Cronaca

Rete Antiviolenza Pavia: un contributo all’immagine della Donna

Una frase diventata slogan:” #nonseidasola“, che dovrebbe essere pronunciata dallo Stato, ma, nel concreto, se ne occupano le numerose associazioni di volontari, costituite da vere proprie menti illuminate. La violenza genera solo violenza aveva dichiarato Gandhi, però una soluzione, affiancata da una severa legiferazione, è necessaria.

Molte città della provincia di Pavia, in piazza o in istituti specifici, soprattutto scuole e sale conferenze, hanno organizzato eventi di ogni genere, per comunicare un messaggio, ripetuto, ma ancora non in maniera sufficiente: “Le donne sono uguali agli uomini e qualsiasi discriminazione è un’espressione di violenza”.

La campagna sociale viene presentata nella giornata del 25 novembre, istituita proprio per denunciare, al mondo intero, quanto assurda debba essere la condizione femminile, soprattutto in alcuni ambiti, come quello professionale. I soci del gruppo Frida, acronimo di Forti Resilienti Indipendenti Donne Autonome, istituito nel 2012 e finanziato ancora nel programma regionale del 2020/21, discutono della tematica, alle ore 16:00, nell’ edificio Broletto, con l’atto di informare quanto sia diffuso il fenomeno della violenza sulle donne, focalizzando l’attenzione sulla Lombardia.

Pavia Academy, la società calcistica femminile, ha preparato magliette per promuovere #stopallaviolenza e il numero al quale le donne possono rivolgersi, il 1522: un gesto per dichiarare che tutti i settori, sia a scopo di lucro sia non, in un Paese definito “democratico e civile”, vogliono contribuire a valorizzare gli uomini, quelli veri, discriminando, in questo caso il verbo è esatto, da quegli uomini che si sentono tali solo per determinati attributi.

L’Italia è caratterizzata, sotto molti aspetti, da una burocrazia lenta, spesso complice di eventi prevedibili, come il rilascio dal carcere di uomini, con divieto di avvicinamento, ma la loro psiche malata riesce comunque a ritrovare l’obiettivo principale, per cui sono finiti in prigione: riuscire a trovare l’ex “donna”, con cui han sofferto e con cui devono chiarirsi, arrecando loro danni fisici psicologici, se non peggio.

Piazza della Vittoria, dal 20 al 29 novembre 2021, ospita una gigante scarpa rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. L’opera è stata prodotta dai tecnici della sezione artistica del Teatro alla Scala di Milano, nel 2017, e, dalla sua produzione, è posizionata in una zona molto frequentata, nel Palazzo del Comune.

Un altro appuntamento nella sede a attuale del Comune di Pavia, ovvero il Palazzo Mezzabarba a disposizione dei ritratti di dieci donne, che esprimono una loro riflessione, nell’ambito della disparità di genere i complimenti per l’estetica e dello scatto vanno alla eccellente pavese Marcello Milani e a Claudia Trentani, che ha lavorato nell’esposizione. Le parole, invece, sono “gestite” dalla giornalista Eleonora Lanzetti.

Siziano recita uno spettacolo, intitolato Chiamarlo amore non si può: musica e monologhi, che scaldano il cuore. Purtroppo, le storie sono ispirate a fatti accaduti. Inoltre, il Comune inaugura la propria panchina rossa.

Gli istituti clinici scientifici Maugeri S.p.a., dalle 9:00 alle 14:00, aprono uno sportello d’ascolto, con professionisti del Centro Antiviolenza LiberaMente, affiancate dalle psicologhe del reparto, che possano ricevere donne, che hanno subito, purtroppo, una qualche forma di violenza e vogliono avvicinarsi, con un primo appuntamento gratuito, a qualcuno che, competente, le possa aiutare a uscire da questo “circolo vizioso”. L’unico obbligo è la prenotazione al numero: 0382/593232.

Spesso, a parte i costi di una consulenza privata, il vero e proprio problema è la difficoltà a esprimere una situazione spiacevole, in cui la manipolazione dell’uomo fa percepire la donna in una posizione di colpa e, di conseguenza, prima di aprirsi a, inizialmente, “sconosciuti”, le donne riflettono molto. È anche vero che quel molto” offre una soluzione in tempi poco funzionali, addirittura “quando è ormai tardi”.

Spostandoci, in Lomellina, a Mede, la biblioteca comunale ospita,  alle ore 16:00, la conferenza, dal titolo:” La violenza contro le donne e la pandemia”, oggetto di discussione, purtroppo, ricorrente, che, da quasi due anni, ha peggiorato le circostanze di coloro che già erano vittime o comunque con libertà limitata all’interno nella propria famiglia e, dovendo convivere più tempo con livelli di rabbia non gestiti a causa di isolamento forzato, hanno conosciuto solo un peggioramento della situazione.

Gli appuntamenti, in presenza o da remoto,  vorrebbero coinvolgere tutti, poichè TUTTI devono sapere e contribuire a fermare questo scempio.

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