Penso alla chiacchierata di lunedì pomeriggio, con una cioccolata che è una coccola, come la è l’accoglienza al Bar Salice, alla nostra casuale conoscenza e alla sua disponibilità a raccontarsi al nostro quotidiano, che si pone come obiettivo la “valorizzazione culturale”, coinvolgendo anche le strutture sia ristorative sia musicali, che organizzano momenti di unione, sia più riflessivi sia più ludici. Penso e ho fiducia che le “belle persone” esistano ancora! Un’intervista, tra informazioni, riflessioni e la simpatia, che la rende amabile sia sul palco, fra le persone più fragili, come poi racconta, sia con una quasi sconosciuta, la sottoscritta.
“Quando sarete seduti a teatro ci sarà tanta musica, ci saranno spunti di riflessione ma forse anche
qualche battuta, e lo so che riderete con noi. No, non è mancanza di rispetto, così come non è con
un concerto che si può pensare di risolvere un problema così grave e doloroso. Riderete, e canterete
le canzoni che portiamo in valigia: Mina, Mia Martini, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni…le
Signore della Musica Italiana”
Questo è quanto aveva scritto sui Social prima del Concerto al Teatro di Rivanazzano, tenutosi lo
scorso 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulla Donne: l’ho
conosciuta lì, si è resa disponibile a raccontarsi al nostro Quotidiano e ci siamo riviste lunedì al Bar
Salice per un’ottima cioccolata calda con chiacchierata annessa.
Mi ha raccontato di aver lasciato la sua Novara per trasferirsi a Salice Terme, innamorata di questi
luoghi. Paola ha iniziato a cantare col padre a 14 anni, e mi confessa che anche oggi, a quasi 64
anni, non riesce a smettere. 50 candeline su una torta fatta di note.
“Per chi vuole vivere di musica il peso degli anni non si sente ma si ricordano solo le centinaia di
artisti incontrati lungo il pentagramma della vita” dice gesticolando, come fosse sul palco.
“Dalla prima lunga esperienza con i Player’s passando al progetto con i Free Two Lean,
fino ad arrivare a Duettiamo con l’amica Bianca Biolcati, sono tantissime le collaborazioni.
I lavori in Studio per Rai e Mediaset con Fabrizio Gallina Sabarino, la Artistry Jazz Band, le
collaborazioni con tantissimi musicisti, e ancora il Mina in Jazz di Filippo Rodolfi Quartet, i recital
con gli artisti dialettali, l’esperienza live ed in studio con il Coro e l’Orchestra dell’Università del
Piemonte Orientale, le canzoni del cuore di Mina e Battisti con Gigio Fasoli, l’intimo omaggio a
Mia Martini con la chitarra di Fabio Cuschera”
Mi racconta che parallelamente, dal 2007 al 2020 era inserita nel progetto di Musicoterapia
dell’Istituto Gaudenzio De Pagave di Novara, gli occhi lucidi al pensiero dei “suoi” anziani.
Dal 2018 torna in teatro con “La valigia delle donne”, con Bianca Biolcati, quattro musicisti e una voce
recitante testi originali scritti, con la figlia, Valentina Beia: donne con una valigia piena di ricordi.
Un recital teatrale, che, ancora oggi, porta nei teatri con Bianca e con sei musicisti e la valigia, con un numero di ricordi e di canzoni, che aumenta, come la complicità di chi sa coniugare lavoro e sentimenti: Cinquant’anni di sonorità diverse, che arrivano al cuore di chi le ascolta.
E la cioccolata, ormai fredda, sarà la scusa per tornare presto al Bar Salice: sabato prossimo, viene ospitata un’esposizione di un’artista locale, di cui pubblichiamo qualche cenno!