Due Chiacchiere con l' Arte

Una sosta a Retorbido: storia e sport

La scultura del maestro Marco Lodola, costruita nel 2011, è dedicata al Re Alboino e accoglie il pellegrino, sulla Via Francigena, o il turista, sulla Greenway,

Retorbido si estende per 11,67 km ad un altitudine di 169 ms.l.m.. Il suo territorio è compreso tra 112 m fino a 525 m a livello delle alture collinari maggiori, comprendenti le frazioni di Murisasco e Garlassolo ed estendendosi lungo la Valle del Rile. Il suo profilo collinare offre immagini di una vegetazione rigogliosa prevalentemente vitivinicola con numerose azione agricole cui si affiancano nella parte più piannegiante attività artigianali, commerciali ed industriali.

Il nome Retorbido è strattemente legato a quello delle fontane. Le sorgenti minerali, già conosciute in epoca romana, raggiunesero la loro celebrità intorno al XVI secolo, quando studiosi e medici le considerarono oggetto di studio.

 

 

Molto più attuale, inaugurata lo scorso anno, è la palestra, gratuita, all’aperto.

 

 

 

 

 

 

L’installazione è stata promossa e realizzata dall’amministrazione comunale di Retorbido, in collaborazione con la Nuova Pro Loco di Retorbido e Oltrefit Voghera.

Ho proseguito verso le Fonti di Retorbido, caso in esame, poiché località che dovrebbero essere rivalutate, come anche le più famose Terme di Salice.

Il panorama verso il tramonto è ancora più meritevole. Attenzione ad alcuni tratti di percorrenza, che, per alcuni dissesti e per il dislivello, richiedono un notevole controllo dell’automobile. Essa la si può parcheggiare ad inizio salita, quando si incontrano i primi cartelli, che indicano “Fonti di Retorbido”.

 

Chiesetta Cascinetta, nella locsalità di Rivanazzano terme.

 

 

Pendici delle colline a Retorbido, colme di vigneti, scendendo a Codevilla.

I produttori locali hanno esaminato le posizioni migliori, al fine di coltivare uve, idonee alla produzione di vini, in linea con gli elevati standard presenti nella provincia di Pavia.

Un consiglio è la visita alla Chiesa di S. Andrea, in stile romanico. Subì varie trasformazioni, conservando, però: un affresco, eseguito da Stefano Maria Legnani, nel 1853, un altare importante, un campanile con campane antiche e un coro ligneo restaurato.

 

 

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