Politica

Destra, sinistra e centro: differenze di metodo e valori

di COSIMO LUPPINO

 

Credo che non tutti conoscano in modo esaustivo la differenza fra destra, sinistra e centro con le relative frange estreme. Una planimetria che merita di essere analizzata al fine di comprendere bene, e potersi collocare consapevolmente sulle posizioni di appartenenza ideale e programmatica, le relative differenze che si basano contemporaneamente sia sulle diversità di metodo di partecipazione alle fasi decisionali che sui valori politici di natura ideale, morale e spirituali.  La sinistra con le sue innumerevoli sfaccettature si caratterizza per il fatto di porre alla base della sua presenza ed azione il concetto di uguaglianza che nelle sue parti estreme appare come una retta piatta (—–) nel considerare ogni individuo uguale a tutti gli altri senza alcuna sorta di gerarchia sociale non considerando, o valutando in modo secondario, i meriti ed il valore di ognuno. Man mano che dalla retta piatta dell’estrema sinistra si va verso il centro e a destra l’ipotetica retta enunciata diventa gradatamente sempre più obliqua e perpendicolare per simboleggiare gradatamente sempre di più una gerarchizzazione come presupposto fondamentale per esaltare il merito ed il valore di ognuno fino a prefigurare un capo assoluto denominato storicamente con termini diversi: duce, imperatore, sovrano assoluto … e quant’altro la mente umana possa immaginare. Schematizzando il percorso in senso inverso dalla destra estrema di una retta iniziale perpendicolare (|), che esprime un senso assoluto di gerarchizzazione sociale di comando e gestione dell’intera società, si va verso il centro e la sinistra facendo diventare tale retta sempre più obliqua in senso contrario. Una geometria di rette tra le parti estreme che si presentano con tantissime e diverse inclinazioni che corrispondono ai più disparati livelli di gerarchizzazione di metodi ed espressioni dei valori umani che rappresenta l’intero mondo delle posizioni politiche di organizzazione e funzionamento di tutti i gruppi sociali che raffigura l’intera eterogeneità dei significati di meritocrazia e di uguaglianza.

In un simile contesto è da considerare l’utopia dell’estrema destra, aristocratica formalmente, e quell’utopia assoluta ed infantile dell’estrema sinistra, di piatta uguaglianza, impossibili da realizzare per la debole e umana, troppo umana, natura dell’uomo generalmente considerato.

Il centro, invece, si pone in modo equidistante ma variegato tra le destre e le sinistre complessive in termini valoriali, ma soprattutto di metodo, all’insegna della solidarietà, del dialogo compromissorio, del pragmatismo e dell’arte del possibile in un mondo politico che è lotta di interessi materiali e spirituali che si ritiene di comporre al fine di evitare conflitti e raggiungere una pace sociale come presupposto necessario per una possibile convivenza.

Una descrizione geometrica che schematizzo in modo sintetico per descrivere i diversi metodi di partecipazione inclusive o meno dell’intero consesso sociale per lo svolgimento della fondamentale e primaria attività politica che consiste, appunto, nel decidere le finalità ovvero come risolvere i problemi di interesse comune, che incide al contempo sulle decisioni che ogni individuo intende adottare nella sua quotidianità.

A tal punto propongo la una semplice schematizzazione di una possibile e non rigida geografia attuale di gran parte dei partiti esistenti che si pongono, magari in modo mutevole ed incoerente, con le intenzioni programmatiche iniziali, in corrispondenza delle innumerevoli rette immaginate.

ESTREMA DESTRA          DESTRA                   CENTRO                        SINISTRA                       ESTREMA SINISTRA

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MERITOCRAZIA                                          SOLIDARIETA’                                                               UGUAGLIANZA

FN      FdI      LEGA                                DC  UDC                                      PD  M5S           AVS            RC         L

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