Sabato 30 novembre 2024, presso la storica sede della “Battellieri Colombo” in Viale Lungo Ticino Sforza a Pavia, si è svolto il primo incontro ufficiale per l’avvio del progetto del Museo del Ticino. L’iniziativa, promossa dai sostenitori del “fiume azzurro”, ha l’ambizioso obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, culturale e ambientale legato al Ticino, elemento centrale dell’identità pavese. La giornata ha rappresentato un momento di confronto tra istituzioni, esperti e cittadini, delineando le prime linee guida per un progetto che punta a coinvolgere l’intera comunità.
Tra le figure istituzionali di rilievo presenti, il vicesindaco di Pavia, Alice Moggi, ha ribadito il pieno appoggio dell’amministrazione comunale all’iniziativa. “Il Museo del Ticino” non sarà solo un luogo dove conservare la memoria storica, ma un simbolo vivo della nostra città, capace di unire tradizione e innovazione. È fondamentale che i pavesi si sentano parte di questo percorso e lo sostengano con entusiasmo, ha dichiarato Moggi durante il suo intervento.
La “Battellieri Colombo”: una storia di tradizione e legame con il fiume
La scelta della sede per l’incontro non è stata casuale. La “Battellieri Colombo” è una delle associazioni più antiche e significative di Pavia, fondata nel 1885 da un gruppo di soci dissidenti della Canottieri Ticino, un’altra storica istituzione cittadina. La società nacque con l’intento di promuovere l’attività remiera e rafforzare il legame tra la comunità pavese e il Ticino. La prima sede fu realizzata dal capomastro Carlo Veneroni, e inaugurata ufficialmente il 2 maggio 1886 sulla riva sinistra del Ticino, a monte del Ponte Coperto.
Nel corso degli anni, la “Battellieri Colombo” ha subito diverse trasformazioni, ma ha mantenuto intatta la sua missione. Nel 1907, l’associazione ampliò la sede originale costruendo un’elegante palazzina in stile liberty, simbolo della crescente importanza del canottaggio e della vita fluviale per la città. Oggi, la Battellieri Colombo è un punto di riferimento per gli amanti del Ticino e per chi si dedica alla tutela delle sue tradizioni.
Un incontro ricco di spunti e visioni
La giornata del 30 novembre è stata articolata in diverse fasi. Dopo una conversazione iniziale che ha coinvolto tutti i partecipanti, questi sono stati suddivisi in tavoli tematici per approfondire le proposte utili allo sviluppo del progetto. Figure di spicco dell’arte, della cultura e della scienza pavese hanno apportato le loro competenze, fornendo contributi fondamentali per delineare il futuro del Museo del Ticino. Alcuni di loro erano stati precedentemente intervistati per raccogliere idee e suggerimenti, i cui risultati sono stati discussi durante l’incontro.
Tra i temi trattati, grande attenzione è stata data alla necessità di creare un museo che non si limiti a conservare cimeli storici, ma che sia capace di raccontare il Ticino attraverso un approccio innovativo e coinvolgente. Si è parlato di spazi interattivi, percorsi didattici e installazioni multimediali che possano attrarre sia i cittadini pavesi sia i visitatori da altre città e regioni.
Un invito alla partecipazione
Il progetto del Museo del Ticino mira non solo a valorizzare il fiume come risorsa naturale, ma anche a promuovere la sua importanza storica e culturale. Gli organizzatori hanno sottolineato come la partecipazione attiva della comunità sia fondamentale per il successo dell’iniziativa. “Questo museo deve essere il museo di tutti i pavesi,” hanno dichiarato i promotori. “Vogliamo che ognuno possa sentirsi parte di questo progetto, portando le proprie idee e sostenendo le attività future.”
Il Museo del Ticino potrebbe rappresentare un’occasione unica per rafforzare il legame della città con il suo fiume e per far conoscere le ricchezze del territorio a un pubblico più ampio. In attesa dei prossimi passi, i cittadini sono invitati a seguire l’evoluzione del progetto attraverso i canali ufficiali e a partecipare agli eventi che saranno organizzati nei prossimi mesi.
Una visione per il futuro
Il progetto del Museo del Ticino non si limita a guardare al passato, ma punta a diventare un modello di sostenibilità e innovazione. Le prime proposte includono la creazione di percorsi tematici legati alla biodiversità del fiume, mostre temporanee dedicate agli artisti locali e laboratori per le scuole. Con il supporto delle istituzioni e l’entusiasmo dei cittadini, il Museo del Ticino aspira a diventare un simbolo della cultura pavese e un punto di riferimento per la valorizzazione dei fiumi in Italia.