Due Chiacchiere con l' Arte

Marco Signo’ , SCRITTORE

SINOSSI

Un racconto appassionante dove il protagonista vive un’incredibile storia d’amore tra il reale e
l’onirico. Giorgio intraprende una lunga camminata, un viaggio interiore, che attraverso vicissitudini, sofferenze ed un crescendo di emozioni, lo porteranno a trovare il suo vero e unico
amore. Ma si tratta di un amore possibile oppure solo ideale? Un rebus che lascia con il fiato
sospeso pagina dopo pagina. Il lettore lo scoprirà solo alla fine del romanzo emozionandosi e
vivendo le vicende come se fosse coinvolto in prima persona. Un intreccio ben orchestrato di
accadimenti e di personaggi in cui tutto prende, poco alla volta, un senso. Chi legge è intrappolato in una “rete” di incantesimi e non può fare a meno di lasciarsi trascinare nella sua magia
onirica. L’autore, in modo del tutto originale, sospende per poi riprendere quello che sembra
ormai dimenticato, dando sempre un senso alla trama degli eventi. Solo il finale rimanderà,
finalmente, a qualcosa di più grande ed elevato. Il romanzo è un viaggio all’interno della psiche
del protagonista che rivela, passo dopo passo, la profondità e sensibilità d’animo del protagonista.

 

BIOGRAFIA

Marco Signò è nato a Rho ma vive da sempre a Lainate in provincia di
Milano. Scrittore e poeta è docente di sostegno nella scuola superiore di
secondo grado. Ha conseguito master e corsi di perfezionamento all’università statale di Firenze e di Roma Tre, specializzandosi in metodi psico-pedagogici per la didattica di insegnamento alla disabilità. Dei suoi
allievi hanno vinto medaglie d’oro e d’argento ai campionati nazionali
studenteschi di atletica e di nuoto. I suoi precedenti due romanzi (“Eppure da piccoli eravamo tutti juventini-ovvero tetralogia h-” e “2057”)
sono stati ben apprezzati dai lettori e dalla critica. È autore di numerose
poesie dallo stile innovativo e ricercato che fanno spesso da cammeo
all’interno dei suoi romanzi. Tra i suoi scrittori preferiti ci sono: J. Saramago, A. Tabucchi, U. Eco, P. Roth, G. Marquez.

 

INTERVISTA ALL’ AUTORE

 

 Ci parli di lei come autore.

Scrivere per è sempre stato facile fin da studente alle medie. Leggevo, scrivevo e riportavo tutta la mia fantasia in ciò che volevo raccontare agli altri. I miei insegnanti mi sottoponeva un argomento e subito prendevo la biro e via… Poi con gli anni mi è sembrato naturale cercare di scrivere ancora per tante più persone, per essere letto sperando di piacere per ciò che proponevo ai miei nuovi lettori. Quindi appena ho avuto la possibilità di pubblicare l’ho fatto. Ho raccolto le idee che avevo dentro di me. Mi sono interrogato nella mia anima e ho prodotto i romanzi in cui credevo di più. Senza alcun compromesso con gli editori e senza che qualcuno mi dicesse cosa dover fare. Ho sempre scritto quello in cui credevo. Ho pubblicato finora 3 romanzi ognuno diverso dall’altro e credo senza mai ripetermi. Attualmente sto ultimando la stesura del quarto libro. Le tematiche sociali sono al centro della mia letteratura. Da poeta ho scritto centinaia di poesie e da romanziere ho cercato prima di tutto di creare e lavorare per raggiungere uno stile tutto mio.

 Perché pubblicare un libro oggi?

Pubblicare è un passaggio e una conseguenza dell’arte di uno scrittore. Ma purtroppo oggi si pubblica indiscriminatamente. Basta essere un personaggio della TV o dei social e questo è il motivo per cui la casa editrice ti propone di uscire con un libro. L’ arte del romanzo e della scrittura in generale e nel suo vero significato profondo viene lasciata da parte d8menticandosi spesso cosa vuol dire creatività e arte. Ai tempi di Balzac e Joyce scriveva chi veramente era uno scrittore con la s maiuscola. Oggi tutto questo non succede più e magari succede che un autore con talento non trova riscontro e non emerge perché c’ è l’attore o il politico di turno che pubblica quello che gli altri scrivono per lui.

 Quanto è importante leggere per scrivere bene?

Per riuscire a scrivere un romanzo che sia ben fatto leggere è importantissimo. Un buon scrittore è soprattutto un buonissimo lettore. Per quanto mi riguarda io ho letto e tutt’ora leggo tantissimo.

 Come, secondo lei, la cultura può cambiare in questo periodo storico per non subire un forte declino?

La cultura può arrivare dove nessun altra forma d’esistenza può arrivare. Ti permette di comprendere dei significati della vita che altrimenti rimarrebbero sconosciuti. Un buon libro apre la mente. La cultura è intelligenza e conoscenza e in più ha il dono della fantasia e della creazione e della novità. Con l’intelligenza artificiale si aprirà un bello scontro. La massa ragionerà solo in termini di IA mentre l’uomo colto sfrutterà anche lui l’ IA ma comprenderà che creatività e sapere dovranno essere ricercati anche attraverso i ” vecchi” e tradizionali caratteri. Un testo non potrà essere scritto solo con l’IA perché altrimenti sarà privo del genio di colui che può essere definito un artista.

 Come invogliare i giovani alla lettura?

Come anche da docente bisogna far comprendere loro come la lettura possa permettergli di conoscere dei mondi finora sconosciuti. Che attraverso i libri è possibile apprendere le culture di popolazioni poco conosciute o addirittura di cui non sappiamo niente, e sono lontanissime da noi migliaia di chilometri. Non si potrà mai paragonare un’ora di lettura con un’ora passata alla play station. Per non dire poi che restare attaccati al cellulare per condividere dei like.

 Dove possiamo trovare il libro?

I miei libri sono acquistabili se ordinati in librerie. Poi in tutti i canali della grande distribuzione on line: Feltrinelli, Mondadori, Amazon, Libreria Universitaria, Libraccio, sul sito della casa editrice Acar, ecc… Insomma è abbastanza facile trovarli

 Ci parli delle sue passioni.

Ovviamente la lettura. Il cinema, lo sport, le città storiche, i musei, i documentari sulla natura, la montagna e le passeggiate nel verde.

 Progetti futuri?

Crescere bene mio figlio Dylan che va per i quattro. Terminare e pubblicare il mio nuovo romanzo visto che sono tre anni che ci Lavoro. Fare qualche viaggio turistico di qualche livello affinché possa trasmettere anche a mio figlio Dylan l’amore per la bellezza e la curiosità della scoperta. Stare un po’ in montagna con la mia famiglia dove possiedo una piccola abitazione. Infine leggere e far conoscere anche questo mio romanzo che spero uscirà nei mesi della primavera.

 

Di Manuela Montemezzani

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