Politica

Lezione di Politica

Intervento del filosofo Cosimo Luppino

20060406 - ROMA - POL : ELEZIONI: CATTOLICI; TINA ANSELMI, NON CI SI SERVE DELLA CHIESA MA LA SI SERVE COME ABBIAMO FATTO NOI CATTOLICI DEMOCRATICI. Tina Anselmi, storica rappresentante del voto cattolico in politica, in un'immagine d'archivio del 16 giugno 1999. Tina Anselmi interviene sulla polemica sorta dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi riguardo il voto dei cattolici: ''Noi cattolici democratici - afferma - abbiamo voluto servire i valori della Chiesa senza servirci della Chiesa per realizzare i nostri progetti politici. La dignita' della persona e il rispetto dei valori della Costituzione nati dalla Resistenza sono alla base del progetto politico dei cattolici democratici''. ALESSANDRO BIANCHI-ARCHIVIO / ANSA / PAL

“Lezioni di politica!” il titolo di un libro che avrebbe dovuto essere “La grande truffa della politica!”
visto l’andazzo che appare non proprio virtuoso e che sembra pervadere gran parte, se non tutto,
il contesto politico ed istituzionale italiano.
Un titolo, il secondo, che ho preferito non utilizzare per il fatto che da oltre qualche decennio
prevale il costume di contestare e criticare senza alcun costrutto, almeno propositivo se non
risolutivo, che mi induce a puntare su uno stile scientificamente moderato e di pungolo per
mettere in evidenza l’importanza della politica che consiste nell’attività del decidere con buon
senso ed intelletto gli obiettivi ovvero come affrontare e risolvere in modo adeguato le infinite e
continue problematiche che riguardano l’intera nostra quotidianità e l’intera umanità.
Una scelta convinta difronte alla ultradecennale attività protestataria di sicuro effetto
scandalistico e diventata una moda di facciata sempre più dirompente che però sembra non aver
contribuito affatto a migliorare le cose dal punto di vista etico, di giustizia sociale e di sviluppo
materiale e spirituale. Un’attività che si è palesata falsamente rivoluzionaria e che pare, anzi, sia
stata fisiologicamente strumentale per il continuo peggioramento della realtà in tutti i settori ma
che ha fornito grande visibilità ai relativi “attori della comunicazione” e a permanenti presenze sui
“mass media” con importanti effetti convenienti in termini di iniziative imprenditoriali nei settori
dell’editoria, dello spettacolo e quant’altro quando invece la difficile situazione richiederebbe un
impegno politico organizzativo e di proposta di incisivo spessore intellettuale e culturale con una
visione d’insieme e di sintesi, alternativa o meno che sia, e che logicamente dovrebbe assurgere
ad un’azione coerente di partito. Sì, di partito anche perché la nostra stessa Costituzione all’art.
49 imporrebbe quale unico strumento autentico di partecipazione popolare i partiti che “ con
metodo democratico” dovrebbero consentire

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