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Autismo? Puoi essere comunque una mente brillante!

Oggi, da quindici anni, l’ ONU celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’ Autismo, con l’ obiettivo di far conoscere questa patologia umana e i diritti che ne scaturiscono.

L’ autismo è un insieme di condizioni caratterizzate principalmente dalla compromissione della comunicazione e dell’interazione sociale.  Esso è costituito da molti gradi di complessità, da un livello minimo ( ad “alto funzionamento”), nel quale il soggetto, gestito con un approccio multidisciplinare, non ha quasi nessuna difficoltà nell’integrarsi e nel condurre un’ esistenza, come tutti gli altri coetanei; il livello di gravità alta costringe il soggetto a una cura sia psicanalitica sia farmacologica, con una presenza costante da parte della famiglia e di coloro con cui egli approccia in modo pacifico, poiché non è abbastanza indipendente da lasciarlo solo, anche per pochi secondi, nel caso, proprio in quel momento, avesse una crisi, procurandosi dolore e causando danni a quello che lo circonda.

Un sintomo è vedere un bambino che non è soddisfatto nel giocare con il gruppo, ma anche solo qualche amichetto, e si sente a suo agio solo se compie gesti ripetitivi, irritandosi, con vari livelli di rabbia, se qualcuno vuole provare a fargli modificare il suo “schema mentale”, che conosce e gli offre sicurezza.

In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dello spettro autistico, 1 bambino su 77, la cui età è compresa tra i 7 e i 9 anni, presenta un disturbo dello spettro autistico: i maschi sono sono colpiti 4,4 volte in più del genere femminile.

La necessità di politiche sanitarie, educative e sociali è, ormai, conosciuta e i medici e gli educatori devono saper stare vicini alle famiglie, che hanno questo genere di patologia, con la quale combattere, preservando, però, la dignità del figlio o della figlia, offrendo un amore, che, com’è giusto sia, non conosca limiti.

Negli ultimi due anni, il Ministero della Salute ha stanziato unaìa quota superiore ai 30 milioni di euro, destinata a interventi, ben progettati, diretti al miglioramento delle condizioni fisiche e psicologiche dei soggetti, che ne soffrono.

Proseguono i corsi di specializzazione professionale sulle tecniche basate sull’analisi del comportamento (ABA) e tutte le Regioni sono state chiamate a coinvolgere i propri professionisti nella formazione del personale per la gestione dei problemi del comportamento.

Infine, ma non di seconda importanza, sono stati indirizzati i fondi alle Regioni, per l’applicazione del protocollo di sorveglianza, nell’ambito dello sviluppo cerebrale, dei bilanci di salute pediatrici, nelle neonatologie/terapie intensive neonatali e nelle neuropsichiatrie infantili, su scala nazionale, e per le attività che sostengano l’ apprendimento, nelle scuole materne.

 

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