Attualità

SOLO NOI STESSI POSSIAMO ABBANDONARCI

Il pensiero dello scrittore Fabrizio Uberto

Non c’e persona che non abbia provato, in fasi delicate della propria vita, una bruciante sensazione di abbandono. In realtà, al netto di perdite laceranti ( come quella di un figlio e in misura minore di un genitore), siamo spesso noi i primi ad abbandonare noi stessi. E lo facciamo, ad esempio ” attaccandoci” a persone o ideologie, come se queste ultime fossero l'” ossigeno”, senza il quale il polmone della nostra esistenza cesserebbe di respirare. Tutto cio’ e’ figlio della mentalità tipicamente occidentale dell'” appartenenza”, che, spinta all’eccesso, puo’ indurre persino a quei ” femminicidi”, che troppo spesso infestano le nostre società. In realtà un’ altra visuale psicologica ed emotiva dovrebbe farsi spazio, forte anche di riscontri oggettivi. E cioè l’idea che al di fuori delle tragiche evenienze cui accennavo ( anch’esse d’altra parte suscettibili di sia pur faticose elaborazioni), nulla di esterno ci e’ veramente indispensabile, anche se spesso erroneamente lo riteniamo tale. Siamo noi stessi a esagerare l’ importanza di certe persone o situazioni , pensando che molto difficilmente potremmo farne a meno. Al contrario, soprattutto coloro che si sono addentrati nei fascinosi meandri delle filosofie orientali, acquisiscono la capacità di realizzare che quella persona o comunque quel puntello esistenziale che, ad esempio deludendoci, viene a mancare, non era poi così essenziale al nostro equilibrio, costituendo talvolta semplicemente una mera” tappa”, peraltro speciosa, del nostro cammino esistenziale. In altre parole siamo noi stessi con le afflizioni e le dipendenze che auto-produciamo a non voler accettare la normale transitorieta’ o impermanenza di ogni fenomeno, scambiando per abbandono da parte degli altri, ciò che in realta’, come dicevo prima, non e’ altro che un vero e proprio auto-abbandono.

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