Il prevedibile aumento dell’astensione ha rappresentato sicuramente un fattore al riguardo del risultato finale, ma di grande interesse sono risultati alcuni elementi all’interno delle dinamiche di voto che possono essere sottolineate:
1) E’ necessario tenere come punto di riferimento l’esito delle regionali 2020, proprio perchè il motivo dell’anticipo delle elezioni ha riguardato strettamente l’andamento del governo della Liguria nel corso di questi anni: andamento di governo investito da una “questione morale” di rilevanti proporzioni che non ha rappresentato però il principale “oggetto del contendere” di questa tornata elettorale;
2) La candidatura del sindaco di Genova Marco Bucci per la coalizione di centro-destra ha cercato di giocare la carta del “civico” e dell’ “uomo del fare” (o “del ponte”). Il centro-sinistra ha contrapposto Andrea Orlando considerato dagli analisti un “politico-politico” quindi in una qualche misura distaccato dalla comprensione piena dei problemi sociali più urgenti (questo tipo di analisi però si è dimostrata alla prova dei fatti abbastanza fallace);
3) Al momento in cui scrivo mancano ancora i dati di circa 40 sezioni: presumibilmente, dato il trend, all’incirca 20.000 voti validi. Rispetto al dato del 2020 mancano così all’appello 100.000 voti validi per i candidati presidenti, 135.000 per le liste.
4) L’astensione si è palesata in maniera difforme tra le diverse province:
Liguria 2020 53,42% 2024 45,94% – 7,50%
Genova 2020 53,48% 2024 48,27% – 5,21%
Imperia 2020 50,20% 2024 38,10% – 12,10%
La Spezia 2020 54,16% 2024 47,23% -6,93%
Savona 2020 55,10% 2024 43,74% – 7,87
5) La prima impressione rispetto a questi dati sarebbe stata quella di una minore astensione nella circoscrizione genovese dovuta al formarsi di una maggioranza nella Città di Genova per la conferma del sindaco.
6) Invece è accaduto il contrario; Bucci sarà eletto probabilmente senza sfondare il muro dei 300.000 voti (perdendone più di 60.000 dal Toti 2020) e perdendo clamorosamente proprio nella città urbana del capoluogo regionale. A questo punto (641 sezioni su 653) Orlando sopravanza Bucci di 18.000 suffragi. Sicuramente avrà inciso la vicenda giudiziaria che ha investito Regione, Autorità Portuale, un notissimo imprenditore considerato un pilastro dell’economia ligure. Sicuramente però siamo di fronte a una evidente bocciatura della gestione amministrativa portata avanti da Bucci. La minore astensione (pur rilevante) fatta registrare a Genova è stata dovuta alla volontà della maggioranza di esprimere il proprio dissenso.
7) Orlando si assesterà attorno ai 280.000 voti, una quota superiore a quella conseguita da Sansa nel 2020 (265.506) nonostante la complessiva diminuzione nel numero dei voti validi. La coalizione che ha sostenuto la sua candidatura otterrà circa 10.000 voti di meno, ma il dato saliente nell’ambito del centro sinistra è rappresentato dal crollo del M5S, ben più rilevante del consueto calo fisiologico che i pentastellati hanno sempre fatto registrare nell’occasione delle elezioni locali. Tra il 2020 e il 2024 il M5S ha perduto circa 23.000 voti dirottati in gran parte verso l’astensione (che già ne aveva accolti da quella provenienza nei turni elettorali 2022 – politiche – e 2024 – europee).
8) La coalizione di sostegno a Bucci avrà 16.000 voti in meno rispetto ai suffragi ottenuti dal candidato Presidente. In questo ambito l’ex-lista Toti perde circa 90.000 voti (da 141.000 ai 52.000 della lista Vince Liguria). Anche Fratelli d’Italia riceve un forte salasso rispetto al dato delle europee 2024, 80.000 voti in meno ma conferma la sua egemonia sul centro destra doppiando sia la Lega sia Forza Italia.
9) Di grande rilievo il successo del PD con 160.000 voti (35.000 voti in più rispetto al 2020, all’incirca la stessa quota in numeri assoluti nonostante la crescita dell’astensione rispetto alle europee 2024 di pochi mesi fa). C’era curiosità sul dato della lista “Alleanza Verdi Sinistra”il cui solo possibile raffronto è quello con le europee 2024 dove i rosso-verdi ebbero 48.069 suffragi: in questa occasione una flessione di circa 10.000 unità (da giudicarsi contenuta sempre tenendo conto della più volte citata crescita dell’astensione)
10) Nella sostanza il successo di Bucci arriva dalla periferia, in particolare quella del Ponente da Finale a Ventimiglia ( nella circoscrizione di Imperia Bucci supera i 15.000 voti di scarto). Si tratta di un risultato ben precisamente dovuto alla politica portata avanti dall’amministrazione Toti: il frutto della politica corporativa condotta da Toti e dai suoi sodali e di isolamento dell’area centrale della provincia di Savona penalizzata nelle infrastrutture e nelle prospettive di modernizzazione industriale per favorire (come dimostra bene anche l’elargizione dei fondi) di balneari, ristoratori, albergatori, ecc (non a caso a Savona abbiamo avuto un albergatore presidente dell’Unione Industriali, adesso sindaco di Finale dopo aver svolto il compito di assessore regionale con il centro – sinistra) e presidente di Confcommercio il capataz dei balneari vicinissimo a Toti e Vaccarezza.
11) Un’ultima osservazione in attesa di sviluppare dati più precisi anche in relazione alla dimensione nazionale di questo voto: il Comune di Savona è stato posto sotto osservazione in quanto unico capoluogo ligure governato dal centro – sinistra; in Città si è registrato un calo nel totale dei voti validi rispetto al primo turno delle elezioni comunali 2021 quando furono 25.049, adesso se ne sono contati 22.311. Orlando ha avuto 12.932 voti pari al 57,96%; nel 2021 Marco Russo ne ebbe 11.971 pari al 47,79% ( 13.883 al ballottaggio percentuale sui 22302 voti validi del 62,25%). Nella sostanza un rilevante dato di conferma della maggioranza di centro-sinistra in Città (anche se la coalizione di Orlando era leggermente difforme nella compiosizione da quella che aveva sostenuto Marco Russo).
Bucci in Savona Città ha avuto 8.373 voti (37,53%), il candidato del centro destra alle elezioni comunali 2021 ne ebbe 9.346 (37,31%) cedendo poi al ballottaggio fino a quota 8.419.