Nell’oscurità di una prima serata,
la nebbia si diffonde per i paesi della nostra provincia,
quasi a volerci tutelare dal male che insinua corpo e mente.
Esci a fare una camminata:
la testa confusa e stanca non ti permette di godertela appieno.
Notizie,
vicine e lontane,
rapiscono quel senso di pace interiore,
che rincorri con affanno.
Ecco che ti viene in mente una canzone
e tutto sembra ritrovare il suo posto.
Le labbra iniziano a muoversi: quasi ti viene voglia di cantare
e vorresti che questa sensazione durasse ancora a lungo.
Il buio scende presto,
ma il problema peggiore è che ce l’hai dentro
non importa che ore siano.
Un nuovo mese, un nuovo decreto e l’impegno ad affidarsi a forze esterne:
un aiuto a trascorrere,
nel modo meno pesante,
posizioni politiche,
giuste o sbagliate che esse siano.
Nonostante quella foschia,
la Luna sembra voler catturare la tua attenzione
e annunciarti, con un sorriso,
che, prima o poi,
la tornerai a osservare con fiducia.
Proseguo la camminata e,
tra una vecchia melodia di Festivalbar
e il nuovo testo del mio cantante preferito,
convinco me stessa che di battaglie ne ho conosciute in prima persona
e che,
questa,
non può che essere un’altra prova,
inserita in quel cammino chiamato “Vita”.