Dalla parte del Tecnico

Tutto è risorsa

5183406 Couple on bikes, 1924; (add.info.: Worker couple on the way to work.); ?? SZ Photo / Scherl; it is possible that some works by this artist may be protected by third party rights in some territories.
Oggi vi invito a partecipare, con la mente, alla valutazione reale che, sempre ed ovunque, a portata di mano, abbiamo risorse sfruttabili, che non vediamo nel modo giusto. Prendiamo ad esempio una bicicletta. Per l’esattezza la bici del nonno, o quelle usate fino a qualche anno fa. Le luci usate venivano alimentate da piccole dinamo o turbinette, che, messe a contatto con la gomma delle ruote (prevalentemente quella anteriore per comodità di utilizzo), generava carica elettrica, quale corrente continua, che faceva funzionare le due lampade, anteriore e posteriore, durante la rotazione della ruota. Più si pedalava velocemente, aumentando la velocità, più era intenso il fascio di luce. Naturalmente, smettendo di sedere in sella e pedalare, la luce si spegneva. Con lo stesso sistema, si ricaricano gli accumulatori  dei veicoli. Ora si è giunti a motori completamente elettrici che, attualmente, nella maggior parte dei casi, vengono ricaricati tramite cavi allacciati a rete di energia elettrica. Ma perché? Studiando con attenzione, si sarebbe potuta montare una dinamo che ricaricasse la batteria durante il percorso. Ci si domanda come mai, un ignorantone come lo scrivente, lo abbia accennato già ai primi motori elettrici, ma, le case costruttrici, colme di ingegneri plurilaureati, non lo abbiano ancora messo in atto. Malelingue riferiscono che si tratta di espedienti per continuare a far usare i carburanti classici. I supertecnici rispondono che, in pochi chilometri percorsi, la carica delle batterie non basterebbe al completamento. Vero, in parte, che la bici del nonno, andava a pedali ed aveva solo due punti luce, e che oggi, i veicoli, sono molto esigenti in richiesta di energia. Ma è anche vero che basterebbe farli più limitati, con meno funzioni. Ma il computer incombe sugli umani. La fantomatica intelligenza artificiale avrà presto il predominio. Forse, se l’uomo non si ravvede in tempo. Gli automi ormai lavorano al posto degli umani ed a ciclo continuo. Ove c’era una squadra di umani, ora basta un semplice computer, comandato da un addetto. Faccio un passo indietro. Nelle prime righe ho scritto che abbiamo risorse a non finire, a portata di mano. L’energia elettrica. Perché sfruttare il vento con pale eoliche, posizionate dopo aver decimato alberi e boschi. Abbiamo il mare. Basta aspirare dal mare acqua, desalinizzata per non intaccare troppo gli impianti, gettarla tramite qualche centinaio di metri di tubi, in una vasca e farla cadere a cascata su un generatore palettato, uguale uguale al mulino che usavano i nonni, nei frantoi, per macinare farine o olive. Ed ecco prodotta energia pulita. E poi, le palestre, ricche di meccanismi spinti dalla sola forza umana, ai quali collegare dinamo e caricare accumulatori. E gli aspirapolvere di casa? Soprattutto quelli di nuova generazione. Perché la batteria non si ricarica autonomamente durante l’utilizzo? In questo articolo ho voluto darvi alcune idee, semplici da realizzare, ma, per motivi incomprensibili, fermi in area di sosta. Girate lo sguardo intorno a voi. Ogni cosa può darvi energia, anche solo lo scarico delle acque utilizzate per lavarsi le mani.

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