Cultura e Musica

Era il 1992…la kermesse sanremese di trent’anni fa

Luca Barbarossa Portami a ballare
Mia Martini Gli uomini non cambiano
Paolo Vallesi La forza della vita
Aleandro Baldi e Francesca Alotta Non amarmi
Irene Fargo Come una Turandot
Alessandro Bono e Andrea Mingardi Con un amico vicino

 

alzi la mano colui o colei che non prova nostalgia al solo leggere questi titoli di canzone: non che le altre, in posizioni non finaliste, siano da meno. Basti pensare ai Matia Bazar con “Piccoli Giganti”. Mia Martini e lo scandalo: avrebbe dovuto vincere lei? Beh, il brano era impeccabile. Per le adolescenti, con gli occhi a cuore per Alessandro Canino e la sua “Brutta”, che, con il suo testo delicato, la canzone era tutt’ altro che “brutta”.

Il quarantaduesimo Festival si svolse al Teatro Ariston di Sanremo, dal 26 al 29 febbraio 1992, con la conduzione di Pippo Baudo, affiancato da Alba Parietti, Brigitte Nielsen e Milly Carlucci; le tre vallette affiancarono Baudo ognuna in una diversa serata, per poi partecipare tutte insieme a quella finale. Un qualeche confronto con l’idea di quest’anno.

Per la prima volta dal 1973, vennero reintrodotte le eliminazioni tra i Campioni, mentre, quest’ anno no, per la soddisfazione dei discografici.

Durante la prima serata, Mario Appignani, noto “disturbatore seriale” di eventi pubblici, dello sport e dello spettacolo conosciuto con lo pseudonimo di Cavallo pazzo, irruppe sul palco gridando “questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!” Oggi, non abbiamo disturbatori in diretta, ma sui canali social.

Tra le “novità”, vi è una giovane Patrizia Bulgari, che canta “Amica di scuola”, musica e voce che regalano emozioni, quais alle lacrime, soprattutto per coloro che, come me, han finito da alcuni anni la scuola e/o l’università, con ricordi la cui nostalgia fa quasi male, ma è bene prezioso, di cui andare un poco gelosi, considerando quanti ragazzi, oggi, sono demotivati con gli studi. Pubblico il testo e consiglio, alle nuove generazioni, l’ascolto.

 

Sara io ti ho cercata
per le vie del centro
Sara siamo cresciute
al bar degli arrivisti.
Sara ho curiosato nella tua facoltà
ma non c’eri tu
da quella strada che va su in collina
dove dicesti l’amicizia è vita
ho respirato quel profumo che ti regalai …
ora dove sei?
Appendi le tue foglie ai miei rami
vedrai che un giorno o l’altro cambierà
vedremo i sogni germogliare
sulle autostrade verso il mare.
…Sara dove vai?
Nel buio di una notte di primavera
l’acerba infiorescenza maturerà
e rideremo come bimbe
in un’aiuola senza la violenza.
Dormi alla stazione?
Dai caramba o da un cliente?
Sembri Charlot coi jeans strappati
Oh Sara, Sara chiama la tua famiglia
che non è vero che non sei la loro figlia
…Sara dove vai?
Appendi le tue foglie ai miei rami
vedrai che un giorno o l’altro cambierà
vedremo i sogni germogliare
sulle autostrade verso il mare.

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