La moda è un fenomeno complesso e multiforme che attraversa la storia dell’umanità e si manifesta in molteplici aspetti della nostra vita quotidiana. Dalle prime forme di abbigliamento utilitaristico alle sofisticate creazioni dei designer contemporanei, la moda ha sempre svolto un ruolo cruciale nel definire identità, status e aspirazioni culturali. Ma perché nasce la moda? E cosa rappresenta veramente?
La moda, nella sua forma più rudimentale, è iniziata come una necessità pratica. Gli esseri umani primitivi utilizzavano pelli di animali e materiali naturali per proteggersi dagli elementi e per sopravvivere. Questi primi capi di abbigliamento non erano solo funzionali, ma avevano anche un significato simbolico, indicando il rango sociale, lo stato civile o le credenze religiose.
L’abito è ciò che rende la mia pelle visibile, ma può anche essere una bandiera con il mondo esterno. La moda è un fenomeno sociale che ci influenza, che permette agli altri di farci conoscere attraverso gli abiti che indossiamo e le nostre esperienze d’acquisto. Gli oggetti che scegliamo e possediamo, contribuiscono alla costruzione della nostra identità.
La moda non è qualcosa di effimero, superficiale, estetico, apparente, ma uno strumento potentissimo per esprimere il vero sé, i sentimenti e le emozioni più profonde. Ha un ruolo significativo nella costruzione dell’autostima. Indossare abiti che ci fanno sentire bene, può migliorare il nostro umore e aumentare la fiducia in noi stessi, così come il colore degli abiti che influenza le emozioni e i sentimenti. Colori vivaci come il rosso e il giallo possono energizzare e migliorare l’umore, mentre colori più scuri come il nero e il blu possono trasmettere serietà e introspezione. Attraverso l’abbigliamento, le persone comunicano chi sono, da dove vengono e a quale gruppo sociale appartengono. La moda in ogni caso è un mezzo di ribellione e conformismo.
Non dimentichiamoci il ruolo cruciale che sta avendo la moda nella costruzione e nella decostruzione delle norme di genere. Mentre tradizionalmente gli abiti erano rigidamente divisi tra maschili e femminili, negli ultimi decenni si assiste a una crescente fluidità di genere nella moda, con stilisti che sfidano le convenzioni tradizionali creando abiti unisex. In questo modo la moda diventa strumento di empowerement, permettendo alle persone di esprimere la loro identità di genere in modi che sono autentici per loro. Questo è particolarmente importante per le persone non conformi al genere, che possono usare la moda come mezzo per affermare la loro identità e sfidare le norme sociali.
In conclusione potrei affermare che la moda è molto più di semplici vestiti. E’ una forma d’arte, un’espressione culturale e un’industria globale. Dalle sue radici antiche alle tendenze contemporanee, la moda continua a evolversi e a influenzare la nostra vita quotidiana. Comprendere la moda significa comprendere la società, la cultura e l’economia in cui viviamo e la sua globalizzazione ha portato a una maggiore diversità e inclusività, ma ha anche sollevato questioni riguardo alla perdita di identità culturale e all’appropriazione culturale.
Ci rivolgiamo alla Dott.ssa Sara Grivet Brancot. psicologa e psicoterapeuta, con studio a Torino, che della psicologia della moda ne ha fatto argomento per una serie di conferenze e articoli molto interessanti.
Quali sono gli obiettivi della psicologia della moda?
“La psicologia della moda si propone di conoscere il linguaggio profondo (emozioni, sentimenti, desideri, pensieri) che si manifesta attraverso la moda, vuole conoscere ciò che c’è e sta sotto agli abiti e agli accessori che le persone indossano e acquistano. Vuole valorizzare l’identità della persona, tirare fuori il vero sé. Gli abiti devono esprimere l’unicità e l’autenticità della persona che lo sceglie. Il nostro corpo è come un vocabolario contenente informazioni che raccontano di noi agli altri e, contemporaneamente, il corpo degli altri ci invia messaggi utili a comprenderli. Sulla base delle informazioni che raccogliamo decidiamo come comportarci e quindi anche quali capi d’abbigliamento mettere e avere nel proprio armadio”.
Che cosi intende per identità?
“L’identità ha a che fare con le qualità, competenze, caratteristiche e ruoli che ogni persona possiede e ricopre all’interno della società. La psicologia della moda punta a valorizzare la bellezza che viene da dentro e che racchiude tutti gli aspetti elencati. Il proprio armadio deve contenere abiti, scarpe, accessori che siano congruenti con le diverse parti di sé espresse nella quotidianità. Solo in questo modo riusciamo a comunicare agli altri chi veramente siamo. L’autenticità è alla base dell’espressione del vero sé e, il processo di costruzione del vero sé, comporta la consapevolezza delle emozioni per divenire autore del proprio progetto di vita attraverso colori abiti e accessori”.
In che cosa consiste una consulenza in psicologia della moda?
“La consulenza in psicologia della moda analizza il rapporto che la persona ha con la moda e come la moda influisce sulla costruzione dell’identità personale e sociale. Gli abiti e gli accessori sono una modalità per comprendere la psiche dell’altro. Si lavora sull’analisi dell’armadio in modo tale da aiutare il cliente ad esprimere la sua autenticità al fine di migliorare la sua autostima e il self empowerment. Lo psicologo esperto in psicologia della moda supporta il cliente nella ricerca di uno stile che lo valorizzi. Lo aiuta a definire il suo progetto di comunicazione relazionale attraverso l’utilizzo di colori e stili e gli permette di liberare così le emozioni in modo tale che il rapporto con la moda e lo shopping sia un’esperienza piacevole e giocosa”.
Quali consigli possiamo seguire per avere un buon rapporto con la moda
“Non seguire passivamente le regole dettate dalla moda, ma costruirsi lo stile basato sui propri desideri ed emozioni. Utilizzare i colori che esprimono meglio il vero sé. Non temere di essere disapprovati o di deludere le aspettative altrui. Non ricercare la perfezione ed essere indulgenti con se stessi. Valorizzare i punti di forza che ognuno ha sia fisici che personali e professionali”.
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