Attualità

Tramp o dell’ipnosi elettorale

Elezioni americane: Intervento dello scrittore Fabrizio Uberto

In un’ intervista poco prima della sua tragica morte, Pier Paolo Pasolini offriva una calzante chiave di lettura del suo ultimo urticante film, ” Salò o le 120 giornate di Sodoma”.
Le orrende torture sessuali cui erano sottoposte le giovani vittime della perfidia nazi-fascista, secondo il grande intellettuale friulano, rappresentavano una metafora iperbolica del dominio che il sistema capital- consumistico esercita sui corpi di un popolo assuefatto.
Ebbene, parafrasando Pasolini, si potrebbe affermare che oggi quello stesso dominio offuschi soprattutto le menti di molti ( per fortuna non di tutti) cittadini di svariate comunità.
Ed esattamente come nell’ultima luciferina opera dell’autore di ” Ragazzi di vita”, nella quale alcuni adolescenti tentano di ingraziarsi i carnefici, con atteggiamenti di complice sottomissione, anche in questo nostro tempo inquieto, di fronte alla pochezza di diversi uomini di Potere, gli elettori si comportano da veri e propri complici, consegnandosi mani e piedi ai loro “desiderata”.
Svariate sono le ragioni di questo trend, tra le quali la logica del “do ut des”, nonché l’appartenenza a corporazioni o lobbies
” premiate” da certe scelte politiche. Ma il vero humus di questa tendenza risiede in una sorta di “narcolessia ” valoriale. Si è ormai compreso che ad una consistente quota di elettorato importa poco o nulla dell’indecorosità di certi comportamenti pubblici e persino anche della loro rilevanza penale, nel senso che questi ultimi non influiscono per niente sulle preferenze elettorali del momento.
In altre parole, una certa tipologia di cittadino, pur lamentandosi di alcune sperequazioni sociali e dell’inefficienza di certi servizi pubblici, antepone, come direbbe Freud, il desiderio di protezione e di sicurezza alla speranza di poter ampliare la sfera del proprio diritto a progredire nell'”ascensore” sociale. A fronte dei problemi del mondo odierno ( diseguaglianze economiche e fiscali, inefficienza del Welfare, immigrazione), si esorcizzano le proprie paure, affidandosi all’uomo forte di turno, a chi propone ricette tanto semplici quanto banali e illusorie.
Non si comprenderebbe altrimenti come mai ad esempio negli Usa, un tycoon pluri indagato riesca ad ipnotizzare buona parte dei connazionali, con promesse aberranti e battute volgari, tanto da risultare favorito nelle imminenti consultazioni elettorali e godere di buone chance di diventare ( tra l’altro per la seconda volta e dopo la vergogna di Capitol Hill), Presidente degli Stati Uniti.
Al contrario, quella stessa complessità di temi che affligge le nostre società, avrebbe bisogno di coalizioni fertili di progetti credibili, di uomini preparati e fuori dal coro ( come fu lo stesso Pasolini), che incarnassero una mentalità anti- conformista ma non massimalista, capace di coinvolgere con argomentazioni stringenti, cittadini effettivamente disorientati, trasformandoli da spettatori passivi a coprotagonisti di un salutare percorso di rigenerazione delle nostre democrazie.

Lascia un commento