Pavia si trova ormai sull’orlo di una crisi annunciata, dove l’amministrazione comunale sembra cieca e sorda alle reali esigenze dei commercianti e dei cittadini. Il recente divieto di fermata in Strada Nuova, una delle vie principali della città, è solo l’ultimo colpo inferto da Palazzo Mezzabarba al tessuto economico locale, già provato da anni di chiusure e crisi.
Commercianti ostaggio dei divieti: la testimonianza di Pietro Pesci
“Attendevo 16 scatoloni”, racconta Pietro Pesci, storico commerciante di Strada Nuova. “All’arrivo del corriere, due agenti della polizia locale gli si sono subito avvicinati, intimandogli di non fermarsi, pena una multa. Ho dovuto trattare io con gli agenti per evitare la sanzione, spiegando che stavano solo lavorando. Avevo sentito di questo provvedimento, ma nessuno ci aveva informati con chiarezza”. Una situazione surreale, in cui chi lavora per portare a casa un guadagno deve difendersi da un’amministrazione sempre più distante e indifferente.
Una ZTL senza controllo e senza sicurezza
Strada Nuova, zona a traffico limitato, dovrebbe essere una strada ordinata e sicura per i pedoni, ma la realtà è ben diversa. La gestione disorganizzata della viabilità fa sì che camion per le consegne e autobus si trovino spesso a intralciarsi, creando situazioni di pericolo per chi cammina e caos nel traffico. E cosa fa l’amministrazione? Invece di risolvere i problemi, introduce divieti senza criterio, penalizzando solo i commercianti. La risposta del Comune è sempre la stessa: limitare, sanzionare, penalizzare.
Il piano del sindaco Lissia: una pedonalizzazione che non rispetta il commercio locale
Nel suo programma elettorale, il sindaco Michele Lissia aveva annunciato la pedonalizzazione di Strada Nuova, ma senza un piano di supporto ai negozianti questa decisione rischia di essere una condanna. Il divieto di carico e scarico sembra essere il primo passo verso un’ulteriore stretta, destinata a mettere in ginocchio il commercio locale senza offrire alternative e senza ascoltare chi, ogni giorno, contribuisce all’economia della città.
Pavia sommersa dal degrado e dai cantieri eterni
E non finisce qui. L’amministrazione sembra ormai incapace di gestire anche il minimo decoro urbano. Mentre Pavia cade a pezzi, sommersa dal degrado e con cantieri eternamente aperti, si continuano a introdurre misure che danneggiano solo chi cerca di lavorare onestamente. Manca una visione, manca un progetto, e a farne le spese sono sempre gli stessi: i commercianti, i cittadini e chi, nonostante tutto, ancora credeva che Pavia potesse risorgere.
Palazzo Mezzabarba sotto accusa: il destino della città è sempre più incerto
È tempo che Palazzo Mezzabarba risponda delle proprie scelte. Se davvero l’obiettivo è rendere Pavia una città vivibile, il primo passo deve essere il rispetto per chi qui vive e lavora. Ignorare le esigenze dei commercianti significa contribuire alla desertificazione economica e sociale di una città che sembra ormai abbandonata al proprio destino. L’amministrazione continua a prendere decisioni unilaterali, senza consultare chi è direttamente colpito da queste misure, e il rischio è che Pavia si trasformi in una città fantasma, priva di commercio e vitalità.