Biografia artistica di Angelo Freddi:
Ho imparato a dipingere da autodidatta; nel 1977 mi sono iscritto a un corso di pittura e scultura all’Istituto Arti e Mestieri Vincenzo Roncalli di Vigevano, che ho frequentato fino al 1987. Con l’insegnamento del mio maestro, Mastro Oronzo, ho approfondito la tecnica della pittura ad olio e ho imparato il chiaroscuro. Nel 1980 mi sono diplomato da privatista al liceo Artistico Statale di Novara portando alla prova d’esame un ritratto di stile classico realizzato a matita e, nell’81, ho ricevuto dall’Istituto Roncalli una borsa di studio grazie a un quadro ad olio (natura morta con vaso di vetro). In quel periodo ho aperto il mio primo studio di pittura e ho iniziato una ricerca artistica, surrealista e figurativa, attraverso l’immagine femminile; nei miei quadri sono comparse le grate chiuse e le tessere di puzzle come simboli del mio sguardo critico sulla società. I temi che da allora ho esplorato sono diversi, dalla rivisitazione di opere antiche e religiose per studiare e approfondire le tecniche dei maestri del passato, alla rappresentazione di impressioni e pensieri personali sempre in modo figurativo e non astratto, per rendere comprensibile il senso delle mie opere. Per quanto riguarda la scultura (ceramica e terracotta), ho studiato la tecnica del tutto tondo, che consiste nel modellare un soggetto tridimensionalmente in ogni suo lato senza il vincolo dello sfondo. Grazie al maestro Oronzo, apprezzato ceramista, ho imparato a plasmare la creta di vari tipi (grigia, rossa e bianca). Nel 1985 ho abbandonato i temi classici per dedicarmi a una ricerca sperimentale con figure astratte e stilizzate. La terracotta mi ha subito stimolato ad affrontare tematiche più estreme rispetto alla pittura, nella quale invece mantengo tuttora un’espressione figurativa. Oltre agli smalti di seconda cottura mi sono orientato verso finiture a freddo con colori acrilici e ad olio per ottenere effetti cromatici particolari. L’arte è rimasta una passione che ho dovuto un po’ accantonare negli anni in cui ho lavorato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Pavia, con la mansione di Tecnico ente di ricerca, che mi ha portato a frequenti missioni in giro per il mondo. A fine 2020 sono andato in pensione e ho potuto così dedicarmi alla pittura, allestendo un piccolo studio accanto alla mia abitazione. A settembre 2023 ho tenuto la mia prima mostra personale a Garlasco, esponendo sia tele che sculture, e ho avuto un buon riscontro di presenze e molti apprezzamenti per le mie opere.
Domande all’autore:
Da quanto tempo dipinge?
Da bambino mi divertivo a disegnare con i pennarelli i personaggi dei fumetti di Topolino. Dai pastelli sono passato ai colori ad olio intorno ai 10 anni, dipingendo forme geometriche e volti femminili, che copiavo dalle riviste di mia mamma, perché non c’erano modelle a disposizione!
Perché la pittura come forma di espressione?
Ottima domanda. Ho un carattere un po’ riservato e la pittura mi permette di esprimermi più facilmente, usando le immagini anziché le parole. E poi, ho sempre amato usare le mani per creare qualcosa e con la pittura e la scultura unisco questo aspetto “pratico” a un aspetto di ricerca e di ideazione dell’opera, sperimentando inoltre diverse tecniche, materiali e abbinamenti cromatici.
Cosa pensa di trasmettere a chi guarda le sue opere?
Quando ho esposto i miei quadri ho avuto la possibilità di spiegarne l’origine e il significato, ma ovviamente ogni spettatore dialoga in modo personale con un’opera e la può interpretare diversamente rispetto al senso inteso dall’artista. Io cerco di trasmettere una sensazione di energia e di profondità, anche tramite l’uso di colori forti e contrastanti.
A che pittore si ispira?
Ho studiato e studio tuttora pittori di epoche e stili differenti; una parte dello studio consiste nel ricopiare opere antiche, per affinare la mia pittura da un punto di vista tecnico e aprirmi mentalmente verso realtà artistiche diverse dalla mia.
Da un punto di vista invece soggettivo, posso dire che uno dei miei pittori preferiti è René Magritte, che inseriva le figure in un contesto surreale e quasi onirico, con risultati molto suggestivi.
Che emozioni prova quando dipinge?
Come ho detto prima, la pittura mi aiuta a esternare i miei pensieri e le mie emozioni. La ricerca delle immagini e lo studio dei colori sono momenti molto impegnativi del mio lavoro: non sono un pittore astratto ma figurativo e utilizzo soggetti ben riconoscibili, come le donne, i fiori, o di ispirazione religiosa, dandogli però un significato simbolico.
Ad esempio, in uno dei miei ultimi quadri ho dipinto San Sebastiano, ripreso da un quadro del Perugino, con uno sfondo che richiama gli attuali scenari di guerra, creando quindi un parallelo tra il martirio del Santo e le devastazioni causate dai conflitti armati.
L’arte nel 2024, secondo lei?
L’arte serve prima di tutto all’artista per esprimere il suo mondo interiore ma, nel contempo, l’artista è immerso nella realtà in cui vive, che diventa parte delle sue opere. La pittura e la scultura sono forme potenti di comunicazione, che possono superare le barriere culturali della nostra società, e questo le rende necessarie in ogni epoca.
Dove possiamo trovare lei e le sue opere?
Il mio studio si trova a Garlasco (PV), in corso Cavour 266/3. Sono sempre disponibile a far vedere le mie opere e a valutare delle committenze, trovando un soggetto che possa soddisfare chi desidera avere un mio quadro; chi lo volesse può contattarmi alla mia mail: angelofreddi59@gmail.com
di Manuela Montemezzani