L’Università di Pavia si conferma tra le migliori università a livello mondiale, secondo la ventunesima edizione di uno dei sistemi di ranking accademico più consultati e autorevoli.
Il QS World University Rankings 2025, pubblicato il 4 giugno dall’analista globale dell’istruzione superiore QS Quacquarelli Symonds, vede l’Università di Pavia nella fascia più alta tra gli atenei internazionali.
L’analisi riguarda 1.503 università, pubbliche e private, di dimensioni variabili, specializzate e generaliste, in 106 nazioni, tra cui 42 atenei del nostro Paese. Si tratta di una selezione delle realtà accademiche più prestigiose tra le circa 25mila istituzioni universitarie presenti oggi complessivamente nel mondo.
La graduatoria si basa su cinque criteri di valutazione base, ponderati in base all’importanza: la qualità della ricerca, settore nel quale emerge l’Università di Pavia, la employability cioè l’efficacia e la reputazione del titolo di studio nel mondo del lavoro, la “learning experience” quantificata con il rapporto numerico tra personale docente e studenti, le relazioni internazionali, presenza di studenti stranieri e partnership di ricerca extra-nazionali, e la sostenibilità.
Il commento del Rettore Francesco Svelto: «Anche se i ranking internazionali tendono a considerare come uniforme un sistema universitario globale in realtà assai complesso ed eterogeneo, per noi è comunque un motivo di grande soddisfazione vedere l’Università di Pavia distinguersi soprattutto in ambiti sui cui negli ultimi anni abbiamo investito molto. Questa graduatoria, ritenuta una delle più autorevoli, riconosce soprattutto il valore della ricerca di Pavia e la vocazione sempre più internazionale del nostro Ateneo nelle relazioni scientifiche come nell’accoglienza degli studenti stranieri. Viene premiato l’intenso lavoro della nostra intera comunità accademica e confermata la nostra reputazione che affonda le radici nella nostra storia secolare, ma guarda al futuro con una ricerca e una didattica d’avanguardia che coinvolgono tutti i campi del sapere».