In una recente intervista a Barbara Favalli, attiva nell’ambito della comunità pinarolese, abbiamo presentato quali progetti sono stati attivati da parte di un’associazione, di cui lei è membro, istituita nel 1950, e denominata “La Casa del Popolo”. Essa non si pone scopo di lucro: infatti, è un ente di coinvolgimento della gente, come si evince dal nome.
Barbara dedica passione nel preparare le “materie prime”, che assumeranno un significato nelle mani dei bambini e degli adolescenti ospitati presso gli accoglienti locali del campo-giochi.
Ho affibbiato il ruolo di capogruppo a Barbara, anche se lei non se la sente di essere definita in questo modo, ma è un bene che vi sia una più competente, che abbia gestito situazioni analoghe, in un arco temporale più ampio, e che sostenga le nuove arrivate; il treno inizia il cammino in gruppo e i sorrisi contagiosi dei bambini rappresentano la complicità di quanto funzioni il gruppo, un gruppo di “seconde mamme”, al quale i genitori sono particolarmente grati.
La serie di fanciulle, alcune già mamme altre giovanissime, sono: Elena Gigante Noemi Montini Colombani Nicoletta Marchesi Luana Rossi Aurora Campagnoli alice Bertone Ilaria Bruzza Maria Marandino.
“Il Bene si fa, ma non si dice” come suggerisce il vecchio proverbio: il volontariato, concetto amato da Don Bosco, non deve essere un motivo di superiorità morale, a dispetto di quelli che non condividono esperienze in comunità. A livello informativo, è doveroso informare quanti impegno vi sia anche nelle piccole realtà di provincia e che, smentendo le numerose critiche, esistano giovani non “esiliati” dietro uno schermo, ma che, studio e impegni non trascurati, riescono a offrire una parte di sé, la migliore, comprendendo quanto anche i valori immateriali possano arricchire le oro giovani anime. Qualsiasi gesto compiuto con gli occhi di coloro che sanno amare entra nell’anima dei piccoli ospiti e, quando saranno adulti, e scambierete qualche ricordo, nostalgia inclusa, fateci caso: vi ringrazieranno con gli occhi fanciulleschi con cui vi sorridono ora. Posso offrire questa mia riflessione, perché ho percorso e sto percorrendo gli stessi passi di questo spumeggiante gruppo. La spia luminosa che si accende nel cuore, quando ti approcci in un contesto di solidarietà, ti regala una sensazione di benessere, che senti e, forse, anche “osservi” in coloro che ti stanno a fianco.
I risultati di questi sabato pomeriggio, durante i quali vengono svolti i lavoretti natalizi e le esperienze precedenti ne sono una energica e motivante prova.