Che cos’ il “Casualismo”? La domanda sorge a chiunque, eccetto quelli che conoscono il gruppo, proveniente da paesi, tra le pianure e le colline, nella maggior parte in provincia di Alessandria.
La definizione è quasi immaginabile: il casualismo è la libera espressione della creatività artistica che può manifestarsi all’istante, quando l’artista osserva o sente una vibrazione nell’anima. Una “soluzione ibrida” a coloro che amano dipingere.
Il ritrovo di questi “individualisti”, che hanno avuto l’idea di costituire un filo conduttore, il cui nome è stato assegnato dall’improvvisazione con cui il gruppo si è conosciuto, ha iniziato a organizzare esposizioni, sia in luoghi ampi come castelli, sia più ridotti, che non significa meno suggestivi: basti pensare “Al Roma Bakery and coffee”, sede della loro mostra, inaugurata ieri, che verrà ospitata per circa due mesi. Rivanazzano, perché? Perché è un’oasi aperta a molte innovazioni e anche al mantenimento delle usanze.
Perché chi vi abita o chi vi lavora sa quanto si debba rivalorizzare l’Oltrepò Pavese, la cui vicina Salice Terme è stata la culla di molti giovani e non, in cui farsi coccolare dal benessere fisico sia psicologico. Un luogo in cui conoscere molte persone, alcune escursioniste altri turisti, anche oggi dall’estero, gustando le tipicità locali, in qualche pub e ristorante, sempre più aperti a soddisfare, anche a livello “estetico”, le nuove generazioni.
Perché una certa Noemi Ferrari è molto amata e conosciuta, sia per la sua professione, sia per quel sorriso educato e accogliente che la distingue, sia da dipendente sia da hobbysta, sia da donna, con molte abilità, tra cui gestire casa, famiglia e, come sa già chi legge “L’Eco di Pavia”, come artista emergente, la cui ascesa, però, è stata rapida e affascinante agli occhi di tutti!
La rivoluzione è nella “genetica” di questo genere artistico è la riproduzione della sensazioni, che scaturiscono dall’Io, non ponendosi come obiettivo il mercato, ma la galleria: se si si riesce a vendere i propri quadri è un valore aggiunto, anche necessario perché, anche a partire dal materiale, meglio di qualità, i costi non sono irrisori, però nel momento in cui il pittore si avvicina alla tela deve essere in un altro luogo, un luogo onirico.
Il gruppo ufficiale, ad oggi, è costituito da circa 50 artisti, tra i quali dieci sono stati invitati ad esporre in questo locale, molto sofisticato, frequentato da persone che sapranno, anche pochi minuti, offrire una considerazione all’allestimento, nelle sale.
I fondatori sono:
Rino Mastarone
Pietro Ghibaudi
le altre partecipanti:
Noemi Ferrari
Sonia Delponte
Lorena Lavezzo
Rossella Santorelli
Giovanna Chiaromonte
Lucia Conti
Marta Massone
Elena Tomaghelli
Lorena, una delle artiste che ha frequentato l’Accademia, insegna in una scuola materna e ha di certo le competenze che coinvolgano i bambini all’arte, però, oggi, comprende quanto le tecniche, apprese a lezione, non le offrano la possibilità di far parlare la sua essenza creativa.
In seguito, mi conferma, a nome di coloro che erano già nel gruppo, gruppo aperto ad accoglierne altri, che la mostra di Tortona, alla Sala Giovani del Teatro Civico della città alla quale sono molto affezionati, li ha accolti e promosso ampiamente questa nuova accezione, che dev’essere valorizzata.
Un altro luogo magico è il Castello podestarile di Castelnuovo Scrivia, che offre spazio, ogni anno, a mostre, tra la Vigilia di Natale e l’Epifania.
Il prossimo incontro? Il Castello Sangiuliani di Mede li aspetta, come altri luoghi nella provincia, che, come detto in precedenza, li accomuna.
Una nuova sfida?
Il Pavese e la sua perla, che fu capitale e, ad oggi, è sede di una delle più gettonate Università: Pavia.
Anche io ho conosciuto loro in modo “casuale”: una rappresentazione di “Frida Kahlo”, la sua artista Noemi, in occasione di Vart Week.
Qualcuno di loro mi presentà meglio la sua idea di “casualismo”, in occasioni di interviste individuali.
L’ arte è anche sinonimo di nuove relazioni e l’empatia è a livelli alti!
