Perdersi nella natura perché noi siamo natura. Perché, come dice Aristotele, in tutti gli elementi della natura esiste davvero qualcosa di meraviglioso. Perdersi per poi riconoscersi, perché la natura è il nostro richiamo osmotico per eccellenza. Tutto questo lo sa molto bene Nicola Leugio, coautore e curatore, assieme ad Ennio Critelli, di una raccolta di racconti agile, piacevole, originale, preziosa, dall’immenso valore educativo che ha per oggetto la fauna selvatica più tipica della macchia mediterranea italiana: Incontri Selvatici – questo il titolo del testo – un lavoro che ho veramente molto apprezzato e che consiglio di leggere.
Una vita da ambientalista, birdwatcher e ammiratore di paesaggi collinari e pedemontani, quella di Nicola Leugio: un osservatore sempre in viaggio per sentieri e parchi, lungo boschi e campagne ma anche lungo angoli di città della sua Liguria in primis, una regione tanto bella che così bella non te l’aspetti, un territorio che asseconda spesso e volentieri – così come il resto della nostra penisola – gli animi degli escursionisti di ogni livello, spronandoli ad una missione nascosta, se vogliamo, che è poi quella di essere, di fatto, docili ( se possibile anche più di quanto in realtà già essi non lo siano) verso la grazia del regno animale, una grazia non immediatamente visibile se non per pochi attimi, ritratti in queste pagine come davvero speciali, quasi eterni nel loro essere inediti ma più che mai reali.
In Incontri Selvatici, Leugio ci spalanca le porte dell’universo degli animali non addomesticabili: un sistema biologico in realtà mai abbastanza conosciuto, un vettore di vita che per essere qualcosa di tecnicamente appena al di sotto della soglia della nostra scala evolutiva, davvero, infondo, nasconde in sé dell’incredibile e del didattico, se non ogni volta del sorprendente. Incontri selvatici, diventa così anche un volumetto-diario, un carnet di appunti che, a conti fatti, pur basandosi sull’assoluta precisione di una cronaca faunistica che nulla lascia al caso, all’inventato o al romantico, tiene di fatto l’occhio puntato sul mondo animale come forte risorsa comunicativa ed emozionale per l’uomo. A Leugio e Critelli si affiancano a mano a mano altri sette autori e un ottimo illustratore, che completano e trasformano questa mini-enciclopedia della fauna della macchia mediterranea in una vera e propria guida-racconto che, come recita il sottotitolo, partendo dalla descrizione accurata di diversi casi di “contatto ravvicinato con animali”, spazia verso una conoscenza la quale il più delle volte precede con il cuore ed il sentimento il più alto rigore scientifico e il più austero movimento divulgativo, optando per il metro sempre vincente dell’empatia e dell’amore per le varie specie animali, pur sottolineando puntualmente la necessità di stabilire un imprescindibile confine tra le due sfere, una inderogabile distanza che permetta il perpetuarsi intatto e affascinante della vita e dell’intera entropia terrestre.
Dai cieli del gabbiano a quelli del passero, dal nibbio, al merlo, al pettirosso, varcando le acque assieme a seppie, tartarughe e salamandre, subodorando gli umori della terra assieme alle volpi, alle donnole e ai cinghiali, la volontà divulgativa di questi ventotto racconti, cedendo spesso il passo al piacere della condivisione dell’aneddotica e sfiorando quasi ad ogni occasione la vera bellezza della pagina poetica, ci aiuta ad esercitare un sentimento di cui forse stiamo perdendo molto tristemente la familiarità: quello dell’empatia. Sì, perché per chi non lo sapesse – e Leugio in questo la fa davvero da maestro – si può empatizzare molto, e anche bene, col mondo animale. Con un grande ritorno, peraltro (o feedback positivo come si dice oggi) nel nostro benessere psicofisico.
Colorando dunque le righe di questo libro di continui ed indispensabili emozioni e talora di vere e proprie onde telepatiche tra uomo e animale, di stati di grazia descritti con incanto, leggerezza e confidenza amicale, Leugio e compagni rendono sempre più concreta – man mano che si procede con la lettura – la possibilità dell’esistenza di una grammatica comunicativa empatica, di un codice extrasensoriale tra due mondi che paiono messi per breve tempo in profonda connessione, per arrivare poi addirittura ad equiparare sullo stesso piano della meraviglia esistenziale, entro alcuni momenti “da cartolina”, uomo e fauna anche attraverso il mezzo dello humor di cui Leugio è maestro, essendo per hobby anche un comico, scrivendo ormai da dieci anni testi per e con Nino Frassica (Radio Due Rai e Che Tempo che Fa, Sanremo 2018).
Un’opera, Incontri Selvatici, da divulgare anzitutto nelle scuole primarie e secondarie di primo livello, perché – come spesso mi ha raccontato lo stesso Leugio tutte le volte che abbiamo avuto modo di parlarne- il tono è leggero e la leggerezza attrae in maniera vincente i ragazzi sui temi cardine della sensibilizzazione ambientale, benchè fondamentalmente, sfuggendo ad ogni netta categorizzazione, si tratta in realtà di un testo davvero senza età, trasversale ed universale. La natura di questi affascinanti ed intramontabili racconti non passerà mai di moda ed è richiamo completo, affascinante ed ancestrale che conferma con verità assoluta, semplice ed immediata, l’incanto del fare del paesaggio mediterraneo e dei suoi abitanti un bene, un tesoro ed una eredità universale messa a disposizione in pagine scritte anche per insegnarci ad amare e vivere di più la nostra Italia delle campagne, dei cieli, dei boschi, del verde e delle acque.
Leugio, Critelli e compagni hanno scritto e raccontato davvero con il cuore, lasciandoci in eredità un grazioso tesoretto, un vero e proprio ponte levatoio verso un regno per molti versi ancora poco conosciuto, incantato, fragile, complesso, sorprendente, amabilissimo, che una volta apprezzato ci renderà senza dubbio creature, diverse, consapevoli, migliori.
Angela De Nicola