Francesco Nardelli non è più a capo del Centro Servizi Culturali Santa Chiara.
Il Centro Servizi Culturali S. Chiara è un ente pubblico economico e strumentale della Provincia autonoma di Trento, istituito con la Legge Provinciale n.37 del 1988. I compiti sono: programmare e promuovere l’offerta culturale nell’ambito dello spettacolo, utilizzando la rete delle sedi teatrali da esso gestite, nonché di altre strutture di rilevanza provinciale; organizzare iniziative, anche per quanto riguarda la produzione teatrale, musicale, cinematografica e audio visuale; realizzare manifestazioni e iniziative promosse da soggetti pubblici e privati.
Il Direttore ha annunciato le sue dimissioni a partire dalla metà di novembre ed è stato nominato Direttore del Teatro Fraschini, di Pavia. Il Teatro dei Quattro Nobili Cavalieri viene pensato per contrastare i capricci del nobile Giacomo Omodei, unico proprietario a Pavia di un teatro, signore bizzarro abituato ad imporre i propri privilegi anche al pubblico, costretto a sottostare a inutili imposizioni, come l’attesa dell’inizio dello spettacolo fino al suo arrivo.
Nel 1773, il Teatro venne inaugurato con l’opera Demetrio, musiche di Giuseppe Mjslivečzek, libretto di Pietro Metastasio. Nel cast la famosa soprano Lucrezia Aguiari.
Il Municipio acquistò il Teatro nel novembre del 1869, intitolandolo ad un celebre tenore verdiano di Pavia, Gaetano Fraschini, ancora vivente all’epoca della dedica.
Non fu distrutto dalle Guerre mondiali.
Nel Novecento gli interventi hanno riguardato l’atrio principale, la sala del ridotto, l’ampliamento del palcoscenico, nuovi impianti elettrici.
Il restauro più sostanziale, che ha interessato tutto l’edificio, è stato attuato dopo la chiusura nel 1985.
La riapertura del Teatro risale a venerdì 9 dicembre 1994 con un recital di Cecilia Gasdia accompagnata da I virtuosi italiani, e a sabato 10 dicembre 1994 con un concerto di Katia Ricciarelli.
Di dimensioni ridotte, ma suggestivo, è costituito da tre ordini di palchi, con capitelli dorico, ionico composito e attico, un quart’ordine a tribuna e un quinto a loggione. La pianta della sala è a campana con cassa armonica, soluzione ottimale per l’acustica, ricavata da una galleria non praticabile sotto la platea. L’ affresco della sala, ad opera di Osvaldo Bignami, risale al 1909.