Un signore, quello “d’altri tempi”: un eterno Peter Pan,
come si definisce lui, ma galante nello stile.
Il “successore di Mino Milani” e “l’alunno di Alda Merini”
con la musica nel cuore e nell’anima; mi racconta di
lunghe cantate e suonate di gruppo nella baia di Sestri
Levante e nella spiaggetta di Boccadasse, insieme a tanti
autori della “scuola genovese, tra cui l’indimenticabile
Faber, alias Fabrizio De André.
Siamo in Piazza della Vittoria, a Pavia, il “salotto” della
città: è molto diversa da come la ricorda lui, da ragazzo:
lo è anche per me.
Non c’è più “Annabella”, lo storico Bar Demetrio è
momentaneamente chiuso; ci spostiamo in un altro locale
passando davanti all’Università centrale, anima attiva,
diligente e un poco ribelle degli studenti.
Roberto inizia a raccontarsi e parte dalla musica, dalla
prima band ai tempi della goliardia; si chiamavano “Gli
Squali” e successivamente “I Principi”, rockettari con i
capelli lunghi, perché erano i tempi dei Nomadi, dei Dik
Dik , dei Rolling e dei Beatles e di altri gruppi che hanno
lasciato tracce indelebili nel corso degli anni, segnando la
storia della musica.
Poi l’esperienza nei Music & Anima, un gruppo con 18
voci e relativa band, che ha cavalcato location di prestigio
in tutta Italia, incidendo anche cover famose dei Queen,
degli U2, dei Pink Floyd, dei Pooh, di Battisti ecc.
Ricorda l’emozione vissuta inaugurando il Porretta Soul
Festival, esibendosi al Cipriani di Venezia ed è visibilmente
commosso dal rumore dei ricordi.
Roberto nella sua vita ha maturato numerose
competenze nell’ambito economico, raggiungendo anche
posizioni di vetta nel ceto bancario.
Tuttavia ultimamente ha lasciato spazio alla sua grande
passione, quella di scrittore, spinto anche
dall’incoraggiamento del grande amico Mino Milani,
maestro di vita e di letteratura.
Rammenta altresì il prezioso insegnamento avuto dalla
“poetessa dei navigli”. L’indimenticabile Alda gli ha
trasmesso il senso ancestrale della poesia, perché,
afferma, anche negli episodi più violenti può esserci un
tocco di poesia, mentre da Piero Chiara, famoso
romanziere con “Il piatto piange”, “La stanza del
Vescovo”, “Il pretore di Cuvio” e altri…ha imparato il
senso dell’ironia, “perché il lettore deve lasciare un
sorriso prima di girare la pagina”
Roberto mi porge un libro, la sua opera prima che mi
autografa, dal titolo accattivante: “La donna che sfiorava
lo zafferano”, scritto a quattro mani con la coautrice
Katiuscia Girgenti,
Incuriosita e nello stesso tempo onorata, vado a fondo:
chi è questa giovane donna che ha ispirato così
intensamente l’autore da ricavarne un racconto seriale e
ricco di colpi di scena, che ha contaminato produttori
cinematografici e registi?
Si, perché presto dal romanzo verrà tratto l’omonimo
film, con set nella Pavia antica e nell’Oltrepò Pavese tra i
borghi di Varzi e Zavattarello.
Roberto racconta di aver incontrato casualmente
Katiuscia a Valverde in una fredda e nebbiosa giornata di
Novembre due anni orsono, di aver scoperto a
Zavattarello l’originalità del suo locale “Or dai colli” che è
proprio la definizione dello zafferano.
Katiuscia gli spiega i segreti della coltivazione e la magia
dei fiori di croco. Ne nasce una sorta di contaminazione
mista a curiosità.
Insieme, quasi per gioco, che poi diviene un romanzo di
200 pagine, si “buttano” in questa straordinaria
avventura e ne esce il prodotto finito, appunto.
L’originalità del libro è altresì costituita dalle illustrazioni
a matita della stessa coautrice, talento straordinario
mosso da passione e sensibilità, nonché spiccata fantasia.
L’opera verrà presentata Sabato prossimo 18 Febbraio
presso l’Aula Magna del Collegio Cairoli, con la presenza
anche di artisti musicali di fama nazionale nel contesto
del “Buvet dell’Arte Isimbardi”, associazione nata di
recente a Pavia su iniziativa del Marchese Daniele
Federico Isimbardi, proprio per promuovere l’arte in ogni
sua essenza.
Roberto è un fiume in piena, si lascia al racconto della sua
vita: ha viaggiato parecchio per lavoro, quando era
Dirigente bancario; poi sciorina i titoli della collana dei
prossimi romanzi : “Un’ottava sopra” (attualmente in
stampa), “Sotto un velo di lino”, “Il mistero di Villa
Gruber”, “Il canto delle tamerici”, “L’enigma delle viole” .
Rimango colta da un fuoco di stupore e mi chiedo da cosa
sia alimentata tale costanza di ispirazione,
Roberto, per gli amici Roby, mi rivela il segreto:
< scrivere di notte con stilografica e foglio, come un
tempo, lasciarsi possedere dal pathos dei suoi posti
dell’anima, che sono La Provenza, Genova Boccadasse e
Volterra, e infine lasciarsi contaminare da una musa>
Arriva il momento dei saluti: a entrambi
spiace di interrompere un dialogo così intenso.
Roberto prima di andarsene mi confida che comunque la
musica “che arriva sempre a salvarti” fa ancora parte di
lui, essendo molto legato alla storica Corale di San
Lanfranco.
A Roby prometto che seguirà una recensione de “La donna che sfiorava lo
zafferano”, con uno sguardo su territori che ben conosco.