A 100 anni dalla fondazione, il più antico Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali d’Italia dedica una giornata a quattro dei temi principali del vivere comune: le disuguaglianze, la sicurezza, le “città intelligenti”, la sanità e le sue nuove esigenze. Venerdì 31 maggio debutta all’Università di Pavia la Giornata nazionale delle Scienze Politiche e Sociali, per capire e governare la complessità del nostro tempo, in sinergia con le “scienze dure”: tra gli ospiti l’ingegnere Cristian Fracassi, che trasformò la maschera da sub in un respiratore anti-covid e che produce protesi low-cost per i feriti del conflitto ucraino; Alessandro Colombo, politologo alla Statale di Milano e Responsabile del Programma Relazioni Transatlantiche dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI); Igor De Biasio presidente di Terna, il più grande operatore indipendente che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica in Europa, e AD di Arexpo. Un’intera giornata di appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, per capire come si fa a pensare “out of the box” e a dialogare tra diverse discipline. L’Università ha aperto le iscrizioni a “Social Sciences for Global Challenges”, il primo percorso triennale di questo tipo in inglese, che mira a formare futuri esperti sulle sfide globali come le emergenze climatiche, le pandemie, le crisi demografiche le migrazioni e l’invecchiamento della popolazione
Compie 100 anni l’insegnamento delle Scienze Politiche e Sociali in Italia. Originariamente nata nel gennaio 1924 all’Università di Pavia come Scuola di scienze politiche e sociali – prima nel Paese seguita da Padova e dalla Sapienza di Roma – l’indirizzo di studio divenne Facoltà nel 1926.
A un secolo di distanza venerdì 31 maggio debutta a Pavia la prima Giornata nazionale delle Scienze Politiche e Sociali, ideata e organizzata proprio dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università pavese. L’obiettivo è quello di delineare scenari concreti delle sfide che ci aspettano in quattro macro contesti: sicurezza, disuguaglianze, città intelligenti e salute attraverso l’integrazione tra la centenaria tradizione delle scienze sociali e le “scienze dure”, quali matematica, fisica, biologia, chimica.
Anche gli ospiti in programma sono “multidisciplinari”, a sottolineare la necessità di un approccio trasversale per affrontare il futuro.
Dopo i saluti istituzionali del ProRettore Vicario dell’ Università di Pavia Giampaolo Azzoni, della Direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Silvia Figini, e l’introduzione di Arianna Arisi Rota, professoressa ordinaria di Storia contemporanea del Dipartimento, alle 10.00 sale in cattedra Igor De Biasio, presidente di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale italiana dell’elettricità in alta e altissima tensione ed è il più grande operatore indipendente di reti per la trasmissione di energia elettrica in Europa; ha un ruolo istituzionale, di servizio pubblico, indispensabile per assicurare l’energia elettrica al Paese e permettere il funzionamento dell’intero sistema elettrico nazionale. De Biasio affronta il tema “Città per il futuro: con quale leadership?”: punta la lente sulla transizione ecologica e sulla necessità di realizzare un nuovo modello di sviluppo basato sulle fonti rinnovabili, rispettoso dell’ambiente; sostenibilità, innovazione e competenze distintive sono le parole chiave per garantire alle prossime generazioni un futuro alimentato da energia pulita, accessibile e senza emissioni inquinanti.
Alle 10.45 tocca a Cristian Fracassi, uno degli “eroi” della pandemia, l’ingegnere bresciano che ha trasformato le maschere da sub in maschere respiratorie grazie a una valvola stampata in 3D, che interviene sul tema “Multidisciplinarietà al servizio dell’innovazione”; fondatore e CEO di Isinnova, un centro di ricerca e incubatore di idee, lo scorso anno ha ideato protesi a basso costo e pronte all’uso per risolvere il problema di 3mila feriti del conflitto ucraino: né genio né inventore ma – come si definisce lui stesso – estremamente attento al trasferimento tecnologico.
Prende poi la parola alle 11.30 Alessandro Colombo, professore ordinario di Relazioni Internazionali all’Università degli Studi di Milano e direttore del Programma di Relazioni Transatlantiche all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), per il quale cura dal 2000 il Rapporto annuale. Colombo approfondisce “Il collasso dell’ordine internazionale. Tra militarizzazione e crisi delle regole”: la crisi dell’ordine internazionale sembra portare con sé una corrente d’insicurezza sempre più tumultuosa e difficile da arginare e Colombo analizza la posizione dell’Europa in questa “età dell’insicurezza”: la guerra in Ucraina, l’instabilità in Medio Oriente, i flussi migratori, l’inflazione, il costo dell’energia sono solo le ultime sfide che l’Europa si trova ad affrontare. Da dove ha origine questa crisi? Qual è la risposta dei principali attori internazionali, dalla Cina agli Stati Uniti, dalla Russia al Sud Globale? Quali sono le prospettive per l’Unione europea sul piano economico, demografico e politico-strategico?
Chiude la mattinata alle 12.15 Fabio Rugge, già Magnifico Rettore dell’Università di Pavia e Professore Emerito di Storia delle Istituzioni Politiche con un intervento su “Interdisciplinarietà e Innovazione: le nuove prospettive della conoscenza”. “Già 100 anni fa la prima Scuola di Scienze Politiche fu un prototipo di approccio multidisciplinare allo studio delle scienze sociali. Oggi andiamo sempre più verso un modello orizzontale di ricerca, ed è necessario riuscire a contaminare le prospettive di studio, senza insistere su specialismi accaniti”, spiega il professor Rugge.
La Giornata nazionale delle Scienze Politiche e Sociali prosegue nel pomeriggio con una carrellata di testimonianze di laureati del Dipartimento che, grazie al loro percorso di studio, hanno sviluppato professionalità specifiche in diversi settori su scala nazionale e internazionale, per lasciare poi spazio al dibattito e al confronto con gli attuali studenti.
La Giornata è solo il primo passo di un triennio di attività ed aventi che accompagneranno il dipartimento fino al 2026, centenario dell’inaugurazione della Facoltà pavese.
Nasce il primo corso di laurea per affrontare le sfide globali: “Social Sciences for Global Challenges”, un triennio in lingua inglese, a cavallo tra scienze sociali e scienze dure
Con lo stesso spirito multidisciplinare di questa Giornata, l’Università di Pavia propone un innovativo percorso di studi. Oggi è necessario creare nuove figure professionali che sappiano destreggiarsi, una volta diventati operatori nei settori pubblici e privati, con sfide come le emergenze climatiche, le pandemie, le crisi demografiche e le problematiche che caratterizzeranno gli scenari politici dei prossimi anni.
E’ l’obiettivo di “Social Sciences for Global Challenges”, innovativo corso di laurea triennale in lingua inglese, unico nel suo genere in Italia, che ha aperto le iscrizioni proprio in questi giorni: si tratta di una proposta dell’Università di Pavia, dove il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali offre questo percorso di studi ideato per comprendere al meglio i costanti cambiamenti nelle dinamiche sociali, in particolare quelli legati ad eventi dirompenti per la cui gestione è fondamentale mettere in campo strumenti interdisciplinari di analisi.
Il programma segue un percorso accademico progressivo e interdisciplinare, passando da corsi più generali a specifici, consentendo agli studenti di utilizzare metodi, teorie e approcci di diverse discipline: economia, storia, statistica e lingue straniere, con competenze aggiuntive offerte dall’antropologia socio-culturale, dalla matematica, dall’epidemiologia e dalla teoria della complessità.
“Per formare nuovi profili professionali è sempre più necessario il dialogo tra le scienze politiche sociali e le scienze dure – spiega Silvia Figini, direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia – Il corso di laurea in “Social Sciences for Global Challenges” è completamente insegnato in inglese e mira a formare futuri esperti sulle sfide globali, quali: biodiversità, salute, cambiamenti climatici, invecchiamento della popolazione, migrazioni e disastri naturali. Vogliamo fornire gli strumenti analitici e le competenze organizzative per lavorare efficacemente nelle pubbliche amministrazioni e nelle organizzazioni internazionali e nazionali”.
Gli appuntamenti della prima Giornata nazionale delle Scienze Politiche e Sociali, venerdì 31 maggio, ad accesso libero e gratuito, si tengono a Pavia, presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università (c.so Strada Nuova 65).