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Sandro Ghiani e il suo romanzo “Pane e Zucchero”: una vita tra cinema e realtà

Sandro Ghiani, celebre attore sardo degli anni ’80 e volto noto del cinema e della televisione italiana, si racconta in “Pane e Zucchero”, un romanzo scritto a quattro mani con la moglie Rosa Castrogiovanni. L’opera, a metà tra autobiografia e narrazione romanzata, offre al lettore uno sguardo intimo e profondo sulla vita dell’attore, in un percorso che va dalle radici della sua infanzia nella Sardegna rurale, fino ai set cinematografici di Roma, dove Ghiani ha costruito la sua carriera.

Il libro, distribuito attraverso il self-publishing e disponibile su Amazon, sta raccogliendo un notevole successo. Gli autori sono attualmente impegnati in un tour di presentazioni che sta toccando diverse città italiane, portando il racconto delle loro esperienze di vita direttamente al pubblico. Tra le tappe principali c’è stata anche la città di Trani, dove Ghiani e Castrogiovanni hanno accolto calorosamente i lettori.

“Pane e Zucchero” si distingue per la sua narrazione che mescola realtà e fantasia. Il romanzo si apre con un toccante ritratto dell’infanzia di Sandro Ghiani, vissuta in una Sardegna degli anni ’50 segnata dalla povertà, ma ricca di tradizioni e cultura. Con uno stile evocativo, gli autori ricreano le atmosfere di un’isola dura e affascinante, descrivendo paesaggi e sentimenti che toccano profondamente il lettore.

Nel racconto, il protagonista, chiamato Antonello, alter ego di Ghiani, parte dalla sua terra natia per affrontare la vita nelle fabbriche del Piemonte, in cerca di un futuro migliore. È proprio in questi momenti di difficoltà che emerge la determinazione di Antonello, che mai abbandona il sogno di diventare un attore. A Roma, la città del cinema, il sogno diventa realtà: qui Sandro Ghiani inizia la sua carriera nel mondo del grande schermo, che lo vedrà recitare accanto a grandi nomi della commedia italiana come Lino Banfi, Adriano Celentano, Diego Abatantuono e Renato Pozzetto.

Ma “Pane e Zucchero” non è solo un racconto di ascesa professionale, è una testimonianza di vita, fatta di momenti di sconforto, sacrifici e grandi emozioni. La narrazione si snoda tra episodi drammatici e toccanti, colpi di scena inaspettati e incontri straordinari. Il titolo stesso, “Pane e Zucchero”, rappresenta simbolicamente la dicotomia tra il sacrificio, simboleggiato dal pane, e la dolcezza delle piccole gioie quotidiane, rappresentata dallo zucchero.

Secondo gli autori, il romanzo non è una biografia classica, ma una trasfigurazione delle vicende reali, pur rispettando i fatti, i personaggi acquisiscono una dimensione universale, rendendo la storia non solo il racconto di una vita, ma anche un’affascinante riflessione sull’esistenza e sulle esperienze comuni a molti.

Durante la presentazione a Trani, Ghiani ha dichiarato:

“Volevamo dare vita a qualcosa che non fosse solo un resoconto di fatti, ma che trasmettesse emozioni, stati d’animo, che potesse far riflettere chi legge. Pane e Zucchero è un viaggio nel tempo, nella memoria, ma anche nella speranza”.

Il romanzo racconta inoltre la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta, un tema che emerge con forza nel corso della narrazione. La vita di Antonello, così come quella di Ghiani, è segnata da momenti difficili, ma è anche una storia di resilienza, dove il sogno del cinema diventa il motore per andare avanti.

“Pane e Zucchero” è un’opera capace di catturare l’attenzione non solo dei fan di Sandro Ghiani, che lo hanno conosciuto nei suoi ruoli comici, ma anche di chi cerca una lettura profonda e carica di emozioni. Il libro si distingue per la sua capacità di evocare immagini vivide e di trasmettere un messaggio di speranza, invitando il lettore a riflettere sui temi dell’identità, del sacrificio e della realizzazione personale.

Con la sua scrittura fluida e la forza narrativa della co-autrice Rosa Castrogiovanni, “Pane e Zucchero” si rivela essere molto più di una semplice autobiografia: è un’opera che celebra la vita in tutte le sue sfaccettature, rendendo partecipi i lettori delle emozioni e delle esperienze straordinarie di Sandro Ghiani.

 

 

 

MARCO PILLA
Marco Pilla nasce a Pavia il 24/09/1981 da famiglia d’alta borghesia, tra i quali il nonno materno Cremonesi Vincenzo, vecchio forgiatore, dal quale apprenderà l’antica arte della manipolazione dei metalli. Sin da adolescente si distingue dai suoi coetanei per la sua capacità manuale, creando i suoi primi oggetti in ferro ,tutto ciò sempre sotto la stretta osservanza del nonno. “Da quando ero ragazzino ad oggi non e cambiato nulla sen non l’aspetto fisico, ho sempre la stessa voglia di fare e di scoprire cose nuove per questo spesso sono in volo per il mondo. Questi miei continui viaggi ,mi danno la possibilità di apprendere in continuazione informazioni che permettono alla mia persona di aumentare sempre di più il bagaglio tecnico/culturale, anche perché io credo, anzi ne sono convinto, che all’interno di ogni essere umano ci sia una sorta di libreria, e che ognuno di noi abbia il dovere di riempirla nell’arco dei suoi giorni il più possibile, per se e per le persone che lo circondano.” Iscritto nel registro dei periti araldici presso la commercio di Pavia, iscrizione n. 253 dell’11.1.2021 C.T.U. presso il tribunale di Pavia in genealogia e scienze documentarie https://www.tribunale.pavia.giustizia.it/it/Content/Ctu?professione=-1&specializzazione=110332&idCP=85691 Inserito nella sezione artisti della celebre “Tota Pulchra”, associazione di promozione sociale, nata l’8 maggio del 2016 da un’idea di Monsignor Jean-Marie Gervais, Presidente della stessa Associazione e Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano. https://totapulchra.org/index.php/chisiamo/artisti/781-marco-pilla

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