Un passo avanti, internazionale, verso la sostenibilità energetica prima del convegno del 15 dicembre prossimo a Milano: il Progetto CER.Chiamo Energia è arrivato a Barcellona giovedì 9 novembre, per voce del presidente del comitato scientifico, Sergio Olivero, che lo ha illustrato durante la sessione organizzata dal “Deep Retrofitting Focus Group” dello Smart Cities Marketplace della Commissione Europea, valorizzando l’impegno di cooperazione fra Gal. Prossimo appuntamento, a Milano, il 15 dicembre 2023, in Regione Lombardia.
Il progetto CER.Chiamo Energia approda a Barcellona, nella sessione organizzata giovedì 9 novembre dal Deep Retrofitting Focus Group dello Smart Cities Marketplace della Commissione Europea e con un intervento di Sergio Olivero, presidente del comitato scientifico di CER.Chiamo Energia, racconta perché e come stanno lavorando strategicamente i Gal lombardi impegnati nella rigenerazione energetica. Il progetto, lanciato lo scorso luglio proprio in Regione Lombardia, e che vede coinvolti tre Gal lombardi (Terre del Po, Risorsa Lomellina e Oltrepò Pavese), è più che mai un work in progress per arrivare all’appuntamento del 15 dicembre 2023 (ore 9:30, Sala Gonfalone – Regione Lombardia), pochi giorni dopo la Cop di Dubai, data fissata per un Convegno strategico e importante C.E.R.Chiamo Energia-Prime applicazioni di Comunità energetiche in aree Leader, a Milano, per fare comprendere l’opportunità di sviluppo energetico, innovativo e di rigenerazione energetica, attraverso la creazione di una super Community di Comunità Energetiche, che vede i Gal protagonisti e aggregatori di CER.
In occasione del convegno sarà illustrato l’esito di un’indagine importante da cui parte il contesto dei Gal aggregatori, indagine commissionata a Sei Mantova Servizi energetici integrati s.r.l. con socio unico, azienda diretta e coordinata da Tea Spa. Nel contesto dello Smart City Expo World Congress, tenutosi a Barcellona, il progetto innovativo ha avuto un suo spazio, promettendo di rivoluzionare l’approccio alla gestione energetica nei territori dei GAL Terre del Po, Risorsa Lomellina e Oltrepo Pavese.
“Possiamo esser orgogliosi di annunciare che il progetto, denominato CER.Chiamo Energia e promosso dai Gal lombardi sia stato presentato nel contesto di Barcellona – ha detto il presidente del comitato scientifico, Sergio Olivero – durante la sessione organizzata dal Deep Retrofitting Focus Group dello Smart Cities Marketplace della Commissione Europea abbiamo potuto spiegare che CER.Chiamo Energia si propone di costituire e gestire Comunità di Energia Rinnovabile (CER) in queste aree, agendo come catalizzatore per unire le comunità sovracomunali verso una governance integrata dei sistemi energetici territoriali. L’approccio strategico del progetto è fondamentale per la riqualificazione urbana basata sull’elettrificazione dei carichi termici, trasformando gli edifici in nodi centrali gestiti dalle CER per promuovere la circolarità tra produzione e consumo di energia, compresi i sistemi di ricarica dei veicoli elettrici”.
Le dichiarazioni di Olivero durante l’evento di Barcellona sottolineano l’importanza di questa iniziativa e il suo ruolo chiave nel plasmare il futuro energetico sostenibile di Regione Lombardia anche nelle aree dei cosiddetti piccoli comuni (le Aree Interne) dove operano i Gruppi di Animazione Locale (GAL). “La partecipazione al meeting di Barcellona – continua Olivero – ha gettato le basi per la formazione di partenariati e consorzi per partecipare a progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea, i cui bandi sono attesi nei prossimi mesi”.
Informazioni alla stampa sul progetto
C.E.R. CHIAMO ENERGIA, COOPERAZIONE TRA GAL TERRE DEL PO, GAL RISORSA LOMELLINA E GAL OLTREPÒ PAVESE
A causa delle tensioni internazionali il costo dell’energia è caratterizzato da forte variabilità. Le Comunità di Energia Rinnovabile (CER) – che fino al 2021 rappresentavano una delle tante declinazioni della strategia della Commissione Europea verso la transizione energetica – sono divenute strumenti catalizzatori di nuovi modelli di business che offrono opportunità per gli enti pubblici e privati del territorio.
La disponibilità di risorse europee e nazionali rende opportuna la definizione di strategie territoriali in grado di massimizzare i vantaggi per i Comuni e le imprese. La molteplicità delle competenze necessarie a progettare, costituire e gestire le CER – ed i costi associati – richiedono strutture di organizzazione soprattutto nell’ambito territoriale all’interno del quale è incentivato l’autoconsumo: è il caso dei Comuni “piccoli” (in particolare quelli al di sotto di 5.000 abitanti, che saranno beneficiari di contributi aggiuntivi). I “piccoli” comuni, spesso dimenticati, possono diventare autosufficienti attraverso una comunità che non è solo energetica ma anche sociale. Il progetto CER.Chiamo Energia propone risposte e preparazione di una super community adatta a recepire la proposta di rigenerazione energetica che vede i GAL aggregatori di CER.
Il Progetto CER.Chiamo Energia sta costruendo un modello di business per la costituzione e gestione di CER nei territori di tre GAL (Terre del Po, Risorsa Lomellina e Oltrepo Pavese) che coinvolge 110 Comuni con una popolazione complessiva di 108.000 abitanti.
“Il Progetto CER.CHIAMO Energia porterà risultati replicabili in tutti i GAL italiani. – dice Sergio Olivero, presidente del comitato scientifico di CER.Chiamo Energia – Per costruire i processi di replicabilità sistemica, – spiega – sono già stati attivati contatti con i GAL Terra Barocca ed Etna in Sicilia, nonché collaborazioni tecnico-scientifiche con il Progetto Concerti, che coinvolge sui temi CER un Consorzio irriguo che aggrega 22 Comuni in Provincia di Cuneo e con ENERBIT, attraverso Esco pubblica, posseduta da 64 Comuni in Provincia di Biella”.
IL RUOLO DEI GAL AGGREGATORI PER LE CER – PERCHÉ?
La necessità di ridurre le emissioni di CO2 e altri gas climalteranti, concausa dell’effetto serra e conseguentemente del cosiddetto climate change, ha determinato a livello internazionale a partire dal Protocollo di Kyoto del 1997, l’adozione di politiche volte a favorire le produzioni energetiche rinnovabili, a discapito di quelle basate su combustibili fossili. Si parlava allora di 20-20-20 rispetto alla riduzione delle emissioni di CO2, riduzione dei combustibili fossili nell’autotrazione e infine incremento al 20% nella produzione di energia da fonti rinnovabili. A ciò si è sommata la crisi energetica dovuta all’invasione russa in Ucraina con la conseguente ritorsione sulle forniture di gas metano ai paesi europei e la crisi economica, l’aumento dei prezzi del gas fino a 300 €/MWh, ripresa dell’inflazione, possibili piani di razionamento del gas per i mesi invernali. In tale contesto, prende avvio prima timidamente e poi con sempre maggiore determinazione, l’idea che a livello locale si possano costituire gruppi di auto consumatori o di comunità che in loco consumano l’energia che si autoproducono. Il numero di Aggregatori “di Aggregatori” sviluppato da questo progetto dei Gal è di oltre 238 mila persone.