Pochi estimatori della letteratura russa si sono resi conto che l’origine di così prezioso tesoro per l’umanità derivi dall’opera di due importanti figure di evangelizzatori: SS.Cirillo e Metodio. Proprio nel giorno di S.Valentino si sommano due momenti importanti nella storia del Cristianesimo. Dovremo risalire fino al IX per narrare l’opera di evangelizzazione compiuta da questi illuminati predicatori, che il 30 dicembre 1980 sono stati proclamati compratoni d’Europa accanto a S. Benedetto. Ma oggi, grazie al mio personale percorso, invito i lettori a leggere tra le righe di certe opere di valore universale che hanno lasciato gli anonimi cantori delle storie antiche, per lungo tempo tramandate a voce, e i grandi Maestri della letteratura dell’Ottocento quanto i più noti del Novecento e i contemporanei, tutti eredi di una cultura che nasce dal “mir”, il primo nucleo tribale,e che ha indicato alle nostre menti, sature di cultura classsica, strade nuove per indagare nell’animo umano e i mezzi per una rilettura della storia dell’umanità. Ma la cosa che sorprenderà di più è la
“religiosità” che emana dalla analisi dei personaggi, dei fatti e dalle vicende descritte o inventate dagli Autori. E i due Predicatori senza dubbio avevano colto questa caratteristica innata nell’animo slavo. A proposito in cirillico “parola” suona slovo e sulla sua etimologia si sono formulate diverse ipotesi così, dato che la vocale o atona si pronuncia a, ne derivano altri dubbi sulla derivazione e l’affinità del termine Slavi che potrebbe risalire a “schiavo”: comunque i due grandi evangelizzatori realizzarono attraverso la predicazione della “Parola” l’emancipazione dei popoli slavi da influenze straniere.
Gabriella De Gregori