Il film di animazione Sing2, nelle sale cinematografiche di tutta Italia, sta riscuotendo un’ottima partecipazione da parte di un pubblico costituito sia dalla fascia dei più piccoli, sia degli adulti, che, non solo li accompagnano per ovvi motivi, ma anche persone senza figli, con il solo interesse di assistere allo spettacolo, perché “non si cresce mai abbastanza”. Infatti, i classici Disney ci hanno insegnato a sognare e non dovremmo dimenticare le emozioni provate nel passato. Questo genere, ovvero i film di animazione, coinvolge il pubblico per la sua potenza grafica, ma si rivela anche un ottimo comunicatori di valori, come, la resilienza, ovvero il riprovarci sempre nel raggiungere i propri obiettivi, anche dopo alcuni cadute. Quante volte, impegnandoci, commettiamo “scivoloni”?
Come una sorte di autodifesa, il cervello tende a non focalizzare più in quelle situazioni che non gli han trasmesso sensazioni positive.
Oggi, dopo due anni di domande, ci sembra quasi complicato sorridere dal cuore.
Nel film, però, non mancano le risate, anche amare, tuttavia necessarie per svagarsi un poco e comprendere come gestire il cosiddetto body shaming. Nell’assegnazione dei ruoli, nel musical, i personaggi, le cui sembianze sono molto differenti, ed anche questo è un punto di forza, spesso, vengono palesemente criticate dai produttori, se non anche derise. Quelle risatine che fanno centro all’anima a e rischiano di danneggiarti gravemente il tuo Io interiore. Ecco perché fatico a definirlo un film per bambini: si impara da piccoli, ma molti adulti devono recuperare concetti di moralità, persi o, forse, non ancora appresi, nel tempo, sprecato, che li ha visti, prima adolescenti bulli, poi individui arroganti.
Se vogliamo analizzare la narrazione da un punto di vista più elevato, tradurrei questa storia in un vortice di: filosofia, psicologia e musica, quello che fa battere il cuore.
In alcune scene, la narrazione rallenta, poiché il regista vuole che anche il nostro flusso di pensieri rifletta su alcuni aspetti, che incontriamo nel quotidiano.
Un cartone animato che rapisce a ogni età: divertente e non superficiale.