Due Chiacchiere con l' Arte

Felice Mavillonio , PITTORE

INTERVISTA ALL ‘ ARTISTA

 Quando hai scoperto l’amore per la pittura?
Questa domanda ha una risposta molto semplice. La pittura per me è stato amore a prima vista. Avevo visto per caso dei miei cugini più grandi di me dipingere a tempera su fogli; è stata una folgorazione, non avevo mai visto una cosa così bella: ne rimasi estasiato. Fu così che dall’età di 5 – 6 anni sentii che il desiderio di provare e iniziare a “sporcare” fogli.

 Cosa provi quando dipingi?
Ritengo che la pittura sia la regina delle attività che permettono di esprimere le emozioni. Un quadro ben riuscito riesce a suscitare quel senso di appagamento e di soddisfazione unico. Commenti e recensioni positive poi riescono a far volare l’autostima.
Sono emozioni altalenanti, forti, immersive e totalizzanti: si passa da periodi di totale assorbimento a periodi di allontanamento. Ma il benessere e la passione che si prova nel dipingere fa tornare la voglia ogni volta.

Cosa pensi di trasmettere a chi guarda i tuoi quadri?
Vorrei sempre trasmettere le mie emozioni e la felicità nei miei quadri: il colore è lo strumento che utilizzo principalmente; atmosfere, paesaggi, città vestite a festa, con colori sgargianti vogliono trasmettere proprio questo: la felicità e l’amore per il mondo che vivo ogni volta che dipingo.

 Che tecniche usi?
Ultimamente realizzo i miei quadri utilizzando colori acrilici con utilizzo di materiale spatolato. Non disdegno neanche i colori ad olio. La commistione di stile e di tecniche apprese negli anni credo dia quel tocco di originalità alle mie opere.
Ad esempio, per fare i fondi uso sabbia o segatura con aggiunta di colla, in modo da creare fondi perfetti per una pittura moderna; non disegno mai prima, le opere nascono direttamente dal mio pennello o dalla spatola

 Fare il pittore nel 2024
In poche parole: un disastro totale. Il periodo storico in cui viviamo sta facendo soffrire forme di arte come la pittura. Il mondo digitale sta pian piano soppiantando tutto quello che è arte per non parlare di quello che sta arrivando: l’intelligenza artificiale. E’ un mondo sempre più di corsa, sempre più digitale e sempre più precario: le arti come la pittura rimangono indietro e sempre più nelle case delle persone, le opere d’arte vengono sostituite con stampe o fotografie.

Ci sono pittori che ti hanno ispirato nella tua arte?
Sicuramente il mio amore per gli impressionisti francesi ha avuto un forte impatto nella mia arte: ne sono profondamento innamorato. Sono artisti che hanno permesso di dare un’alternativa alla fotografia o al realismo, dando vita a una forma artistica unica e piena di fascino: riescono a farti sognare a bocca aperta.

Mostre a cui hai partecipato:
Negli anni ho svolto e partecipato a diverse mostre personali e collettive. Ne cito alcune:
– 2 mostre a Piacenza
– 2 a Bergamo
– 1 a Modena
– 2 a Reggio Emilia
– 1 a Tizzano Parma
– 1 a Parma
Ho partecipato anche a diversi concorsi di cui mi sento ci citare:
– Vincitore di un concorso a Tizzano
– 6 classificato su 180 partecipanti a Bergamo

Quanto è difficile vendere un quadro oggi?
Come detto prima, il periodo è complesso sia economicamente che di gusto. Le nuove generazioni amano sempre più le forme digitali e le loro tasche sono sempre più vuote. Ma anche la società è cambiata: una volta anche i comuni o le aziende si facevano sponsor per gli artisti con iniziative e concorsi, aiutando a farsi conoscere. Oggi è cambiato tutto purtroppo.

L’arte non per vendita ma per condivisione: cosa ne pensi?
Personalmente non ho mai creato quadri con lo scopo di venderli: anzi tanti di loro sono stati regalati a chi mi ha ispirato o sono appesi in casa mia. Sono parte di me, mi ricordano emozioni e momenti della mia vita. Condividere ed farsi conoscere è il cuore stesso dell’arte.
Condividere è fondamentale per crescere e per confrontarsi con altri artisti o esperti: il loro contributo aiuta ad esprimersi e ad evolvere quello che è il mio messaggio.

 

 

Di Manuela Montemezzani

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