Diario di bordo: 25 agosto 2022, Caserta moderna e “vecchia”.
L’Eco di Pavia e provincia ha visitato questa città, diversissima, sia a livello architettonico sia climatico, tra la parte “abitata” e quella “turistica”, in cui locali, profumi ed edifici, in parte da rivalorizzare, non si contano.
Shopping iniziale, in un consigliatissimo un negozio di pelletteria, non lontano dalla stazione ferroviaria, pranzo e, evitando le folle di turisti, ci siamo addentrati nella Reggia, sì, è proprio lei l’edificio, in questo genere, più grande sulla Terra, alle cui spalle si posizionano la francese, Versailles, e l’austriaca, Schonbrunn.
La guida, Sara, ci accompagna nelle sale più rinomate, con una curiosa e raffinata spiegazione, lasciando la possibilità di fare domande, le quali, spesso, sorgono, quando, a mente riposata, in compagnia o soli, sfogliamo le fotografie o i libri che ne parlano. Occorrono fonti autentiche e la Rete può aiutarci.
Conclusa nel 1847, essa è la residenza più celebre, ospitante ,monarchi e, purtroppo, occupata dai nazisti, durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo architetto, che non òa vide completata, fu Luigi Vanvitelli, i cui disegni e progetti furono proseguiti dal figlio, Carlo, e da altri suoi alunni.
Il re Carlo di Borbone decise di farla innalzare, con la posa della prima pietra, nel 1752, cerimonia affrescata in un dipinto, nella Sala del Trono.
Il Grande Scalone d’Onore è un benvenuto ai turisti, spesso oggetto di shooting fotografici, come la coppia di sposi, che abbiamo incontrato, mentre sfilava e si scambiava un romantico bacio.
“Il Piccolo Principe” è una statua, parte di un’esposizione, nella Cappella Palatina, attribuita a Giuseppe Sanmartino, raffigurante il primogenito di Ferdinando IV di Borbone e Maria Carolina d’Austria, Carlo Tito di Borbone. Egli nacque il 4 gennaio 1775, nel Real Palazzo Vecchio di Caserta.
Il bimbo sembra quasi in movimento, nonostante sia un “oggetto” di marmo e, come materiale, non è facile da lavorare. Sanmartino è il celebre scultore de “Il Cristo velato”, e questa sua produzione è stata presentata dalla direttrice di Caserta, Tiziana Maffei, nell’ottobre 2021. L’ Infante, purtroppo, manca a soli quattro anni: la sua inconsolabile scomparsa venne celebrata con un dipinto, commissionato dalla madre a Girolamo Pompeo Batoni: “Allegoria della morte dei due figli di Ferdinando IV e Maria Carolina”, nel quale è presente l’altra figlia della coppia, Marianna, raggiungere in cielo il fratello, Carlo Tito, che l’aveva preceduta.
Le fontane della Reggia di Caserta possono essere trovate in tutto il parco. Le sue acque provengono direttamente dall’Acquedotto Carolino. Le illusioni ottiche di Vanvitelli sono qui apprezzabili appieno poiché riesce a nascondere la vera lunghezza del viale lungo la cascata. Anche se il canale è lungo quasi 3 km, sembra molto più corto a causa di una combinazione di piccole cascate e grandi bacini.
Il Giardino Inglese è situato sul lato destro della Fontana di Diana e Atteone. Il giardino fu creato su richiesta della moglie del re Ferdinando IV, la regina Maria Carolina d’Austria. Creato da un giardiniere inglese, John Andrew Graefer e Carlo Vanvitelli, la regina investì le sue fortune personali per assicurarsi che il Giardino Inglese rivaleggiasse con il Petit Trianon di Versailles.
Nel 1997, l’UNESCO ha dichiarato la Reggia di Caserta patrimonio dell’umanità.
Caserta vecchia, invece, ha sbalordito ancora di più, se possibile, poiché nessuno la conosceva, invece, almeno a livello grafico, della Reggia ne sapevamo qualcosa.
Un suggestivo dedalo di sentieri ripercorre l’antico nucleo, raggiungendo la piazza, dalla forma rettangolare, che accoglie la Cattedrale , il Palazzo Vescovile, il Seminario e la Casa Canonica, quasi una corte.
Il castello necessita un restauro, anche se molte parti originarie sono state distrutte: oggi, un reperto storico è rappresentato dalle bifore duecentesche. Osservandolo, è ancora percepibile la maestosità che ebbe all’epoca.
La costruzione delle prime nura risale all’861, all’epoca di Pandone il Rapace conte di Capua; in seguito, nell’879, fu fortificato ed adibito ad abitazione, diventato castello, nel Regno dei Normanni e degli Svevi.
Lo scenario più rilassante, fruibile in molti punti del borgo, i numerosi locali e pizzerie consentono agli abitanti dei dintorni e ai turisti di trascorrere serate, anche folkloristiche, in particolare nel mese di settembre.
Caserta merita una maggior riqualificazione del territorio, soprattutto nella città moderna, poiché appare, a prima vista, dispersiva, però non deve trarre in inganno e, soprattutto, se siete da quelle parti, scoprite la Reggia e regalatevi un giro nel parco, in bicicletta, noleggiabili in loco, o con i bus-navette,a che sostano alla fontana, che spalanca la bocca a chiunque e ricorda, essendo lo stesso architetto, molto la sua “collega” romana, la Fontana di Trevi.
Un pomeriggio di camminate, scalini e vie strette, nelle quali osservare dove poggiare i piedi, però questi luoghi non possono non essere aggiunti dal turista medio al suo elenco di destinazioni!