Un successo non solo nei numeri, ma anche e soprattutto per l’aderenza agli obiettivi della manifestazione: ha fatto centro la rassegna “Che Salame! Il Varzi DOP – Festival del Salame di Varzi DOP”, giunta quest’anno al giro di boa della terza edizione e ospitata a Varzi nella giornata di ieri, domenica 16 giugno. Organizzata dal Consorzio di Tutela del Salame di Varzi con il sostegno del MASAF, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e in collaborazione con l’ONAS, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi, la manifestazione ha registrato fin dalle prime ore del mattino un’affluenza numerosa e partecipe, con un continuo viavai di visitatori tra le vie e le piazze del borgo.
Da tutto esaurito le due masterclass in programma, entrambe ospitate presso la Sala Faustino Odetti del Castello Malaspina. La prima consisteva in una degustazione orizzontale, di tre tipologie di Salame di Varzi DOP, in abbinamento a bonarde del progetto “La Mossa Perfetta”. La seconda ha, invece, offerto ai partecipanti un viaggio sensoriale, attraverso tre stagionature di Salame di Varzi DOP “Cucito”, accompagnate da Spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico Millesimato DOCG “1870 Giorgi”: in questo caso, gli organizzatori han attivato un turno supplementare, a causa dell’esubero di richieste rispetto al numero di posti disponibili.
«C’è stata una buona affluenza per tutta la durata della manifestazione – commenta Annibale Bigoni, Direttore del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi – ma l’aspetto più gratificante è stato constatare l’interesse genuino del pubblico verso il prodotto, le sue caratteristiche distintive e la sua storia. Sicuramente si è visto un ritorno anche in termini di vendite, tuttavia l’obiettivo principale era quello di promuovere il Salame di Varzi e direi che i risultati sono stati più che soddisfacenti. Ringraziamo il MASAF per il sostegno, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi per la preziosa collaborazione e tutti i partner che hanno contribuito al successo di questa edizione, a partire dai produttori di vino che ci hanno permesso di proporre abbinamenti tra due eccellenze del nostro territorio e non devo dimenticare i ringraziamenti alla dottoressa Martina Pochintesta, che ha fornito un’ottima regia».