Due Chiacchiere con l' Arte

Monica Aquino , SCRITTRICE

SINOSSI

Il romanzo è un viaggio introspettivo che la protagonista compie all’incrocio tra la sua vita personale e la sua attività professionale, alle prese, in particolare, con una famiglia, implicata in processi di violenza domestica. Marta, la protagonista del romanzo, originaria di Napoli, assistente sociale del Comune di San Donato Milanese, in seguito alla morte del marito si trasferisce a Cetra, un piccolo Comune del Napoletano, dove ben presto, si scontrerà con dinamiche sociali molto forti. Sarà costretta, infatti, a barcamenarsi tra le sue competenze di assistente sociale ed il rapporto interpersonale che nasce con Assuntina ed i suoi figli, tra il forte sentimento che li lega ed il senso di impotenza per le loro vicende familiari, che si intrecceranno, inesorabilmente, in una spirale di drammatica violenza.
È una storia tutta al femminile dove il cuore prende il posto delle carte, degli orari, dei doveri d’ufficio, perché Marta, l’Io narrante del racconto, non può fare a meno di sentire che la vicenda di Assuntina la riguarda non solo come professionista, ma come donna. Marta ed Assuntina, sono due donne allo specchio, non hanno nulla in comune, vivono in contesti completamente diversi, eppure la vita le traghetterà verso un destino comune. Le loro strade si incroceranno e si intrecceranno lungo tutta la trama del romanzo.
Uno degli elementi trainanti del romanzo è l’amore declinato in tutte le sue forme, perché non esiste solo l’amore tossico, ma esiste anche l’amore che salva e che rinsalda i legami, come quello che si sviluppa tra i vari protagonisti del libro. L’amore che Marta incontrerà, infatti, lungo il suo cammino, l’aiuterà a comprendere e ad elaborare molte vicende personali che la riguardano ed a superare il dolore per la sua storia pregressa che le aveva procurato, come dirà la stessa protagonista, uno stato di anestesia emozionale. Il testo è anche un romanzo in cui il dolore ed il sentimento di impotenza e di frustrazione di chi tende inutilmente una mano verso chi non è capace di agguantarla vengono descritti nella loro reale percezione:” Non arriviamo mai in tempo presso chi non vuole essere salvato” dirà Fabio a proposito del suicidio della moglie.
La mission del libro è quella di trasmettere al lettore la cognizione che i processi di violenza sono regolati e sorretti da dinamiche relazionali molto delicate e complesse, che imbrigliano reciprocamente l’abusante e la vittima in un rapporto di codipendenza molto pericoloso.

BIOGRAFIA

Aquino Monica, nata Napoli il 15/01/1965,

TITOLO DI STUDIO
Laurea in Scienze del Servizio Sociale Università degli Studi di Napoli Federico II, iscrizione all’albo degli Assistenti Sociali per la Campania sez. B n. 4879
Master diploma Internazionale in Gestalt Counseling presso ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale.
Corso di Formazione “Panchina Rossa” per operatori di ascolto presso centri antiviolenza (Aspic Caserta)
Corso di Formazione “Io Resiliente” presso Aspic Caserta
ATTIVITA’ LAVORATIVA
Funzionario a tempo indeterminato presso ente pubblico
Attività di collaborazione volontaria presso l’associazione ArteDonna ETS
Attività di collaborazione volontaria presso ASPIC Aversa
Attività di collaborazione volontaria presso Centro Antiviolenza Terra Viva di Qualiano dal 2019 al 2020
Coautrice del libro CODICE ROSSO (dove tutto ha avuto inizio) edito da Mreditori
(dicembre 2021), antologia di racconti sulla violenza di genere.
Autrice del libro di poesie: “Ti verrò a cercare”, edizione 2022 Mreditori
5°finalista al concorso letterario: Uomo perché hai deciso di uccidermi, con due
racconti: Compagni di sogni e L’uomo è uomo.
Autrice del libro di narrativa “Come stelle cadenti” edito da Guida editori, (febbraio 2023), vincitore del V Premio nazionale letterario di narrativa e fumettistica “Andrea Ferraro” 2023; vincitore del premio “Fabio Norcini” alla I edizione del “Premio internazionale di letteratura “città di Tuscania”; premio di merito al I concorso internazionale Ipazia 2024.
Premio di merito per il testo di narrativa inedita con il manoscritto: SINTHA al 17°Premio Nazionale Giovane Holden 2023 e segnalazione di merito con lo stesso manoscritto al 15° Concorso letterario Città di Grottammare 2024

 

INTERVISTA ALL’ AUTRICE

Ci parli del libro.
Il libro nasce dall’urgenza di portare alla luce il triste e sommerso fenomeno della violenza intra familiare e domestica. Nel 2019/2020, in qualità di assistente sociale ho intrapreso un rapporto di collaborazione (di tipo volontario) con un centro antiviolenza. In questa occasione ho ascoltato le storie di tante donne implicate in complesse dinamiche familiare, sostenendo i loro processi di reinserimento sociale e di self empowerment. I loro racconti, il loro dolore, la fatica, ma anche la forza fisica e mentale, necessaria per venirne fuori mi sono rimasti impressi nel cuore. Ho sentito il bisogno di contribuire, in qualche modo, a dare voce a chi non poteva urlare il proprio disagio. Cosicché, durante la pandemia ho iniziato a scrivere dei racconti ispirati a queste storie, con i quali ho vinto due concorsi letterari (i racconti sono stati pubblicati in due sillogi con altri autori), di qui, l’idea del libro. Ho pensato che, forse, un bel modo per restituire dignità a tanta sofferenza potesse essere quello di tenere alta la loro memoria attraverso la scrittura.

Da dove nasce la storia del libro, perché inventare un nome di una cittadina?
La storia del libro, dunque, è liberamente ispirata alle vicende di una famiglia che è stata seguita dal centro antiviolenza nel quale ho lavorato. Quando iniziai il rapporto con il centro, questa drammatica vicenda si era già conclusa. Attraverso il libro ne ho voluto rendere la testimonianza. Ho preferito ambientare la storia in un paese di fantasia per una precisa scelta ideologica: non volevo si pensasse che il fenomeno della violenza è geograficamente limitato. Le storie di violenza domestica e familiare si verificano ovunque: in qualunque area geografica del nostro paese e nel mondo intero, nei ceti meno abbienti come in quelli più elevati, nelle civiltà più evolute come in quelle meno progredite, insomma, c’è una trasversalità davvero inquietante, perché i motivi scatenanti posti alla base del ciclo della violenza, sono molteplici, complessi, ma speculari da storia a storia. Le vicende sono quasi simili, come riflesse in uno specchio ed affondano le radici tanto nella sfera individuale e personale dei protagonisti quanto in quella ambientale, sociale e collettiva.

Ha riscontrato che in Italia ci siano realtà simili?
In Italia i dati sulla violenza di genere sono allarmanti, se pensiamo che il trend è decisamente in crescita. Un massacro, a vedere i numeri. Nel 40% degli omicidi, la vittima è una donna e l’assassino aveva le chiavi di casa. Ad oggi le donne ammazzate sono oltre 50. Purtroppo le
notizie che leggiamo sulla cronaca nera sono solo la punta dell’iceberg; c’è, infatti, una
violenza sommersa che non entra nelle statistiche, ma che gli operatori dell’aiuto registrano quotidianamente. Mi riferisco alla violenza psicologica che molte donne subiscono e, che non viene denunciata perché, spesso, le stesse vittime, non ne sono consapevoli. Oggi si cerca di fare molta prevenzione sulla violenza di genere, tuttavia in molti contesti, dominati perlopiù da dinamiche interne alla coppia di codipendenza, o di adattamento patologico all’abuso, le vittime difficilmente riconoscono o ammettono la presenza di legami tossici. Le conseguenze più tangibili nelle vittime sono: una pessima qualità di vita e condizioni fisiche di salute, scadenti: attacchi di panico, ansia generalizzata, agorafobia, ipertensione, disfunzioni cardiache, patologie gastro-enteriche, disturbi del sonno e dell’attenzione, ecce cc.

Come nasce la protagonista del libro?
La protagonista del libro, nasce dalla mia esperienza professionale, consumata in tanti anni. Il libro non è autobiografico, tuttavia, nel testo, ho voluto rappresentare la professione dell’assistente sociale, svincolandola dal pregiudizio e dall’immagine collettiva che guarda a questa professione in modo, perlopiù, diffidente. L’assistente sociale, spesso viene percepita dalle famiglie come una minaccia, mentre dovrebbe costituire una risorsa a cui potersi affidare per un sostegno e per la tutela delle fragilità. In questo libro, quindi, ho cercato di rendere più umanizzata questa figura istituzionale, con l’obiettivo di creare un ponte di fiducia tra le famiglie e le istituzioni.

Perché questo viaggio intrapreso della protagonista coinvolge il lettore? Secondo lei?
Dai feedback che ho ricevuto dalle persone che hanno letto il libro, posso sicuramente affermare che per il lettore è facile riconoscersi nei protagonisti di questo libro, perché, nel testo non ci sono eroi o eroine, ma gente comune che lotta tutti i giorni con gli ostacoli che la vita frappone sul loro cammino. Nel romanzo, i personaggi sono molto aderenti alla realtà che ci circonda, dove le persone combattono le loro guerre personali alla ricerca del proprio equilibrio emotivo e sociale.

Il messaggio di questo libro?
La mission del libro è quella di portare a conoscenza il delicato “sistema” della violenza domestica in cui, spesso, vittime ed abusanti sono invischiati attraverso un ingranaggio ad incastro di reciproco abuso. Il ciclo della violenza è un fenomeno molto complesso, ma riconoscerne i segnali iniziali è fondamentale, e spero che attraverso questo romanzo, chiunque viva questi legami tossici, possa riconoscersi e riflettere.

Secondo lei chi lo legge su che punti riflette maggiormente?
Il libro, in verità offre molti spunti di riflessione. In primis l’importanza di riconoscere i segnali del ciclo della violenza che qui possiamo brevemente riassumere in alcuni dei suoi punti fondamentali: a) gelosia ossessiva, b) controllo ossessivo, c) critica e svalutazione continua, d) isolamento sociale, e) privazione dell’indipendenza economica. Attraverso questi comportamenti, l’abusante mira a rendere la propria vittima sottomessa e dipendente, in modo da poter esercitare su di lei il suo potere. Il libro pone, l’accento, inoltre, anche sul delicato problema della violenza assistita, ovvero la violenza indiretta che subiscono i figli che assistono ai maltrattamenti della madre. Una piaga davvero pericolosa se pensiamo che quegli stessi bambini saranno futuri partner e genitori. Un altro elemento che mi piacerebbe fosse un punto di riflessione per il lettore è l’importanza del sostegno delle Istituzioni e dei percorsi di recupero psicologico e sociale. In queste famiglie, purtroppo, l’assuefazione alla violenza è un pericolo molto forte, per cui è difficile uscire dal meccanismo della violenza senza il sostegno e l’aiuto di figure professionali competenti. Mi piacerebbe che su questo punto vi fosse un’inversione di tendenza, perché attualmente sono ancora poche le persone che si rivolgono ai centri antiviolenza o alle strutture di sostegno sul territorio.

Progetti futuri?
E’ in fase di pubblicazione un mio nuovo romanzo che ha per oggetto, stavolta, l’accettazione di sé e delle proprie origini.

Come si è resa conto che era una storia pubblicabile?
L’ho inviata in lettura ad alcune case editrici che mi hanno risposto positivamente proponendomi un contratto editoriale. Questo mi ha fatto pensare che la storia fosse di interesse.

.Che consigli può dare ad uno scrittore che vuole pubblicare il suo primo libro?
Consiglio di non scoraggiarsi. Voglio citare un dialogo tratto dal film di Sorrentino: E’ stata la mano di Dio”, quando il giovane Fiabetto, ossessionato dall’idea di non riuscire a diventare un regista, chiede al Sig. Capuano, che nel film interpreta il ruolo di un regista abbastanza stimato nel quartiere, come si fa a diventare regista. Questi gli risponde: “A tieni na’ cosa a raccontà? Forz, curaggio, a tieni na’ cosa a dicere? Si o no? E allora movete scè…non ti disunire!” Traduco: “ce l’hai una cosa da raccontare? Forza, coraggio, ce l’hai una cosa da dire? Si o no? E allora muoviti scemo!… Non ti disunire” Questa scena diventata ormai un cult, ci fa riflettere sull’importanza di trovare il coraggio di osare, di mettersi in gioco restando fedeli a sè stessi.

.Dove troviamo il libro
In tutti gli store online è immediatamente acquistabile: Feltrinelli, Amazon, Libreria Universitaria, IBS.it ecc. Nelle librerie fisiche, invece bisogna ordinarlo.

 

Di Manuela Montemezzani

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