“Tra le tante criticità che da tempo abbiamo avuto modo di rilevare – ha aggiunto Iardino – c’è sicuramente il dato della disomogeneità nella gestione delle liste d’attesa da parte delle Regioni. Una disomogeneità che si riflette anche nelle modalità con cui i dati delle liste d’attesa vengono raccolti e resi pubblici, rendendo impossibile una lettura corretta e coerente della situazione esistente. Non solo, diventa difficile anche definire una comparazione tra le diverse realtà regionali, con il risultato di precludere la possibilità di una programmazione coerente ed efficiente”.
“Siamo, quindi, soddisfatti per l’approvazione di questo provvedimento, che prevede l’implementazione di un modello che riteniamo garantirà la necessaria interoperabilità dei dati e un confronto attivo e proficuo tra i sistemi sanitari regionali. Una modalità che Fondazione The Bridge aveva auspicato già nel “Report sulla sperimentazione del monitoraggio ex ante delle prestazioni prenotate in attività istituzionale”, scritto in collaborazione con Agenas e le Università di Genova e di Pavia” ha concluso Iardino.