Capitolo III
“COGLI L’ATTIMO”
Se la musica è una medicina le immagini con impressi bei momenti una panacea nello sconforto, sin dai primi anni dell’adolescenza, Elisa ha, con una notevole costanza, sfoggiato un’acuta sensibilità verso la tecnica fotografica, che va ben oltre il “bloccare” un piacevole attimo, prima su carta ora su memoria digitale. Elisa percepiva un tuffo dentro quell’istante, che, in un giorno di un qualche anno prima, lei o la famiglia, avevano deciso di catturare nella memoria futura. L’epoca in questione risale a quando le fotografie venivano sviluppate da un rullino, a costi non banali, ma esse nascondevano un maggiore significato e, ancora una volta, questa riflessione è firmata “Nostalgia anni ‘80”.
Marzo 2019: che emozione per la fotografa ancora sconosciuta! Da appassionata di macchine fotografiche e tutto quanto ruoti attorno a tecniche comunicazionali, Elisa è riuscita a ottenere un ingresso gratuito, come alla mostra di un’artista del calibro di Vivian Maier.
Oggi, è il 31 dicembre, data rilevante per la maggior parte delle aziende: il bilancio di un anno lavorativo intero viene redatto, con le eventuali modifiche da apportare, nel caso di qualche criticità. Avendo studiato economia, ma ancor prima di conoscere il significato vero e proprio di questa disciplina, alla fine di ogni anno, Eli stilava una lista di buoni propositi, degli obiettivi raggiunti e di quegli ancora mancati attività. Il bilancio dell’anno appena trascorso segna molte voci nelle passività, seppur non causate dai suoi stessi errori, alcuni di essi implicano un rimbocco di maniche e il convinto desiderio di regalarsi nuove e meritate soddisfazioni.
Il 2015 è alle porte e una nuova lei sta uscendo da quell’abito che ormai le andava troppo stretto. La sua indipendenza di giovane donna è un diritto e non deve sentire cosa ne pensa il suo fidanzato: se fosse una decisione che riguarda la coppia, ovvio consultare il partner, ma se tu hai un sogno, chi ti ama, lo rispetta. Proprio in questo periodo di solitudine cercata, Elisa si è imposta una regola: essere libera. Banditi, o quasi, i discorsi sui sentimenti, la protagonista si dedica ad altre passioni, quali la fotografia, che, come già accennato, per lei, è sinonimo di sentimento. Con l’automobile, Elisa si apposta in mezzo alle campagne, in cerca di quel soggetto che possa attirare la sua attenzione e, perché no, condividerlo sulle nascenti piattaforme, denominate social networks.
Elisa vorrebbe rotolarsi in un prato, percependo un netto contatto con ciò che più fantastico Dio abbia creato dopo l’Uomo. In questa fase, però, la Natura sovrasta la bellezza umana e molti sono i pensieri filosofici in agguato. Elisa sta esplorando questo abbastanza nuovo scrigno di teorie, per assimilare qualche concetto che le potrà essere utile a comprendere meglio un mondo sempre più arduo da insediarvisi. Quando scopri che secoli prima qualcuno ha cercato e trovato delle risposte, inevitabilmente, ti immergi in questa nuova sfera del Sapere umano.
La felicità di una fotografia è un momento unico, che avrà il valore di regalarti, in futuro, quel buon umore necessario per scegliere nuovamente la corsia illuminata, che tu stesso avevi deciso di percorrere.