Due Chiacchiere con l' Arte

Samanda Pettinari , SCRITTRICE

 

SINOSSI

“Cuore Mente Mani” è molto più di un semplice libro: è un viaggio emozionante attraverso l’esperienza di Samanda Pettinari, un’infermiera che ha vissuto in prima linea la pandemia che ha sconvolto il mondo intero. In queste pagine, l’autrice condivide con il lettore non solo le sfide e le difficoltà affrontate nel corso di questi tempi senza precedenti, ma anche la forza e la determinazione che l’hanno accompagnata lungo il percorso. Questo libro non è solo un racconto personale. È una fonte di informazioni per chiunque voglia comprendere meglio il mondo degli operatori sanitari e le sfide che devono affrontare quotidianamente. Con una prosa coinvolgente e accessibile, l’autrice fornisce numerosi spunti di riflessione.

 

BIOGRAFIA:

Mi chiamo Samanda Pettinari, nata nel 1981 a Montegiorgio, una pittoresca cittadina nella provincia di Fermo. La mia carriera è iniziata come ragioniera nel2001, ma la mia passione per il benessere degli altri mi ha spinta a reinventarmi professionalmente. Ho ottenuto la qualifica di OSS (Operatore Socio-Sanitario) e successivamente mi sono laureata in Scienze Infermieristiche. Ho anche completato un master di primo livello in Management delle Cure Primarie e Territoriali e attualmente sto frequentando un altro master in Wound Care, il mio obbiettivo è quello di continuare a crescere e riuscire a intraprendere il percorso Magistrale in Scienze Infermieristiche.
Sono un’infermiera libera professionista e opero principalmente nel territorio fermano, sia a livello domiciliare che collaborando con strutture convenzionate con l’AST di Fermo. Parallelamente, sono anche docente nei corsi per OSS, dovecondivido con entusiasmo le mie conoscenze e la mia esperienza con i futuri operatori sanitari.
Il volontariato ha un posto speciale nel mio cuore. Dal 2004, sono attivamente coinvolta in primis come donatrice e dal 2021 sono membro del consiglio direttivo con l’AVIS di Montegiorgio e dal 2014 con la Misericordia di Montegiorgio. Dal 2017, faccio parte dell’associazione CIVES, il Coordinamento Infermieri Volontari per le Emergenze Sanitarie. Queste esperienze mi hanno arricchita profondamente, permettendomi di contribuire in modo significativo alla comunità.
Sono immensamente grata alla mia famiglia che mi supporta ogni giorno, anche nei momenti più difficili. Sono orgogliosa di ciò che ho realizzato e credo fermamente che “volere è potere”. “L’assistenza infermieristica è un’arte; e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenzache non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano il tempio dello spirito di Dio. È una delle Belle Arti. Anzi, la più bella delle Arti Belle”. come sosteneva Florence Nightingale. Non ci limitiamo a somministrare farmaci o a rilevare parametri vitali; ci prendiamo carico e cura del paziente e della sua famiglia in modo globale, affrontando insieme emozionisia belle che brutte.
Purtroppo, la nostra professione non è ancora pienamente compresa e riconosciuta dalla popolazione. Spesso veniamo chiamati “IP” o semplicemente “signore” o “signorina”, ma noi siamo Infermieri, con la “I” maiuscola. Attraverso le mie riflessioni, spero di farvi conoscere meglio il nostro mondo, fatto di dedizione, competenza e umanità.

 

INTERVISTA ALL’ AUTRICE

“Cuore, mente, mani: storie di vita che curano”:

Perché questo libro?

Perché non volevo che andassero perse tante emozioni, situazioni e momenti che hanno
caratterizzato un momento veramente diicile per la nostra professione. Ho scritto “Cuore,
mente, mani: storie di vita che curano” per condividere le esperienze profonde e spesso
toccanti che ho vissuto come operatore sanitario. Volevo che con il racconto delle storie di
pazienti e colleghi continuassero a vivere e che, nonostante le diicoltà, hanno mostrato una
straordinaria resilienza e umanità. Questo libro è un omaggio alla forza del cuore, alla lucidità
della mente e all’abilità delle mani che, insieme, sono strumenti essenziali nella cura delle
persone.

 Come è nata la sua passione per la scrittura?

La mia passione per la scrittura è nata dalla necessità di liberare la mia mente da tutto
quello che stavamo vivendo, volevo dare voce alle emozioni e allo stesso tempo volevo
ricordare le storie che ho incontro ogni giorno nel mio lavoro, nella mia famiglia e nel
volontariato. Scrivere mi permette di riflettere sulle esperienze vissute e di condividerle con
altri, orendo uno spazio di comprensione e connessione umana. La scrittura è diventata per
me un modo per elaborare e comunicare le sfide ma anche i vantaggi, le gioie ma anche lo
sconforto, che fanno parte della mia vita professionale.

 La società pre-covid e la società post-covid, secondo lei?

Nella società pre-COVID spesso si dava per scontata la salute e il benessere. La pandemia
ha portato a una maggiore consapevolezza della fragilità della vita e dell’importanza del
sistema sanitario. Pensavo che nella società post-COVID emergesse più forte, un rinnovato
rispetto per il lavoro degli operatori sanitari e una maggiore attenzione al benessere collettivo,
ma con grande rammarico questo cambiamento non è emerso, continua a esserci molta
differenza tra professionisti sanitari.

 Le tante dicerie complottiste sono nate perché?

Le dicerie complottiste sono fiorite in un contesto di incertezza e paura. La mancanza di
informazioni chiare e il diffondersi rapido della pandemia hanno creato un terreno fertile per
le teorie del complotto. Nel libro, io posso dire solamente che “L’arrivo del vaccino nelle
strutture ha portato con sé un’ondata di gioia e speranza…” In molti operatori pensavamo in
quei momenti che solo così si avrebbe avuto un domani migliore.

L’umanità durante il covid?

Durante il COVID, ho visto emergere il meglio dell’umanità: la dedizione, il coraggio e
l’empatia di chi si è messo al servizio degli altri. Tuttavia, ho anche visto momenti di paura e
divisione. Il libro raccoglie queste diverse sfaccettature, mostrando come, anche nei momenti
più bui, il cuore, la mente e le mani di tante persone abbiano continuato a lavorare per curare
e sostenere chi ne aveva bisogno.

 Presidi medici sbagliati, diagnosi sbagliate. Secondo lei le persone si potevano salvare?

La pandemia è stata una situazione senza precedenti, e come operatori sanitari ci siamo
trovati a navigare in acque inesplorate. Certamente, con una conoscenza maggiore e risorse
migliori, alcune vite magari avrebbero potuto essere salvate. Nel libro, però, sottolineo anche
come, nonostante gli errori, ci sia stato un impegno costante da parte di tutti per migliorare e
apprendere dall’esperienza, con l’obiettivo di proteggere quante più persone possibile.

 Progetti futuri?

Sto lavorando a un altro libro che continuerà a esplorare il tema della cura e della resilienza,
questa volta con un focus sulle lezioni apprese all’interno delle case di riposo, residenze
protette e domicilio dei pazienti. Inoltre, mi piacerebbe sviluppare programmi di formazione
per i colleghi del settore sanitario, condividendo anche in parte le esperienze raccolte in
“Cuore, mente, mani” per supportare e ispirare chi opera in prima linea.

 Dove possiamo trovare il libro?

“Cuore, mente, mani: storie di vita che curano” è disponibile nelle principali librerie online
IBS – Mondadori – Feltrinelli, ma è possibile acquistarlo anche attraverso lo shop di Amazon.
E nel mio canale tiktok pubblico aggiornamenti su eventi, presentazioni e nuovi progetti legati
al mondo della sanità e della cura.

 

Di Manuela Montemezzani

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