Due Chiacchiere con l' Arte

Annamaria Esposito , SCRITTRICE

 

BIOGRAFIA

Mi chiamo Annamaria Esposito, ho 19 anni. Studio Lettere all’Università di Roma “Tor Vergata”. La Scrittura è la mia più grande passione, scrivo da quando sono bambina. Amo il Cinema, la Letteratura e la Poesia. Studio musica dalla tenera età di nove anni, suono la batteria e la chitarra. La Musica è la forma d’arte per eccellenza, a mio modesto parere.
Vanto di una piccola esperienza nel campo editoriale: ho pubblicato una silloge all’età di diciassette anni, intitolata “Una Sognatrice nella notte”.
Scrivere è il mio presente, il mio passato e il mio futuro. Sogno di diventare una sceneggiatrice cinematografica. Credo in ciò che faccio. Seguire un sogno è una fede: una strada tortuosa che mi diverte parecchio!

SINOSSI

Una tastiera che digita a suon di musica.
E questa l’essenza di “Ti canto una storia”, un viaggio all’interno di sette diverse narrazioni, sette diversi personaggi, sette diverse canzoni.
La vita dei nostri protagonisti si ritroverà ben
“incastrata” in una canzone. A volte saranno i personaggi a raccontare e raccontarsi, e quando le parole non vogliono uscire, saranno una lettera o un narratore a fare il loro lavoro. E il punto forte della scrittura, si può plasmare in diversi modi e diventare arte in ognuno di questi.
Nessuna storia ha un collegamento logico e narrativo con le altre, eccetto una trilogia: le vicende di un nipote e di un nonno che soffrono dello stesso malessere esistenziale, i due non si conoscono e non si incontreranno mai, ma sono più simili di quanto si possa pensare. Il primo e
‘ultimo racconto rappresentano una testimonianza diretta dei pensieri, dolori, sfoghi e paranoie dei due protagonisti; al centro, una lettera di un vecchio amico di James (Senior).
“Bisogna sfogliare una intera biblioteca per fare un libro”, è una frase dello scrittore inglese, Samuel Johnson. Ed io, ormai esausta di sfogliare biblioteche, mi diletto a scrivere.
Ribadisco: scrivere mi provoca un certo piacere, quello che si prova dopo un traguardo raggiunto. Giorni e notte insonne a leggere e farsi leggere da una canzone, dovranno pur servire a qualcosa. Ecco il mio traguardo.
Dolore, noia, mancanza, rimpianto, rimorso, gioia, amore e tempo.
Sei curioso di sapere come questi temi saranno “cantati” nel libro? Buona lettura!

INTERVISTA ALL’ AUTRICE

 Da dove nasce questa passione per la scrittura?

-La passione per la scrittura nasce dalla consapevolezza che ognuno nel mondo ha un suo scopo. L’essere umano è impotente davanti al volere della natura, davanti la forza divina, quella vitale e quella di gravità. Ci sono diverse leggi nel mondo che definiscono il ciclo della vita. L’uomo, attraverso la passione, si intromette violentemente in ciò che erroneamente definiamo limiti.
La passione è dunque la forza per eccellenza ed io la sento dentro da quando ero bambina: sfogliando le pagine di un libro.
“Da dove nasce la passione per la scrittura” è la domanda che viene posta più frequente a uno scrittore. Ognuno mente a modo suo.

Molto giovane, ma tenace nel mandare alla luce un libro. Non facile. Parlaci di te.

-Sono nata nel posto più bello del mondo, un piccolo paesino di mare della provincia di Cosenza. Piccolo non è solo il paese ma tutto ciò che ha fatto parte della mia infanzia: cose semplici, umili, genuine. Sono sempre stata definita da amici e parenti “l’avvocato del diavolo”, per la mia predilezione nel dire l’ultima in un discorso. Ero una bambina eppure volevo saperne di più rispetto ai grandi. Questo mio caratteraccio mi h portato qui: a scrivere libri.

Leggere poesia alla tua età che significato ha?

-Ferma il tempo. Chi legge poesia, indipendentemente dall’età, entra in una dimensione atemporale che crea dipendenza. C’è stato un tempo in cui la poesia era diventata la mia droga preferita, avevo sedici anni, in piena emergenza epidemiologica. Suonavo, studiavo, scrivevo e guardare il mare. Dopo un po’ di tempo, queste attività, cosi preziose per me, si stavano esaurendo. Con la poesia non ci si annoia mai, la poesia ti coinvolge e lascia i suoi effetti.
Dopo la pandemia ogni cosa che incrociavo aveva della poesia. Mi emozionava anche un film d’erba.
Ora ho ventuno e tutto sembra così lontano.

 Cosa puoi consigliare ai tuoi coetanei?

-Consiglio ai miei coetanei di fare la differenza. La nostra generazione ha bisogno di stimoli: siate trasgressivi ma con eleganza.

 Canzoni che sono poesie e poesie che sono canzoni, le tue, come nascono?

-“Canzoni che sono poesie e poesie che sono Canzoni” lo ripeteva spesso la mia professoressa di Lettere alle scuola media. Io volevo scrivere e lo sapevo già. Le mie poesie nascono perché altre sono nate prima di loro. Il mio lavoro si fonda sul restituire ciò che la letteratura, la musica e il cinema hanno dato a me. Nel mio piccolo cerco di fare tanto.

 I tuoi autori preferiti e cantautori.

-Svevo, Irvine Welsh, Montale, Vasco, Shakespeare, Bruce Springsteen e Ultimo. Non so come la mia mente e mie gusti possano così oscillare tra gli eleganti versi di Shakespeare alle parolacce di Irvine Welsh, dal rock puro di Springsteen alla ballad di Ultimo.
Il punto è che amo tanti stili e sono d’accordo su tanti temi (seppur discordanti). Da questa confusione nasce la mia arte.

 Progetti futuri

-Sto scrivendo il mio terzo libro, riprendere non è mai stato così difficile. Laurearmi, restano pochi esami e sono molto interessanti.

Dove possiamo trovare il libro?

-Si può trovare su tutti i principali digital store. Se vuoi comunque leggerlo ma non hai la possibilità di acquistarlo, contattami. Te lo leggerò per telefono.

 

Di Manuela Montemezzani

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