Siamo stati fortunati ad avere un Presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ci ha avviati sulla strada delle riforme e della modernizzazione del paese all’interno dell’agenda concordata con l’Europa del PNRR. Solo con un’intehrazione, possiamo emergere dalla crisi.
Nel breve periodo, occorre cercare di risolvere i problemi che influiscono, negativamente, sul bilancio nazionale, con una situazione più favorevole, che in città.
La lungimiranza, in politica, è sinonimo di prevenzione dei problemi, non di soluzione a qualche danno, spesso, non riparabile in poco tempo.
La creazione di posti di lavoro in maniera sostenibile deve necessariamente venire dal settore privato in un paese in cui lo stato già intermedia una notevole quota dell’occupazione.
Permettere con facilità la creazione di nuove imprese, lo sviluppo di quelle esistenti e l’uscita ordinata di imprese decotte ha il potenziale di creare occupazione ed aumentare la produzione. L’esempio dell’economia irlandese che da una delle più povere d’Europa si trasformò in una tigre deve essere di ispirazione.
L’Italia è il paese delle piccole imprese, e nonostante siamo vissuti nel dogma di small is beautiful, esse rappresentano una quota pari a meno di un terzo del PIL. E’ necessario stimolarne la crescita, per poter competere in un mondo globale. L’attuale regolamentazione, in materia del lavoro, è uno dei numerosi ostacoli, che impediscono lo sviluppo economico e necessita di essere riorganizzata.
La ristrutturazione del sistema educativo per adeguarlo alle esigenze di un’economia in crescita che vive in un mondo globale in cui i parametri si evolvono e non sono statici è necessario per affrontare un problema, che, ormai, è una costamte: disoccupazione giovanile e dei NEET, quota di popolazione di età compresa tra 15 e 29 anni che non è né occupata, né inserita in un percorso di istruzione o di formazione. Un maggiore focus verso materie scientifiche e tecnologiche ed uno sforzo perché la scuola stimoli capacità analitiche negli studenti sono essenziali perché i nostri giovani possano essere la linfa vitale di un’economia crescente.
Auspichiamo una modernizzazione del sistema finanziario, con la semplificazione della regolamentazione per le FinTech e start-ups attualmente estremamente punitiva, per renderlo competitivo in un mondo che a nostra insaputa ha fatto passi da gigante ma anche e soprattutto per stimolare la concorrenza all’interno del settore in Italia beneficiando i clienti finali, famiglie e imprese.
Siamo consapevoli dell’elevato numero di persone in situazione di disagio economico e povertà. Non vendiamo sogni, ma promettiamo azioni.
Claudio, sin dall’adolescenza. leggeva i quotidiani, si confrontava sui problemi della società, in classe, con i compagni e con i professori. Aveva già una sua idea politica e non la nascondeva. Dopo il diploma di perito turistico e alcune esperienze lavorative, si è “regalato” una pausa riflessiva ed ha deciso di candidarsi alle elezioni, nel partito “Europeisti, noi di centro”.