Qualche giorno fa ho avuto il piacere di intervistare i ragazzi di OrangoTown, che mi hanno accolta e fatta immergere nel loro bellissimo mondo.
Questa realtà nasce dalla necessità di creare uno spazio unico e stimolante gestito da artisti e rivolto agli artisti. Essa racchiude in sè una duplice anima, quella del Petit Cabaret 1924 e quella dell’Associazione Sportiva OrangoTown che insieme collaborano e portano con i propri organizzatori e le proprie risorse due competenze fondamentali per il processo creativo nell’ambito del circo contemporaneo: l’aspetto “artistico”, inteso come la messa in scena di spettacoli e la diffusione dei medesimi sul territorio nazionale e internazionale e l’aspetto “tecnico”, ossia l’acquisizione delle abilità specifiche che ogni artista porta in scena, il perfezionamento della disciplina.
Entrando ad OrangoTown si viene accolti nella zona “uffici” dove ho avuto il piacere di conoscere Romeo, fondatore, direttore e artista della compagnia Petit Cabaret 1924 e tutta la sua equipe che con dedizione organizza le tournée della compagnia e le attività formative: proseguendo nel percorso ci si imbatte nella sala fitness, nelle due palestre di allenamento, nella sala musica “OrangoSound”, nel laboratorio per costruzione di attrezzi di scena, costumi e scenografie; al piano superiore troviamo due appartamenti/ostello per insegnanti, allievi ed artisti in residenza; nel cortile, un altro edificio, centro nevralgico della creazione e della diffusione artistica: il teatro, interamente pensato per le discipline di circo, con un’altezza al culmine di oltre otto metri e un area verde antistante per il montaggio di strutture eventualmente più alte.
Questo luogo dei sogni ha aperto i battenti nel 2023 ed è stato battezzato OrangoTown – La Sede, con l’esigenza di creare un luogo protetto e dedicato all’interno del quale proporre un percorso che abbia lo scopo di coadiuvare l’artista nella messa in scena della propria opera sotto ogni aspetto.
Il circo contemporaneo, a differenza delle altre forme di arte performativa, richiede all’artista un’autonomia creativa notevole. Il circo si dice che includa mille mestieri. Questa aspetto aumenta da un lato la complessità della creazione e dei suoi processi, dall’altra offre l’opportunità al performer di giungere alla messa in scena di un prodotto estremamente personale, un “unicum” che racconti attraverso il linguaggio della tecnica il proprio universo interiore.
Fiore all’occhiello di Orangotown è il progetto ORANGOPRO, un percorso residenziale professionalizzante nelle arti di circo contemporaneo che ha l’obiettivo di creare una performance immediatamente spendibile sul mercato del lavoro. Durante il percorso di studio l’allievo viene seguito in tutte le fasi del processo creativo e di commercializzazione della propria opera: la raccolta di idee, la scrittura, la creazione, la costruzione degli oggetti di scena e delle eventuali scenografie, la scelta di musica, luci, costumi e la vendita sul mercato.
Non vi preoccupate, c’è spazio anche per i non professionisti!
A OrangoTown troverete numerosi corsi a cui poter partecipare: YOGA a cura di Benedetta Vignati, FITNESS diretto da Lisa Sacchi, TEATRO con Bruno Cerutti, MUSICA con il gruppo di ORANGOSOUND, specializzato in numerosi strumenti tra cui BATTERIA, con Guglielmo Draghi, CHITARRA a cura di Mauro Casari, SASSOFONO a cura di Gianluca Muratore, TROMBA E CORNO FRANCESE diretto da Luca Magnani e BASSO a cura di Francesco Tripi.
Dal 31 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 ci sarà il Petit Cabaret 1924 con il suo meraviglioso tendone a Pavia, presso il parco del Castello Visconteo. Per prenotare si può scrivere o chiamare al numero 3208150851.
“Il Petit Cabaret 1924 è uno spettacolo che si ispira all’illustre e scanzonato teatro di varietà dell’inizio del secolo scorso, periodo di grande speranza ed emancipazione sociale ed artistica.
Gli artisti che vi si esibiscono sono di provenienza internazionale e propongono un ricco programma di intrattenimento al ritmo di musiche jazz, charleston e swing.
Lo spettacolo è sempre una sorpresa per il pubblico in quanto l’equipe propone un nuovo repertorio ed è diversa a ogni montaggio del tendone.
Ognuno degli spettatori è un ospite gradito e viene strappato dalla realtà per essere condotto in un’esperienza coinvolgente ed emozionale.
L’opera d’arte non è il prodotto della creazione, ma l’artista stesso.”