Enogastronomia

“Oltreapi”: una giovane impresa a Verrua Po

Molti sono i giovani imprenditori dislocati nei paesini in provincia di Pavia, che si sfidano in investimenti, con l’entusiasmo il rischio che essi includono, uno di questi è Francesco Cucchi.  

Conosco Francesco da quando è nato, e scopro solo ora di avere  un apicoltore a pochi metri da casa! 

Classe 1997, già da adolescente, quando solitamente, è complicato scegliere “la scuola che può servirti”, Francesco aveva già un’idea sulla quale “costruirsi”: l’indirizzo agronomico dell’ ITAS Gallini, celebre scuola agraria di Voghera. 

Nella sua azienda, hanno avuto ruoli strategici anche altre persone, che ringrazia con la massima riconoscenza: La madre, la quale ha avuto per prima l’idea dell’allevamento apistico, il padre che lo segue nella gran parte delle operazioni sul campo, e “l’amico di sempre”, produttore e venditore di zafferano, che avrò modo di conoscere e intervistare in futuro.  

Incontro Franceeco nel suo laboratorio, aperto da pochi mesi, nella casa della nonna materna, i cui muri profumano di miele, che assaggio e scopro essere di tiglio e ailanto! 

 

Quando è in vendita? È gustoso, però più leggero del miele commerciale. 

È un nuovo miele che produco, gia disponibile, è in vendita, con acquisto nel mio laboratorio o consegna a domicilio. Troverete  informazioni  nella sezione “contatti” della mia pagina Instagram @Oltreapi. 

 

Cosa significa “Oltreapi”? 

Apicoltura dell’ Oltrepò: non è stato semplice scegliere un nome, poiché esistono numerosi altri allevamenti, che citano l’area geografica. 

 

Mentre parliamo, si scusa, e controlla i macchinari come “figli”. Sì, perché, come egli afferma in più momenti dell’intervista, essere un apicoltore non è facile. Anche lui stesso, prima di farsi coinvolgere, non aveva la concezione di quanto tempo si debba investire nell’apprendere questa professione, quasi “innovatrice”, poiché, nella provincia di Pavia, fino a qualche anno fa, erano poche queste aziende. 

Perché le cassette sono di colore diverso? 

Solitamente gli alveri o “cassette” che dir si voglia, si posizionano alternando i colori per dare una mano alle api a riconoscere meglio la loro casa, evitando che si ammassino in alcuni alveari , lasciandone altri spopolati.  

 

Francesco quando hai percepito, per la prima volta, la necessità di avviare una tua azienda? Un onore conoscere uno dei ragazzi, in questo caso mio compaesano, under 30, che si cimenta con questo tipo di business .  

Ti ringrazio e ammetto che questa passione è nata per gioco: in realtà, già da adolescente, ho avuto l’idea di realizzarmi in qualche settore, che avesse a che fare con i miei studi, in particolare con l’indirizzo agronomico, che ho frequentato con molte soddisfazioni all’Istituto tecnico Gallini di Voghera. Conseguito il diploma nel 2016, dopo tre anni passati ad imparare la professione di agrotecnico,decisi di voler tentare con qualche cosa che fosse “mio”;  consultata la mia famiglia, amici, e quel grande “libro virtuale”, che è Internet, decretai che il 2020 potesse essere il momento giusto per lanciarsi in questa nuova sfida.  È, purtroppo, palese quanto la crisi economica non aiuti i nuovi brand, nonostante la regione Lombardia e l’ unione europea  si stiano impegnando in questo senso. 

 i giovani professionisti come me investono molto e, anche se, il mio laboratorio si presenti di diensioni ridotte  , i costi fissi e variabili nella gestione aziendale, sono elevati. 

Quando puoi ufficializzare l’avvio di questo progetto? 

Una data che non si dimentica facilmente: febbraio 2020, pochi giorni prima dell’appello alla chiusura di molti luoghi pubblici. Non avrei potuto immaginare l’imminente futuro: ero ormai deciso ad assumermi questo ruolo e, non volendo rimandare, o peggio abbandonare l’idea, tra mille difdifficoltà portai a termine la mia prima stagione con due alveari, riuscendo anche a produrre i primi 20 kg di miele. Quasi non ricordo quanti video tutorial da apicoltore mi sono “sparato” durante il llockdown credendo di imparare il mestiere in pochi giorni, è rendendomi conto solo dopo, a contatto diretto con  le api, che non ci avevo capito assolutamente niente, ero al livello uno, se volessimo fare un paragone con un videogioco. 

Quante nozioni e quante pratica avevo ancora da apprendere, prima di potermi definire apicoltore , e la strada è ancora lunga!  

 

Chi è stato il tuo coach? Il gergo inglese, nel management, è d’obbligo, scusa, sorrido. 

La figura che si è prestata ad insegnarmi il mestiere, è un amico di famiglia, apicoltore già da un decennio nel 2020, il quale mi regaló i primi due alveari con cui poter partire, come era stato fatto con lui agli inizi della sua carriera. 

All’inizo dell’anno successivo, nel 2021, mi propose di prendere parte ad una stagione all’interno della sua azienda, avendo quindi, la possibilità di immergemri ed imparare la gestione aziendale a 360°; non mi lasciai sfuggire questa opportunità, pur essendo stato avvertito preventivamente di quanto sarebbe stato impegnativo, così a marzo 2021,( momento nel quale inizia la stagione apistica) 

Ho avuto modo di approcciarmi per la prima volta a oltre cento alveari da gestire, scontrandomi con la realtà, e dando un’ identità ai “famosi” avvertimenti ricevuti ad  inizio stagione. 

 

Prosegui con mercatini e vendita al dettaglio, anche chiamandoti al numero di cellulare?  

Si, ho da poco iniziato a prendere parte ai mercatini locali sul territorio dell’oltrepò pavese,eventi che danno la possibilità a piccole realtà come la mia di essere messe in risalto, e di farsi conoscere. 

Come detto precedentemente, i miei contatti, si trovano nell’omonima sezione del profilo instagram @oltreapi, dove troverete numero di cellulare al quale chiamare o mandare un messaggio whatsapp,e una email. Inoltre gli ordini possono essere presi anche direttamente dal “direct” di instagram.  

 

Hai citato molte persone, però anche tu sei da ammirare. Complimenti e consiglio, dopo l’assaggio, il miele di tiglio e ailanto!

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