Se si guarda allo scenario immobiliare attuale, oltre alla costante discesa dei tassi d’interesse sui mutui nel 2024, in questo momento però fermi, e alle relative previsioni future, possiamo affermare che nel 2024 conviene ancora comprare casa e a maggior ragione se si vive in una grande città.
La grande realtà infatti è che gli italiani ancora oggi sognano di comprare casa. Avere una casa di proprietà è un obiettivo che si tramanda di generazione in generazione per molti italiani ed è considerato un traguardo importante per ognuno di noi perché rappresenta il raggiungimento di una stabilità, sicurezza e indipendenza.
Parallelamente il settore degli affitti nel 2024 ha avuto un’impennata incredibile dei prezzi degli affitti che persiste tuttora e con un mercato immobiliare che si rivolge sempre di più agli affitti brevi, visti come investimento. Non per nulla quest’anno sono state introdotte nuove tassazioni dal Governo italiano per frenare la corsa all’acquisto di immobili destinati agli affitti brevi.
Questa situazione generale del mercato immobiliare in continuo fermento, porta i potenziali acquirenti di immobili a riflettere con maggiore attenzione sulle proprie scelte. In questo contesto, è essenziale conoscere i principali aspetti da valutare prima di procedere con l’acquisto di una casa. Vediamo dunque i passi fondamentali da considerare con la massima attenzione sia in caso di vendita che di acquisto di un alloggio.
Ci rivolgiamo al Geom. Antoine Nappa di Torinocase Sas, agenzia immobiliare con più di 35 anni di esperienza nel settore, per fare il punto della situazione sia nella compravendita e negli affitti sul mercato torinese, che delle nuove norme del Decreto Salva-Casa che sono ancora in fase di approvazione, con ricadute positive e negative sul mercato della casa.
Geom. Nappa qual’ è il primo passo per la scelta di un immobile?
“Al primo posto metterei la comprensione del mercato immobiliare locale. Questo implica, dalla parte di chi vuol vendere, una valutazione dettagliata delle tendenze dei prezzi e dell’offerta nella zona di interesse. Quando noi, come Torinocase Sas, siamo chiamati a dare una valutazione perché si vuol vendere la propria casa, sono tanti gli aspetti che analizziamo per poter poi ottenere un quadro chiaro della situazione ed esprimere un valore reale di vendita di quell’ immobile. Fra questi parametri citerei i prezzi degli immobili locali, la domanda e l’offerta di alloggi in quella zona e i progetti di sviluppi futuri di quell’area. Ad esempio la previsione di piani di riqualificazione urbana della zona considerata, influenzano positivamente il valore dell’immobile nel tempo futuro”.
Quando ci troviamo dentro l’immobile quali sono le valutazione che dobbiamo considerare?
“Noi siamo abituati con i nostri clienti di Torinocase Sas a guidarli in un acquisto consapevole. Un’analisi accurata della documentazione delle spese condominiali può prevenire future spese impreviste e garantire che la casa sia in buono stato. Ad esempio controllare le crepe nei muri, i problemi di umidità per essere certi che la struttura sia solida. Un’altra analisi attenta è quella di considerare la classe energetica dell’immobile, soprattutto in previsione di quanto la Comunità Europea con il Decreto Green ci impone. Un’abitazione con una buona efficienza energetica garantisce bollette più basse e un minor impatto ambientale”.
Una volta deciso l’acquisto di un immobile, come facciamo a orientarci sui finanziamenti, ma anche sulla gestione delle pratiche amministrative e legali?
“Nonostante i tassi medi siano ai minimi da qualche mese, la loro discesa attualmente si è fermata, e ciò potrebbe indicare una stabilizzazione o un possibile aumento futuro. Per questo motivo è importante valutare attentamente le opzioni di finanziamento disponibili. Parlando di mutui ne esistono di varie tipologie, come quello a tasso fisso, variabile o misto. Ogni opzione ha i suoi pro e contro, e la scelta dipende dalle proprie previsioni economiche e dal livello di rischio che si è disposti ad accettare. Oltre al tasso di interesse, bisogna considerare altri costi associati al mutuo, come spese di apertura, perizia e assicurazione.
Come agente immobiliare seguo il mio cliente in tutti i vari passaggi, compreso la valutazione della sua capacità di finanziaria per consigliarlo al meglio. Gli istituti di credito che rogano i vari mutui considerano vari fattori, tra cui il reddito, l’anzianità lavorativa e altre eventuali passività. È importante non sovrastimare le proprie capacità finanziarie per evitare problemi di insolvenza”.
La cosa che preoccupa è sempre la gestione delle numerose questioni legali e burocratiche legate all’atto della compravendita immobiliare. Qual’ è il suo consiglio in merito?
“Il primo passo è assicurarsi che tutta la documentazione dell’immobile sia in ordine, inclusi il certificato di abitabilità, le planimetrie e le concessioni edilizie. Rivolgersi a un agente immobiliare professionista permette di gestire al meglio quest’ultimo passaggio, verificando la regolarità della documentazione, se esistono eventuali vincoli o servitù che potrebbero limitare l’uso della proprietà e seguire attentamente, in accordo con il notaio, ogni clausola per evitare sorprese e correggere anzitempo eventuali irregolarità e la loro sanatoria. Noi come agenti immobiliari siamo tenuti a mantenerci aggiornati quotidianamente sulle continue modifiche legislative in materia immobiliare”.
Cosa succederà con il nuovo Decreto detto “Salva-Casa” che è in approvazione alla Camera?
“Cambierà lo scenario immobiliare certamente per molti versi. Gli argomenti vanno dalle tende ai porticati, dalle microcase ai cambi di destinazione. Ad esempio cambieranno i parametri per rendere un immobile abitabile. Si sta richiedendo di abbassare la superficie richiesta da 28 mq a 20 mq e diminuire l’altezza da mt 2,70 a 2,40. L’intento del nuovo Decreto Salva-Casa che sarà convertito in legge entro il 28 luglio 2024, mira a regolarizzare le lievi difformità immobiliari per sbloccare alcune situazioni che rendono difficoltosa la compravendita di abitazioni, in un periodo come questo in cui esiste un fabbisogno abitativo sempre più crescente. Da quanto ho letto attentamente, il decreto interviene solo nelle casistiche di minore entità e non è quindi un condono edilizio. Ad esempio si potrà avere l’abitabilità con una superficie minima di 20 mq (oggi è 28 mq per una persona), la possibilità di abitabilità dei sottotetti e le tolleranza costruttive, cioè tra quanto è autorizzato e quanto è realizzato. Ancora più importante è che la procedura semplificata che super al doppia conformità si estenderà anche a immobili con vincoli storici, artistici, ambientali e tanto altro ancora. Le ricadute positive una volta passato il decreto al Senato dopo il 28 luglio, riguarda l’aiuto per le famiglie in difficoltà economica che potrebbero evitare di perdere la propria casa e prevenire situazioni di disagio estremo, offrendo strumenti di supporto e situazioni alternative delle gestione del debito. E’ importante comunque alla luce di questo decreto, fare un’attenta considerazione sui potenziali costi e sulle ricadute a lungo termine per garantire un equilibrio tra sostegno sociale e sostenibilità economica”.
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