PILLOLA ECONOMIA: A guardare dentro le cose della economia e della politica, si potrebbe forse dire che è iniziata a scricchiolare la Luna di miele tra la Meloni, il Governo di Destracentro e i gangli vitali della società civile reale. Lo stellone che ha protetto la Presidente del Consiglio negli ultimi 10 mesi (effetto trascinamento dei positivi trend congiunturali della economia italiana, sostanzialmente indotti dalle misure e dal buon Governo di Mario Draghi) vanno progressivamente e rapidamente scemando, mentre crescono i rischi di una decelerazione delle dinamiche economiche macro, aggravate dal tarlo insopportabile della inflazione che ha eroso ed erode il 20% netto dei salari e delle pensioni che continuano a restare senza alcuna copertura e tutela di adeguamento e rivalutazione. L’Istat e i diversi Istituti di statistica mondiali, dopo aver segnalato il rallentamento della crescita mondiale (guerre e destabilizzazioni) a iniziare dal Gigante cinese, iniziano ad evidenziare la inversione anche nell’economia italiana (ultima a cedere in Europa) ed intravedere nuovi rischi di recessione e depressione. I dati parlano chiaro: nel 2° trimestre 2023, il Pil italiano decresce dello 0,4% e compromette la crescita acquisita in media anno 2023 virando sotto l’1% (0,7/0,8%). In questo scenario, in cui le ombre coprono, in gran parte le luci, la manovra economica da varare da settembre al 31 dicembre 2023, diventa oggettivamente più difficile e complessa. È noto che serviranno oltre 30 miliardi (poco meno di 2 punti di Pil) per fare una manovra almeno di stabilizzazione dello stato quo ante, con annessi e connessi: nelle pieghe del Bilancio parrebbe essere disponibili solo 8 miliardi e, quindi, ne mancherebbero ben 22 (un punto e mezzo di Pil)… guarda caso mancano proprio i 23 miliardi sperperati con la follia del Superbonus del 110%! E sarà così che i contribuenti, e in particolare i lavoratori dipendenti e i pensionati, saranno chiamati a pagare due volte lo spostamento di reddito verso le fasce medio alte! Chapeau!
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Uno sguardo all’economia e alla politica
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