I numeri dei tumori in Italia attualmente non sono positivi e fotografano un paese spaccato in due, con il nord che ha percentuali di sopravvivenza, in caso di neoplasie, nettamente superiori al sud. A questo dato di divario così enorme, contribuisce la scarsa adesione delle regioni del sud Italia, ai programmi di screening di prevenzione che consentono di individuare la malattia in stadio iniziale quando le possibilità di guarigione sono più alte. Inoltre l’aumento della percentuale dei tumori è anche dovuto alla crescita e all’invecchiamento della popolazione e a fattori di rischio sempre più in espansione come l’inquinamento, l’obesità, l’alcol e il fumo. In Italia molti sono gli interventi normativi attuati negli ultimi anni per finanziare misure per il sostegno della lotta ai tumori. Ma quello di cui vorrei parlare in questo articolo è di che cosa possiamo fare noi personalmente per fare prevenzione.
Quando parliamo che il tumore non ha genere, dovremmo aggiungere anche che non ha età. Fattori di rischio per tumori ad esempio dell’apparato digestivo, sono andati pari passo con cambiamenti radicali nella dieta, a partire dal dopo guerra. La stessa cosa possiamo dire per il fumo e l’alcol, che sono fattori di rischi importanti per il tumore al seno per le donne e il cancro ai polmoni per gli uomini. Quelle che è certo è che, a livello individuale, dobbiamo attivarci per minimizzare i rischi, partendo dalle solite raccomandazioni ormai trite e ritrite, ma non troppo osservate come attività fisica, dieta equilibrata, niente vizi dannosi e controlli medici di prevenzione.
Se parliamo di nutrizione, alimentazione e prevenzione, non possiamo che riferirci al Dott. Marco Zanetti, biologo nutrizionista, con tre lauree e una serie di master nel campo della nutrizione, nutrigenomica e della longevità.
Dott. Zanetti in che modo ambiente e cibo interferiscono sulla salute degli individui?
“Sin dai tempi antichi, gli esseri umani hanno saputo che l’ambiente e il cibo possono interferire con le condizioni di salute di un individuo e hanno usato cibo e piante come medicine. Con l’avanzamento della scienza è stato creato il termine “Nutrigenomica”. La scoperta di queste interazioni (gene-nutriente) aiuta oggi più che mai la prescrizione di diete personalizzate in base al genotipo di ciascun individuo. Oggi, grazie ai corsi e agli studi avanzati sulla materia, è possibile mitigare i sintomi delle malattie esistenti o prevenire malattie future. In particolare, parlando delle malattie croniche non trasmissibili (NTCD),attualmente considerate un importante problema di salute pubblica mondiale, è possibile con uno studio personalizzato delle caratteristiche genetiche dell’individuo, prescrivere diete costruite ad personam che vanno oltre agli obiettivi fisici ed estetici, perchè mirano alla prevenzione. La medicina preventiva del futuro ben si accompagna alla nutrizione. Questa volta si che diciamo che un progetto di dieta altamente personalizzato sul paziente, come già è il mio progetto di “Fisiodieta, aiuta nella prevenzione delle patologie presenti e futuribili.
Oggi Dott. Zanetti di che cosa si muore?
“Oggi al primo posto come causa di morte ci sono le malattie cardio vascolari. Esse dipendono molto dal nostro stile di vita. L’inattività fisica unita a una alimentazione non personalizzata, ad alto contenuto di carboidrati per qualcuno o di grassi per altri o entrambi ,comporta a lungo termine un accumulo di problemi che concorrono alla morte per problemi di natura cardio circolatoria come ipertensione, ateromatosi e quindi ictus o infarti. L’importanza del movimento fisico e corretta alimentazione potrebbero praticamente ridurre del 90 % le morti per questa causa.”
Se vogliamo vivere a lungo, cosa dobbiamo fare?
“Se si vuole vivere a lungo dobbiamo anche capire come prevenire la formazione dei tumori o meglio cosa possiamo fare per ridurne la progressione o facilitarne la guarigione. E qua si sta aprendo un mondo davanti a noi. Su cui vorrei fare luce e divulgare alcune informazioni utili.
I fattori di rischio non modificabili della crescita tumorale sono età’, sesso, e fattori ereditari e su quello poco si può fare. Ma ci sono fattori su cui possiamo fare molto, come ad esempio il fumo che in media rappresenta il 25% di tutte le forme tumorali e poi sovrappeso e obesità (che derivano da inattività fisica e cattiva alimentazione) e anche qui troviamo una percentuale alta. IItermini percentuali variano da paese a paese e da tabella a tabella. Ma direi che, facendo attenzione al peso, muovendosi, mangiando correttamente e non fumando si potrebbe ridurre del 50% il rischio di sviluppare qualsiasi forma tumorale. Ci possiamo provare quindi e oltre al fumo e all’attività fisica capire con gli alimenti come possiamo essere influenti. Vivere fino a 100 anni dipende proprio da queste cose. Poco può essere fatto per la genetica e per l’ambiente, ma molto invece può essere fatto con l’alimentazione e l’attività fisica.”
Quali sono tra gli alimenti i fattori che generano cancerogenesi?
“Ricordiamo che tra gli alimenti, i principali fattori che generano cancerogenesi ci sono: Gli idrocarburi policiclici aromatici presenti nelle carni e pesci grassi cotti alla griglia o brace soprattutto se grassi e gli IPA presenti nei cibi affumicati. Le aflatossine presenti nei cereali mal conservati e nelle semenze con muffe. L’acetaldeide presente nelle bevande alcoliche e in alimenti da fermentazione. L’acrilamide di cui sono ricchi i fritti e i prodotti da forno molto cotti. I nitrati contenuti nelle verdure a foglia e carni conservate e i nitriti di loro derivazione. Alcaloidi presenti in alcune verdure come borragine e finocchi. Ricordiamo che consumare 400 gr di verdure al giorno è la quantità consigliata per tutti e che non deve mancare nella nostra alimentazione.”
Che ruolo hanno nell’alimentazione le verdure? Non hanno anche loro dei rischi?
“Le verdure hanno in modo indiscusso un ruolo essenziale nella nostra salute. Il loro elevato contenuto di fibre permette al cibo con le sostanze nocive di non rimanere a lungo a contatto con le pareti del nostro intestino e prevengono quindi la formazione di tumori del tratto gastrointestinale.
Le verdure hanno una concentrazione elevata di vitamine e minerali essenziali e di bioflavonoidi che con il loro effetto antinfiammatorio e antiossidante ci difendono ad esempio dall’infiammazione cronica principale ambiente che causa se protratto un maggiore rischio di sviluppare tumori e dall’azione procancerogenica dei radicali liberi che naturalmente il nostro corpo produce. La tipologia di verdure che acquistiamo e consumiamo fa però la differenza. Se le verdure non sono biologiche il rischio è che l’utilizzazione di concimi abbia fatto aumentare il loro contenuto di nitrati aumentando il rischio. Oppure sappiamo che le verdure non di stagione e coltivate in serre hanno un maggior contenuto di nitrati rispetti a quelle di stagione. La coltivazione biologica abbassa di molto il loro contenuto di sostanze tossiche e nitrati. Non esiste un cibo buono o cattivo. Dipende dalla quantità. La stessa regola vale per le verdure che, pur essendo un toccasana, celano in sè dei rischi che non possiamo più permetterci di sottovalutare, considerando che la cura contro i tumori è ancora lontana.”
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