Cultura e Musica

“La valigia delle donne”: cantare e riflettere nella Giornata contro la violenza delle donne

Musica era l’unico imperativo della serata. Anzi, anche un altro: sorridere anche per le donne che, in questi giorni, non possono, non ne han l’energia e qualche tensione attanaglia loro lo stomaco, offusca la mente  e “ghiaccia” il cuore. Come ha sostenuto l’ineccepibile cantante, Paola Polastri, che ha attratto vista e udito di un pubblico partecipe e “paralizzato” dalla solennità della sua voce e della collega, Bianca Biolcati.

Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, vennero uccise  dagli agenti del regime dittatoriale di Rafael Trujillo e, nel 1999, questa data viene celebrata ricordando che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.

Il Palco del Teatro Sociale era gremito di “belle” anime: sì, perché, donne e uomini, di molte generazioni, che sposavano un solo obiettivo: “Fare rumore”, quel “rumore” di cui parlava, è già trascorso un anno, Elena Cecchettin, la sorella di quel volto angelico, cui non si può non affezionarsi: Giulia non dimostrava la sua età e aveva un cuore enorme, forse, esageratamente, però questo non è un motivo per denigrarla. Lei ha amato quel ragazzo e, nel lasciarlo, lui aveva dimostrato il suo esagerato vittimismo: essendo lei, generosa, si è fatta manipolare e il suo impegno è stata un’arma contro sé. Giulia, tu, come molte, sei stata uno “strumento” del patriarcato.

Un’altra Giulia, più grande di te, ieri, ha avuto giustizia: purtroppo, né lei, né il bambino che portava in grembo, potranno essere accolti in questa vita, però, da Lassù, festeggino” con ogni singola donna che ha sconfitto il suo essere “femmina”, però la Giustizia le ha riconosciuto il danno indecifrabile che le è stato inferto.

Dopo le riflessioni delle autorità, con la partecipazione dell’assessora regionale, Elena Lucchini, che, in questi giorni, è molto richiesta, poiché il suo ruolo coinvolge più sfere di questa violenza: dalla fisica, alla psicologica e, come ha ribadito, all’economica! Non avere un’indipendenza dal proprio compagno significa non aver le possibilità di ribellarsi, soprattutto in caso di prole, che non avrebbe il necessario per il soddisfacimento dei bisogni, cosiddetti “primari”.

L’obiettivo del Protocollo è stato sottoscritto in Prefettura a Milano e finalizzato alla creazione di una “rete di sostegno”, che favorisca la collaborazione tra scuole, servizi sociali, organizzazioni no profit e istituzioni. assistita e gli orfani di femminicidio. È questo In questo modo si vuole fornire un supporto coordinato e integrato ai minori.

protocollo orfani femminicidio

 

Cantanti e musicisti, con note di canzoni che han costruito la “Musica” nazionalpopolare: ogni testo ha emozionato la platea, però Mimì avrà notato, anche dalla sua “altitudine” quanto talento nelle due voci femminili, che han ordito un “siparietto”, con una strofa a testa delle sue più celebri canzoni. La più graffiante, “Donna”, Festival di Sanremo 1982, quando quasi nessuna aveva il coraggio di denunciare, a “Piccolo Uomo”, con la quale si è battuto le mani al ritmo, di una cantante sofferta, però anche più forte. “E non finisce mica il Cielo”, uno dei suoi brani più complessi da interpretare, il cui risultato è stato indescrivibile.

Tra gag, lacrime e insegnamenti, con un ordine agli adolescenti, femmine e maschi, di “urlare ogni nota che suona loro storta”, quando vivono o osservano anche un segnale di incoerenza in un’amica, che si comporta in un modo non inusuale. Complimenti agli altri colleghi musicisti:

Pier Picaro (Tastiere)

Alessandro Groppi (Batteria) Lele Moretto (Basso)

Marco Groppi (Tromba, Percussioni)

Dario Bertaggia (Sax)

Antonio Riccio (Tromba, Tastiere)

 

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