BIOGRAFIA
Michela Zancanella nasce nel 1975 nell’afosa e nebbiosa bassa padovana, dove lavora come impiegata e vive con la figlia, Sara: una preadolescente con un temperamento da cinquantenne. Insieme si definiscono una squadra vincente, forse perché, in realtà, sono coetanee. Ama leggere, disegnare, viaggiare e fare acquarelli. Ultimamente ha riscoperto l’amore per la Divina Commedia e il diritto amministrativo. Da qualche anno, per diletto e auto-terapia, si sta cimentando con la scrittura.
SINOSSI
Ada ha sposato un uomo affascinante e ricco con cui ha avuto un figlio che adora, abita in una villa con giardino, ha un lavoro che la gratifica e sembra non le manchi nulla. Le sue giornate trascorrono routinarie e nel più naturale dei modi finché, una mattina, il suo cervello va in blackout e dimentica il suo bambino in auto. Questo episodio innesca nella giovane donna un vortice di paure, incertezze e rimpianti. Ada sarà costretta a fare i conti col passato e a rispolverare vecchi rancori irrisolti.
L’indole della falena è una storia di consapevolezze e di riscatto, che invita a riflettere sull’importanza di amare sé stessi per essere davvero felici.
DOMANDE
Questo romanzo cosa vuole trasmettere al lettore?
Il romanzo che ho scritto è una storia di scoperta di sé e di consapevolezza. In questo caso l’incidente scatenante è gravoso: dimenticare il proprio figlio in auto implica sensi di colpa, percezione di fallimento, autoaccuse pesanti. La mia protagonista inizia a mettersi seriamente in discussione come madre, come moglie e come donna. E questo le scatenerà delle riflessioni a cui fino a quel momento non aveva mai pensato.
Slegandosi dalla causa del libro, il fatto di criticare sé stessi in maniera totale e propositiva, mettendo in luce situazioni che ci facciamo placere per convenienza, pigrizia o paura, aiuta ad arrivare a capire cosa vogliamo e soprattutto cosa non siamo più disposti ad accettare passivamente. Può essere una relazione amorosa, un’amicizia, un lavoro.
Volere bene a sé stessi è una frase bellissima ma non cosi banale o scontata come potrebbe sembrare. Arrivare a mettere sé stessi al primo posto vuol dire rispettarsi, accettarsi, avere una percezione di sé sana. Amare sé stessi significa avere il coraggio di esprimere le proprie idee, di essere coerenti con i propri valori, anche se questo significa ricevere critiche o disapprovazione, innescando sensazioni negative, come la protagonista del romanzo, Ada, che prova un senso di profonda vergogna solo per il fatto di avere in testa certi pensieri, Alla fine, anche lei, riuscirà a riscattarsi e a conquistare quella consapevolezza che sarà la chiave della sua libertà.
Una storia che spesso può anche essere tragicamente vera, ha preso spunto da qualche fatto di cronaca per poter scrivere questo libro?
Si, esattamente. I fatti di cronaca sono ormai sotto gli occhi di tutti, ogni notizia può essere sentita in televisione, alla radio, letta su internet o visualizzata sui social. I fatti di cronaca raggiungono
praticamente tutti e in breve si creano opinioni diffuse e diversificate sul protagonisti di questi
avvenimenti.
Scrivere storie basate su fatti di cronaca serve per avvicinare il lettore, che sicuramente avrà una
sua idea a riguardo e che magari sarà curioso di leggere come un argomento di cui ha sentito
parlare viene affrontato in quel determinato romanzo.
Le donne, bambine, adolescenti, fidanzate, mogli, madri, lavoratrici indipendenti ma allo
stesso tempo schiave di sistemi forti. Cosa ne pensa?
Questo è un domandone. Credo che ad oggi di strada se ne sia fatta davvero poca.
La discriminazione di genere è ancora molto forte e radicata. La donna viene vista come un soggetto che può svolgere solo determinati compiti, e se riesce ad inserirsi in ambiti e contesti prettamente maschili, è considerata come una specie di infedele a quello che è il suo ruolo. Non è solo una questione di non piegarsi o arrendersi alle disparità, il discorso è molto più profondo, perché i luoghi
comuni che portano a circoscrivere le donne solamente in certi ruoli hanno radici molto profonde nella nostra tradizione e nella nostra cultura.
Dove possiamo trovare questo libro?
Il libro può essere richiesto sul sito ufficiale della casa editrice Leonida Edizioni, ma anche sui principali store on line: Amazon, Libreriauniversitaria, Libraccio; oppure ordinato in qualsiasi libreria di fiducia.
Il passato riaffiora sempre per tutti, come se ognuno di noi dovesse fare i conti sempre con lui. Cosa c’è nel suo passato di scrittrice che rimpiange o che è contenta di ricordare?
Il mio passato di scrittrice è relativamente giovane, nel senso che è da poco che mi diletto con questa arte.
Forse la cosa che rimpiango è non avere avuto il coraggio di mettermi alla prova quando ero più giovane. Tuttavia sono anche contenta di ricordare le critiche e gli insegnamenti di quelli che sono stati i miei maestri delle scuole di scrittura creativa frequentate, gli sbagli e gli errori che mi hanno permesso di imparare i miei limiti, ricordo i miei primi racconti, un po’ grezzi e strampalati, e quelli Invece più elaborati e curati che mi hanno permesso di partecipare a varie antologie e di acquistare fiducia in me stessa.
Di Manuela Montemezzani