Figlio di Amoz (da non confondere con il profeta Amos), Isaia nacque intorno al 765 a.C. Nel 740 a.C., anno della morte del re Ozia, ebbe nel Tempio di Gerusalemme una visione in cui il Signore lo inviava ad annunciare la rovina di Israele. Gli eventi che fanno da sfondo all’opera di Isaia sono principalmente la guerra siro-efraimitica (736 circa); l’annessione del regno di Israele all’impero assiro (724-720); l’assedio di Gerusalemme ad opera di Sennacherib (704 circa); l’ascesa della figura di Ciro il Grande, imperatore dei Persiani (553-530). L’equivoco sull’effettiva applicazione della tortura/condanna a morte che lo colp’ (segato a metà) nasce dall’errata interpretazione di moltissimi dipinti e miniature dedicate al supplizio inflitto al Profeta Isaia da re Manasse. Isaia aveva infatti provato a distogliere quest’ultimo dall’idolatria, attirandosi le sue ire. Oltre al profeta e all’uomo politico, Isaia può essere considerato anche un poeta. Il nome Isaia, in ebraico Yeshayahu, significa “Il Signore ha salvato”. Nel libro di Isaia si trovano molti passi che nella tradizione cristiana sono stati letti come riferimenti a Gesù di Nazareth. Lo stesso Gesù, secondo quanto riportato nel Vangelo di Luca, sceglie un brano di Isaia per iniziare la sua predicazione. Isaia è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e celebrato il 9 maggio con il titolo di martire. Dall’islam, per il quale il nome è Ashiyāʾ(in arabo: أشعياء), pur non essendo citato nel Corano, è considerato un profeta, predecessore di Maometto.
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Breve storia del profeta Isaia
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