Villa Gaia ha inaugurato, lo scorso 2 luglio, giorno atteso da molti anni, una parte del progetto che Isa Maggi e la figlia Gaia, purtroppo, mancata, nel 2008, avevano l’obiettivo di concretizzare per le donne in situazioni difficili, sia vittime di violenza sia in condizioni di povertà.
La biblioteca di genere, poiché tratta più argomenti, che hanno un minimo comune multiplo: il fil rouge “donna”.
Quando sono entrata, mi sembrava di essere rapita in un universo parallelo al nostro, in cui complicità e concentrazione, si sposavano ed è lo spazio che, come afferma Isa, studenti, ovvio sono ben accetti anche i maschi, ricercatori e chiunque voglia imparare a non confondersi con la massa di “pregiudizi” sognano. Inoltre, va sottolienato che, nelle vacanze estive, molte biblioteche, anche quelle universitarie, chiudono o sono aperte in fasce orarie più limitate, e, con le norme in vigore, le postazioni sono disponibili in un numero ridotto.
Anche i bimbi sono accolti a Villa Gaia e le attività non mancano, come anche qualche giocattolo e libro, e giornate dedicate a loro e agli adolescenti, ad esempio parlando di temi come il bullismo, con psicologhe e, se qualcuno vi presta, anche come testimone.
Le idee sono molte, la biblioteca è a disposizione, come la panchina rossa, situatata davanti all’ingresso, per rigenerarsi, mentre si cammina, riflettendo anche il valore simbolico che essa ha. Il logo “Stati Generali delle Donne”non è stato aggiunto a caso.