveremo a giocare una volta avviata la storia saranno infatti divise essenzialmente in quattro categorie in cui si affronteranno due team composti da cinque giocatori ciascuno, che dovranno per forza di cose rispettare le regole del futsal (calcio a 5) professionistico. In conclusione FIFA 20 è un ottimo gioco di calcio, che non innova quanto visto in passato ma lo migliora sotto tanti punti di vista. La modalità Volta è sicuramente un’aggiunta graditissima, che farà felici i vecchi fan del brand ed avvicinerà nuovi giocatori.

Il secondo titolo di cui voglio parlare è la raccolta “Super Mario 3D All-Stars” per console Nintendo Switch. In occasione del trentacinquesimo compleanno dell’ idraulico più famoso del modo, Nintendo ha deciso di festeggiare questa ricorrenza con una serie di eventi e nuovi titoli. Tra questi spicca senza dubbio Super Mario 3D All-Stars, una raccolta che partendo dall’eredità di Super Mario All-Stars per SNES, la espande con una nuova selezione di giochi che pesca direttamente dai migliori Mario usciti su Nintendo 64, GameCube e Wii. Super Mario 3D All-Stars ci propone quindi Super Mario 64, Super Mario Sunshine e Super Mario Galaxy, tutti sottoposti ad un lavoro di pulizia e rimasterizzazione che non altera in alcun modo le esperienze originali e che si limita all’aggiornamento della risoluzione dei tre titoli , ora tutti almeno in HD , all’aumento della definizione delle texture e all’introduzione del supporto ai 16:9 su Sunshine e Galaxy. Super Mario 3D All-Stars è quindi una vera e propria antologia dell’epoca di Mario in 3D, un volume che non può assolutamente mancare nella nostra collezione e che ha il pregio di non invecchiare mai. Lasciamo perdere per un attimo l’aspetto estetico e prendiamo in mano il joystick su Super Mario 64: vi sfido a tornare qui e a descriverlo come un gioco vecchio e superato.

Terzo gioco, ma non per importanza, è Final Fantasy VII Remake su Playstation 4. Dopo aver seguito il suo sviluppo oramai da diversi anni, finalmente l’attesa è giunta al termine. Il remake del JRPG più famoso di sempre, quello che all’epoca riuscì a vendere oltre 10 milioni di copie e che nel tempo è stato anche riproposto su più piattaforme, arriva con una veste e con meccaniche nuove di zecca, solo ed esclusivamente su PS4. Valutarlo non è banale: da una parte fa leva il fattore nostalgia, che nel caso di un gioco come Final Fantasy VII rischia veramente di influenzare il giudizio finale; dall’altra c’è il paragone con tutti quei videogiochi più moderni usciti anche dopo 20 anni dal capitolo originale. Square Enix è riuscita a proiettare il suo JRPG principe nel futuro, o si tratta di una produzione comunque troppo ancorata agli stilemi del passato? Quando alla fine del primo combattimento di Final Fantasy VII Remake non si sente il classico “papapapa pa pa pa papa!” viene probabilmente da storcere il naso. Il gioco però è profondamente mutato e un jingle del genere perde quasi di senso. Le meccaniche classiche dei JRPG a turni e l’Active Time Battle che fece il suo debutto già con Final Fantasy IV, lasciano il loro spazio a dinamiche più tipiche degli Action RPG. Ma non è solo il combattimento ad essere diverso. Il gioco consiste in un flusso unico: cut-scene, esplorazione e combattimento sono realizzati con la stessa grafica, e il passaggio dall’uno all’altra sfrutta semplicemente dei cambi di inquadratura in perfetto stile cinematografico, senza farci percepire un passaggio forzato tra una fase e l’altra. E anche dopo svariate ore di gioco ci si continua a sorprendere di questo fattore. Il gioco, grazie anche alle possibilità offerte dalle attuali piattaforme, si fa sempre più film interattivo, e non possiamo che esserne felici. Final Fantasy VII Remake a tratti è un’avventura, in altri frangenti un RPG con dinamiche Action, in altre ancora ci si dà all’esplorazione, ci si guarda intorno, ci si godono i filmati di gioco e l’evoluzione dei protagonisti della storia. Un’esperienza lato gameplay forse non unica, ma emozionante come poche altre. L’unico rischio è che all’uscita della seconda parte ci sia la voglia di farsi una seconda o una terza run per avere più freschi in mente tutti gli attimi chiave e i risvolti della trama, per dare un senso di continuità al tutto anche a costo di affrontare una durata complessiva di svariate decine ore di gioco. La cosa sicuramente più importante è che questo rifacimento, in ogni suo dettaglio, è estremamente rispettoso dell’originale. Non solo lo ripropone con nuove dinamiche e ampliamenti, ma di fatto lo omaggia anche, permettendo a tutto ciò che di buono aveva l’opera originale di sopravvivere all’incedere del tempo e di avvantaggiarsi di tutti gli avanzamenti tecnologici compiuti negli ultimi 20 e passa anni in ambito videoludico. Se cercate un’idea regalo da mettere sotto l’albero di Natale credo di esservi stato utile. Nel frattempo sappiate che il magico mondo dei videogiochi è già pronto per il prossimo salto generazionale.

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