SINOSSI
Un filo invisibile lega il destino di due donne le cui vite si intrecciano intensamente durante l’adolescenza, si dividono per quasi quarant’anni e tornano sugli stessi binari in età matura. Per i sentimenti e le emozioni il tempo sembra essersi fermato: la trasformazione in adulte porta comunque con sé la ricomparsa di un nuovo fortissimo legame che le coinvolge nella quotidianità. Durante il distacco entrambe hanno sperimentato grandi gioie e grandi dolori. L’età in cui si ritrovano è il tempo dei bilanci esistenziali: attraverso i loro dialoghi vengono tessuti gli avvenimenti del tempo in cui sono state lontane. Due approcci alla vita diversi, quasi opposti, entrambe hanno lottato ma con esiti differenti: una è divenuta forte e concreta, nonostante i problemi affrontati e la solitudine in cui vive, l’altra è rimasta invischiata nelle tessiture del suo vissuto. Il rapporto intimo con l’amica ritrovata sarà lo specchio delle sue dolorose emozioni, dettate anche da un disturbo mentale dal quale non riesce a non lasciarsi sopraffare nonostante l’incoraggiamento costante dell’amica.
Ed è proprio questa profonda amicizia, che racchiude un misterioso sentimento, che darà vita a nuove storie, parlerà o tacerà secondo gli umori ma resterà sempre viva e pronta all’azione nei momenti di difficoltà.
Un finale intenso e inatteso sorprende il lettore dopo un’avvincente ma garbata “passeggiata” nella vita delle due protagoniste: anche quando la storia si tinge di toni più cupi prevale la forza del legame, a ogni costo.
La storia narrata è un “dipinto” della quotidianità e delle piccole cose che ogni giorno portiamo con noi, la forza di andare avanti nonostante un destino avverso e impegnativo.
L’amicizia descritta può appartenere alla nostra realtà: giorni sereni, giorni terribili da affrontare ma tenendo per mano qualcuno che conta veramente per noi. Un legame che non si ferma nemmeno di fronte alla paura più grande. Il suicidio di Anna.
Il libro si apre con una poesia dell’autrice dedicata a una grande amicizia.
Biobibliografia
Simona Cavalli nasce a Terni nel 1964.
Si diploma all’Istituto Magistrale della sua città.
Si occupa di formazione professionale presso Confindustria Umbria.
Amante della lettura e della scrittura è autrice anche di poesie pubblicate da varie case editrici.
La Ragazza dagli occhi del cielo è il suo secondo romanzo. Una storia di donne, l’amicizia ritrovata dopo tanto tempo e il confronto di due esistenze.
Il suo primo romanzo dal titolo Lo tsunami e l’arcobaleno (L’Occhio di Horus, Aprilia 2021) ha riscosso un notevole successo narrando anch’esso una storia al femminile.
Scrive ispirandosi alla vita quotidiana, alle storie che la circondano e alle molteplici letture che accompagnano le sue serate.
Ha partecipato a una raccolta di racconti “Mare in cento parole” della casa editrice L’Erudita e con Giulio Perrone Editore con la stessa L’Erudita alla raccolta di racconti “Bianca” ispirata a un incipit di Lisa Ginzburg, “Quel che resta dei melograni” ispirata a un incipit di Maria Rosa Cutrufelli, alla raccolta di aforismi “Taccuino del sogno” e di racconti “Estate in cento parole”. Con IVVI editore ha pubblicato il racconto per un’opera corale “Era mia madre” e “Lettera a mio figlio”.
INTERVISTA ALL’ AUTRICE
Una storia molto coinvolgente, com’è nata?
Sulla scia del primo romanzo “Lo tsunami e l’arcobaleno”, volevo raccontare ancora una storia di una donna che trattasse un tema importante e familiare; in questo caso la depressione e quello che ne consegue. Ovviamente non ho trattato il tema a livello medico perché non ho le competenze ma ho cercato la parte umana, quella che a noi sfugge e che sembra per molti qualcosa di strano. La malattia dell’anima purtroppo esiste e non si riesce a capire il dolore come può essere un mal di testa o mal di pancia. È silenzioso e insidioso e agli occhi degli altri le persone che ne soffrono possono sembrare particolarmente strani. Volevo mettere in evidenza la grande difficoltà di chi è affetto da questa patologia e chi invece prova a stare vicino e cercare di aiutare nella difficoltà. Non so se ci sono riuscita ma credo fortemente nella storia narrata.
Quanto di personale c’è in questo libro?
La storia è completamente frutto della mia fantasia e l’unica cosa vera è il raccontare l’amicizia che ho veramente con la mia amica più importante ma solo esclusivamente questa tanto da inventare una storia che poteva essere realista. Ovviamente come ogni autore ho preso spunto dal mondo che mi circonda, sia nelle ambientazioni che nei personaggi interpretati, dai caratteri, a volte esasperati, e dai luoghi dove ho vissuto. Posso dire che nei flashback ho raccontato la gioventù che di fatto mi è appartenuta (quella degli anni ’80 e ‘90), mentre nella storia narrata al presente è opera della mia mente.
Ci parli di lei come scrittrice
Nasco come lettrice e la scrittura era ben lontana da me. Poi è capitato un grande dolore nella mia famiglia e mi sono ritrovata, durante le notti insonni, ad appuntare frasi, pensieri che scaturivano dalla mia mente e dal cuore. Sentimenti contrastanti, gioia e dolore, che dovevano essere messi nero su bianco altrimenti sarebbero volati via. E così comprai un taccuino rosso dove tuttora continuo ad appuntare. Questi pensieri sono diventati poesie e romanzi. Sono convinta che si scrive nel momento in cui abbiamo qualcosa da dire, il nostro cervello elabora le nostre sensazioni ed emozioni dando vita a delle belle storie. Io sono una delle tante autrici esordienti che danno voce a tutto questo e non sempre riesco a far sentire la mia voce e i miei messaggi per le difficoltà che ci sono in campo editoriale.
Che tematiche le piace trattare nei suoi libri?
Tematiche di vita quotidiana dove le donne sono le protagoniste indiscusse, mi dispiace essere di parte e i maschietti non me ne vogliano, credo che la sfera femminile sia un mondo talmente complesso che a volte non capisco neanche me stessa. I lettori hanno voglia di leggere storie vere dove ti puoi immedesimare ed entrare nel vivo della storia come fossi tu stesso il protagonista. Non credo molto nei E VISSERO FELICI E CONTENTI, magari ci fossero ma realtà non è proprio così. Nel primo romanzo ho trattato la speranza come messaggio di rinascita dopo un evento traumatico che ha sconvolto una famiglia intera, nel secondo appunto la depressione vista dal punto di vista di un’amica che cerca con tutte le sue forze di aiutare l’altra spronandola nel suo essere standole anche vicino come supporto, la cosiddetta sorellanza.
Perché ha deciso di scrivere e pubblicare?
Appunto come dicevo sopra, volevo che le mie storie e relativi messaggi, venissero divulgati a tutti una volta completato il manoscritto e relative correzioni e editing, mi sono messa alla ricerca di possibili case editrici che avrebbero investito su di me e sulla storia. Con il primo romanzo “Lo tsunami e l’arcobaleno” ho avuto molti riscontri positivi anche perché il ricavato l’ho destinato in beneficenza. Anche con questo nuovo “La ragazza dagli occhi del cielo” vorrei fare la stessa cosa e sono in attesa di capire a chi destinare, qualunque cifra sia, il ricavato delle vendite. I grandi numeri credo non mi appartengano ma nel mio piccolo vorrei donare anche solo un sorriso a chi ha più bisogno di me.
Cosa pensa della cultura e della scrittura nel 2024.
Sicuramente la cultura e la scrittura sono in evoluzione soprattutto in questo periodo storico dove i social media e l’intelligenza artificiale sono entrati prepotentemente nella nostra vita. Si possono visitare musei e mostre standosene tranquillamente seduci comodi sul divano perché esistono i programmi virtuali che portano i musei a casa nostra. Il libro cartaceo è sostituito da quello elettronico. I nostri giovani non sanno cosa significa leggere impegnati a “scrollare” ed eliminare contenuti che non interessano. Da autrice di storie mi sento demoralizzata e più passa il tempo e meno ho voglia di scrivere. Posso dire che qualitativamente i contenuti sono disponibili a chiunque voglia informarsi grazie anche all’aiuto di piattaforme online dove ognuno può esprimere la propria opinione o idea. Quindi l’evoluzione si ha anche in questo settore dove ci saranno tanti scrittori di scarsa qualità e pochissimi lettori, ed è un vero peccato visto che l’Italia è una delle culle della cultura.
Progetti futuri?
Da poco ho ripreso in mano, dopo una lunga pausa, due progetti; una raccolta di racconti dedicata alle donne e il proseguo di un romanzo sempre tutto al femminile. Ho ancora un blocco dello scrittore che non mi fa andare avanti. Probabilmente i tempi non sono ancora maturi per continuare con la scrittura. Nel frattempo, sto organizzando varie presentazioni online e fisiche e sono speranzosa che la mia storia possa dare quel valore aggiunto che la renda una storia interessante.
Dove possiamo trovare il libro?
Nel sito e catalogo della CTL editore https://www.ctleditorelivorno.it/product-page/la-ragazza-dagli-occhi-del-cielo?sfnsn=scwspwa, su Amazon https://amzn.eu/d/923GzGX e nelle librerie fisiche.
Di Manuela Montemezzani